Casa di Comunità: 'vogliamo risposte'. I circoli Pd chiedono incontro con Favini

La casa di comunità di Olgiate
La federazione lecchese del Partito Democratico ha inviato una lettera al direttore generale di Asst Lecco Paolo Favini e al sindaco di Olgiate Molgora Giovanni Battista Bernocco richiedendo un incontro per avere risposte in merito alla Casa di Comunità di Olgiate, la prima inaugurata nella Provincia di Lecco. La lettera è stata firmata dal segretario della federazione Manuel Tropenscovino e il consigliere regionale Raffaele Straniero. 


Risale al dicembre scorso la volontà della federazione - affiancata da alcuni circoli locali - di avviare una raccolta firme (clicca QUI) per supportare la richiesta e in un mese e mezzo sono state circa 160 quelle raccolte tra i Comuni di Airuno, Brivio, Calco, La Valletta, Olgiate Molgora e Santa Maria Hoè, ovvero quei paesi i cui cittadini afferiscono alla Casa di Comunità. 


"La interpelliamo perché ci è stato fatto notare dai cittadini del territorio che, a otto mesi dall'inaugurazione della Casa di Comunità di Olgiate Molgora, la stessa si trova ancora esattamente nella situazione iniziale, rispetto alla quale nulla è stato implementato" inizia la lettera, richiedendo per questi motivi un incontro. In particolare, ciò che alla federazione preme sapere è quando entrerà in funzione il Punto Unico di Accesso (PUA); quando prenderanno servizio gli specialisti che devono usare i macchinari giacenti inutilizzati; quando inizierà l'integrazione tra i medici di medicina generale, l'infermiere di famiglia e i medici specialistici in collegamento con i medici degli ospedali di Lecco e Merate; quanti infermieri di famiglia assisteranno i pazienti dei 6 Comuni con percorsi di cura personalizzati; quando verrà attivata la presenza dello psicologo garantita in accordo con i Comuni. 


Alle domande riguardanti il futuro della Casa di Comunità, ha spiegato il segretario del circolo Pd di Olgiate Margherita Viganò, si aggiungono anche quelle sui medici di base. "Chiederemo informazioni in merito alla sostituzione del dottor Roberto Mantica. Ci risulta che i suoi assistiti ad oggi si debbano rivolgere in un ambulatorio sito in Largo Mandic a Merate e per le richieste delle medicine possono contare su un numero di telefono. Pensiamo al disagio che molti cittadini possono provare nel non incontrare sempre lo stesso medico, ma soprattutto a quello dei pazienti anziani o con difficoltà a deambulare che devono dipendere dai figli, se li hanno, o che devono chiedere l'aiuto di terzi. Come Partito Democratico continueremo la nostra battaglia con tenacia per avere risposte su questa situazione". 


Ora si tratta solo di attendere la risposta del dottor Favini.

CLICCA QUI per la lettera

 

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