Merate, Andrea Robbiani: quelle in corso sono manutenzioni. Occorre la visione di come vogliamo la città tra 10 o 20 anni

Andrea Robbiani
Il suo è stato uno dei quinquenni più complessi da gestire sotto l'aspetto amministrativo e operativo. Stringenti i vincoli del Patto di Stabilità, in continuo cambiamento le normative al variare dei governi in carica, incertezza contabile al punto da costringere gli uffici finanziari a lavorare "per dodicesimi", cantieri aperti da anni da portare a conclusione. Dal 2009 al 2014 Andrea Ambrogio Robbiani, primo sindaco leghista a guidare Merate ha dovuto dedicarsi a tempo pieno all'incarico, forte peraltro di una lunghissima militanza politica e di un'esperienza amministrativa per quanto sui banchi della minoranza. Ma la conduzione di quanto ereditato dalla consigliatura Albani non ha impedito al sindaco del Carroccio di sviluppare la sua "visione" della città, maturata anche grazie alla professione che lo ha spesso portato in giro per l'Europa, dove ha colto aspetti importanti in tema di riqualificazione e di socializzazione. 

 

Dopo la consigliatura Massironi, 2014-2019 trascorsa in parte in minoranza assieme all'attuale sindaco Massimo Augusto Panzeri e in staffetta con l'ex assessore all'urbanistica (il "suo" assessore) Andrea Valli, Robbiani è tornato in maggioranza con la delega all'ambiente, ecologia e innovazione. Delega sviluppata dal 2019 al maggio 2022 quando il Sindaco ha ritenuto di revocare il mandato e riassegnarlo a Fabio Tamandi. Da semplice consigliere Andrea Robbiani segue comunque le attività avviate in tre intensi anni, anche se, è di tutta evidenza, oggi hanno subito pesanti battute d'arresto.

 

 

Del resto la consigliatura Panzeri ha lavorato esclusivamente su progetti già avviati - palestra scuola Manzoni, via Verdi, riassetto del centro storico - che forse vedranno la conclusione in coincidenza col termine del quinquennio. Quinquennio che non lascerà alcuna reale traccia della progettualità di questa Amministrazione, priva di una qualsiasi visione del futuro, se si escludono, appunto, gli interventi di riqualificazione urbana portati avanti da Andrea Robbiani, fino allo stop imposto da Panzeri.

 

"Il tema della riqualificazione è sempre stato nelle corde del mio assessorato sin dal primo giorno del 2019. Personalmente reputo gli interventi su via Verdi o sul centro cittadino come manutenzione ordinaria. Sono sempre stato convinto che sulla via Verdi si dovesse intervenire per desemaforizzare e per sistemare alcune aree per migliorarne la fruibilità. Tuttavia, il cittadino dà per scontato che l'Amministrazione si occupi di strade, marciapiedi, tombini, pulizia, dei cestini ed illuminazione. A mio avviso, la differenza la si fa con progetti innovativi che facciano parte di una "visione" diversa della città, al fine da renderla più attraente, più vivibile e soprattutto capace di favorire una vera socializzazione. ed offrire potenziali nuovi posti di lavoro. Di qui dunque l'idea della riqualificazione dei quattro parchi urbani in una chiave di massima fruibilità. Di solito si intende il parchetto pubblico come il luogo dove le mamme portano i bambini a giocare. Invece il parco urbano deve essere un vero luogo di socializzazione, dove cittadini di ogni età trovano un proprio spazio".

 

Il tracciato di collegamento tra i parchi di via Allende e delle piramidi

 

Lo stop imposto dalla pandemia nel 2020 che ruolo ha giocato in questa "visione"?

"Un ruolo importante, perché il cittadino, non potendo frequentare luoghi al chiuso come le palestre, ha iniziato a svolgere diversi sport all'aperto. Quindi il parco post pandemia va inteso come luogo multifunzionale e sportivo, fruibile da una platea vasta di cittadini, bambini, adulti, anziani, diversamente abili; luoghi dove trascorrere tempo libero, praticare sport e socializzare".

 

Villa Confalonieri

 

Il primo grande intervento è stato sul parco storico di villa Confalonieri.

"Sì, il parco versava in condizioni drammatiche: sentieri cancellati, scarsa illuminazione, prati incolti, decine di piante morte alcune anche abbattute. E' stato un lungo lavoro di progettazione portato avanti d'intesa con la Soprintendenza. Abbiamo riportato il parco alla sua bellezza originaria, d'inizio ‘900, un classico giardino all'italiana. La Soprintendenza, giustamente, ha chiesto che fossero rimossi i giochi. Quindi abbiamo operato sulla parte sottostante che confina con via Verdi, riqualificando anche quell'area e installando i giochi con panchine, vialetti e adeguata illuminazione. In pratica si è realizzato un camminamento verde tra l'arteria sud ed il centro cittadino. Ci tengo a sottolineare che il parco risulta essere fra i finalisti  della 23.ma edizione “La città per il verde” e spero che possa risultare fra i premiati ma lo scopriremo il prossimo 24 febbraio a Milano".

