Merate: sorpreso dai CC in un'abitazione e arrestato. Il giudice restituisce gli atti alla Procura

Il tribunale di Lecco
Atti restituiti alla Procura. Si dovrà attendere qualche settimana almeno per conoscere l'esito processuale di una vicenda di cronaca risalente al 19 gennaio scorso, quando i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Merate avevano fermato un soggetto, sorpreso in piena notte in un'abitazione della città, all'interno della quale si era illegittimamente introdotto.
Un 22enne di origine egiziana - S.S. le sue iniziali - era riuscito a penetrare nei locali di Via Como dopo aver violato uno degli accessi, prelevando poi alcuni generi alimentari che aveva...consumato sul posto, probabilmente spinto dalla fame. Ad allertare il 112 era stata l'anziana vittima, accortasi della sgradita presenza all'interno del proprio appartamento; con fermezza e lucidità, pur nello spavento della situazione, l'uomo aveva fatto confluire sul posto le pattuglie dal vicino comando Compagnia. Ai polsi del giovane - colto ''con le mani nel sacco'' come si suol dire - erano dunque scattate le manette, con l'arresto disposto dalla Procura della Repubblica di Lecco, notiziata dagli operanti. Dagli accertamenti condotti quella notte era inoltre emerso che il giovane africano, prima di introdursi nell'abitazione, aveva tentato un furto sull'auto posteggiata di fronte all'edificio scenario del fermo, di proprietà di una parente della vittima. Una serie di elementi, quelli acquisiti dai carabinieri, inseriti poi nel fascicolo a suo carico e presentati nel corso dell'udienza celebrata nelle ore successive. Il 22enne era stato infatti tradotto in tribunale dai militari nel pomeriggio successivo, per essere sottoposto al processo con rito direttissimo. In quell'occasione il giudice Paolo Salvatore dopo la deposizione delle parti e la convalida dell'arresto, aveva fissato per la giornata di ieri la successiva udienza, calendarizzando discussione e sentenza.
A questo proposito se il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha chiesto la condanna dell'imputato (assente ieri mattina e difeso d'ufficio dall'avvocato Giuditta Candiani) alla pena di un anno e al pagamento di una multa pari a 2mila euro, il giudice dopo essersi ritirato in camera di consiglio, ha disposto con apposita ordinanza la restituzione degli atti al pubblico ministero e contestualmente la trasmissione del fascicolo all'ufficio del GIP.
Il dottor Salvatore ha infatti richiamato l'articolo 521 comma 2 del codice di procedura penale, ravvisando una difformità tra il fatto per come si è sviluppato e quanto invece descritto dalla Procura nel capo d'imputazione, chiedendo dunque di specificarlo meglio alla luce di quanto è emerso nella precedente udienza in aula. Gli atti d'indagine tornano dunque al quinto piano del palazzo dove dovrà essere riformulata l'imputazione nei confronti dell'africano - assente ieri in aula e gravato da una misura che non gli consente la permanenza nel territorio lecchese - tenendo conto sia dell'iniziale tentativo di furto, sia di quanto effettivamente è poi entrato nelle sue disponibilità una volta varcato l'ingresso dell'abitazione.
Sarà necessario attendere qualche settimana almeno per conoscere l'esito dell'eventuale nuovo procedimento e dunque le sorti giudiziarie del fermato.
G. C.
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