 

Via Allende

 

 

 

Poi l'attenzione si è spostata sulla fascia più a nord.

"Esatto. Abbiamo inteso intervenire in maniera massiccia sulle aree di via Allende e sul già attivo parchetto delle Piramidi. Con un'idea articolata: realizzare una continuità tra queste due zone, e la terza che diventerà operativa quando sarà ultimato il cantiere tra l'ex statale e il Villoresi, con la fascia lacustre di Sartirana e San Rocco. Un grande percorso vita che dal lago scende fino al Vedù e da lì alle Piramidi".

 

 

In che cosa si differenziano gli interventi di via Allende e delle Piramidi?

"Direi sostanzialmente nell'aspetto funzionale: nell'ambito di via San Francesco l'area è in corso di riqualificazione con la fornitura di giochi per bambini e di una attrezzatura ginnica per adulti e anziani. Nell'ambito di via Allende, invece, saranno realizzati percorsi fitness outdoor a livello professionale, con strutture dedicate ai diversamente abili, una "gabbia" per il calcetto a cinque, il basket e la pallavolo. Insomma una palestra estesa, a cielo aperto di elevato livello tecnico-sportivo, potenzialmente in grado di ospitare anche manifestazioni agonistiche".


Parco delle Piramidi

 


Transitando per la ex statale si notano subito i giochi colorati in corso di installazione al parco delle Piramidi.

"Guardi il colore - l'ho imparato viaggiando nel nord Europa - è molto importante. Diversi studi lo confermano: l'impatto è positivo, lo sguardo si posa serenamente sulle strutture colorate che diventa piacevole frequentare. Fosse per me, tanto per fare un esempio, dipingerei a colori i due istituti superiori di via dei Lodovichi che oggi fanno tristezza con quel grigio sporco che invoglia a distogliere lo sguardo. Un suggerimento, questo, che porto alla attenzione della presidente della provincia che ha visitato gli istituti dopo le denunce per la scarsa manutenzione di bagni e servizi.

 Nel Parco delle Piramidi è in corso di posa il Castello Tundra e l'albero magico. Quest'ultimo il "magico abete bianco" è alto circa sei metri ed è utilizzabile da bambini in età compresa fra 3 e 12 anni. E' una struttura ideale per grandi aree attrezzate di parchi urbani. Le attività di gioco sono semplici e prive di pericoli, l'aspetto ludico principale si basa sull'appagante raggiungimento di una notevole altezza da terra ma in modo sicuro e privo di pericoli per bambini. I dispositivi di accesso alla grande torre panoramica con scivolo sono studiati per esaltare il raggiungimento dell'obiettivo ed impedire l'accesso ai bambini più piccoli. La salita interna avviene mediante utilizzo di avventurose scalette a pioli, che consentono la salita ad un solo utente alla volta e rendono sicuro e facile l'accesso. Anche le persone adulte possono accedere alla struttura, per la manutenzione o per il controllo delle fasi di gioco".

 

 

Una vera attrazione, diremmo una novità per Merate.

"Sicuramente, possiamo dire di aver mutuato modelli di parco molto avanzati. Devo aggiungere però anche per via Allende dove abbiamo privilegiato l'aspetto sportivo e una ampia disponibilità di attrezzature e spazi per persone diversamente abili. Il tutto con illuminazione crepuscolare, video sorveglianza, zone di riposo, colonnine di ricarica e una piantumazione di essenze arboree molti importante. Si tratta in sintesi di due interventi complementari e integrati: l'uno con una vocazione più sportiva anche di livello professionale, l'altro con una vocazione più ludica. Entrambi sono aperti alla più vasta platea possibile: ma via Allende è marcatamente orientata all'esercizio sportivo, via San Francesco al gioco per bambini, ragazzi ed agli anziani".

 

 

Tre anni appena, dunque ma di lavoro molto intenso. Non le chiediamo le ragioni della revoca delle deleghe.

"Non chiedetele, anche perchè qualsiasi giudizio su questo argomento spetta unicamente ai cittadini. Sì, dal 2019 alla primavera 2022 come assessorato abbiamo lavorato davvero molto. Oltre ai parchi abbiamo portato avanti i progetti per il salvataggio del lago di Sartirana con la captazione delle acque a Cassina e la realizzazione dei pozzi attorno al lago, opera che dovrebbe partire a giorni credo, per aumentare le immissioni soprattutto in fasi di siccità. Abbiamo lavorato per il progetto relativo alla riqualificazione del Centro di Raccolta di via Casa Rossa a Brugarolo, che dovrebbe essere eseguito da Silea nei prossimi mesi. Abbiamo lavorato per l'installazione di nuove colonnine per la ricarica delle vetture. Senza dimenticare poi l'enorme lavoro svolto per il nuovo piano di gestione della riserva e quello per la redazione del documento sul rischio idraulico. Per non parlare delle giornate ecologiche e della forestazione urbana. Insomma non ci siamo annoiati e avevo anche altri progetti di rilievo su cui stavo iniziando a lavorare; tuttavia ad oggi non mi pare siano le priorità presenti nella agenda del mio sostituto".

 

 

Insomma, nonostante qualche difficoltà, interna il lavoro è stato intenso. E per il 2024?

"Non so che cosa farò. In questo momento voglio solo capire come chiuderemo la consigliatura. Di sicuro è che mi rimetterò in gioco solo se ci saranno le condizioni programmatiche e di gruppo".

 

 

Che cosa si deve fare in questo senso?

E' prematuro parlare di programmi. Tuttavia mi piacerebbe confrontarmi su un vero progetto di rilancio di Merate. Ripeto gli interventi in corso sono manutenzione, ordinaria o straordinaria vedete voi, ma il concetto non cambia. Non è riqualificando via Verdi che la città migliorerà il suo tasso di attrattiva per il territorio circostante. Possiamo rifare la pavimentazione di tutte le piazze: sono sicuramente interventi utili a livello estetico ma che non spostano il "peso" di Merate sul circondario. Pensiamo alla Piazza Libertà dietro al municipio: sarà anche bella ma è un luogo freddo, pressochè inutilizzato. Per far  crescere la socialità e ridare vivacità al centro cittadino, non bastano festicciole e mercatini. La vivacità deve essere tale tutto l'anno, non solo qualche fine settimana. Mi piacerebbe quindi aprire un confronto serio, su alcuni temi che ritengo strategici per il prossimo quinquennio e oltre".





Ovvero?

Per prima cosa procedere alla riqualificazione della Villa Confalonieri e valutare se riportarvi gli uffici municipali. Se fattibile poi si potrebbe assegnare a Palazzo Tettamanti il ruolo pensato a suo tempo dall'amministrazione di Dario Perego, ovvero polo della cultura con biblioteca, museo, locali per i giovani. Un palazzo per i giovani, sempre aperto, vivo, dinamico, in cogestione fra gli assessorati alla istruzione, cultura, ambiente, turismo. Per il castello Prinetti, altra grande criticità da affrontare, penso a una fondazione, che veda la partecipazione di istituzioni pubbliche e private del territorio. Una fondazione che, interloquendo con la proprietà, si prenda cura di riqualificare l''edificio per realizzare un luogo multifunzionale che possa ospitare aree di coworking, sale per convegni o sede di start up. E' anche pensabile realizzare un parcheggio sotterraneo sotto il grande prato che si estende verso l'oratorio ed in superficie una struttura moderna a servizio del castello, con aree dedicate a negozi e ristorazione. In questo modo si creano le condizioni per rendere la città attrattiva, creando anche posti di lavoro. Poi c'è il tema legato al destino dell'ex oratorio che si trova di fianco al cimitero di via Bianchi che ormai è ridotto a un rudere fatiscente e quello legato all'area ex Beton Villa, tuttora privata, ma qualche accordo con gli interessati all'asta andrà pur preso. Assieme si possono sviluppare interventi utili a realizzare aree dedicate a terziario/servizi, coinvolgendo le aziende del territorio, oltre ad un'area verde attrezzata. Sicuramente si tratta di temi importanti, molto complessi, ma che ormai non possono più essere elusi o posticipati; a mio avviso è su questi temi che si gioca il futuro della città ed è doveroso fare delle valutazioni".

 

 

Pare di capire che qualche volontà di restare in campo ci sia

"Ripeto: solo se ci saranno le condizioni programmatiche ed un contesto civico che superi le barriere ideologiche. Dopo tanti anni di amministrazione, ho maturato la convinzione, che in città di medie dimensioni come Merate, i partiti alla lunga svolgono un ruolo più negativo che positivo. Realtà come la nostra vengono interpretate come i territori del risiko da conquistare. E poi, una volta conquistate, da "sovrintendere" e mi fermo qui. Per Merate occorre pensare ad una lista civica che unisca personalità diverse, trasversali, competenti, che non rispondano ai segretari di partito ma ai cittadini. Personalità esclusivamente votate alla realizzazione di un programma di tre-quattro punti qualificanti. Un programma che deve avere come architrave la "visione" della città. Cioè come dovrà essere Merate tra dieci o venti anni. Non conta il retro-pensiero politico e ideologico personale: conta la visione comune e se ci sono persone che condividono questa visione, come l'ho abbozzata prima, ci sono anch'io".

Claudio Brambilla
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