Lomagna: ancora screzi sulle antenne 5G. Votato il +20% di volume di un'area dismessa

Nel Consiglio comunale di Lomagna si sono manifestati gli strascichi della discussione sulle antenne 5G della precedente assemblea consiliare. Se abitualmente l'approvazione dei verbali fila lascia, nell'ultima seduta si è verificato un piccolo intoppo. Il capogruppo di Uniti per Lomagna Mauro Sala ha fatto presente che negli atti relativi alla mozione presentata dalla minoranza mancava la mozione stessa. Una dimenticanza ravvisata anche sulla relativa pubblicazione all'albo pretorio, in cui compare solo il testo emendato, da cui non si evince quale fosse la versione originale: "Sull'albo pretorio c'è quella di Lalli Lino, che è completamente diversa dalla nostra. Noi non ci sentiamo di approvare una cosa che lo stesso sindaco aveva detto che sarebbe stata fatta in un'altra maniera. Non è corretto" ha sostenuto il consigliere Sala.

Il capogruppo di minoranza Mauro Sala

 
La sindaca Cristina Citterio non ha indugiato nel proporre il rinvio dell'approvazione del verbale, promettendo altresì di integrare la pubblicazione all'albo, di fatto ammettendo l'errore.

 

Sala ha colto l'occasione per ritornare sull'argomento, evidenziando la contraddizione di termini tra la procedura specificatamente comunale di incaricare una società esterna per effettuare la mappatura delle antenne e redigere un regolamento comunale con l'emendamento della maggioranza che pone l'attenzione sulla "logica sovracomunale". Un'espressione che, come abbiamo già argomentato [clicca QUI], sarebbe svuotata di significato se non si ricordasse della campagna promossa dal sindaco di Osnago Paolo Brivio di condurre un'azione coordinata dei Comuni, poi fallita.

La sindaca Cristina Citterio

Ad essere quindi criticato nuovamente da Mauro Sala è stato il passaggio del testo fornito dal capogruppo di maggioranza Lino Lalli in cui si afferma di "agire in una logica sovracomunale, pur nel rispetto della propria responsabilità e competenza locale, al fine di stimolare una visione ampia e d'insieme, anche nella logica di una potenziale miglior razionalizzazione delle localizzazioni sul territorio". Essendo l'atto comunale, la miglior razionalizzazione delle localizzazioni a livello sovracomunale viene meno. La sindaca ha tentato di arrampicarsi sugli specchi: "L'italiano è italiano anche nella mozione. Agire in una logica sovracomunale significa tener presente che abitiamo in un territorio più vasto. Nessuno ha detto che si sarebbe agito facendo una richiesta di preventivo con una convenzione, un capofila. La responsabilità è comunale".

 

Sono seguite delle approvazioni su scelte urbanistiche. La prima ha riguardato lo stabilimento della Lusochimica, società italiana produttrice di principi attivi farmaceutici. L'azienda aveva chiesto un'autorizzazione paesaggistica per una nuova costruzione alta 15,6 metri, ma la Commissione del Paesaggio non aveva proceduto alla valutazione in quanto sarebbe stata necessaria una deroga al PGT. Il Piano di Governo del Territorio di Lomagna segna come limite i 12 metri di altezza per le aree produttive, ma allo stesso tempo consente di sforare per "gli impianti e i manufatti con caratteri particolari finalizzati alla produzione, alla movimentazione o allo stoccaggio di beni, e per gli accorgimenti atti a migliorare il risparmio energetico di edifici e processi produttivi".

Il Responsabile dell'Ufficio tecnico Marco Tornaghi e il vice sindaco Stefano Fumagalli

 

Non è stato spiegato nello specifico a cosa servirà il nuovo manufatto. Qualche giorno fa, il 26 gennaio, è stata invece autorizzata dal Comune la richiesta di Lusochimica di realizzare un impianto tecnico provvisorio per ospitare un serbatoio per lo stoccaggio del gas naturale liquefatto.

Mauro Sala ha sostenuto che il PGT ha delle maglie piuttosto labili e che si chiedano delle deroghe motivate dall'urgenza. La minoranza si è astenuta.

 

È stata inoltre adottata una variante all'allegato energetico ambientale del Regolamento edilizio per porre maggiori vincoli per prevenire i rischi dall'esposizione al gas radon per le opere riguardanti sia i nuovi edifici sia le ristrutturazioni. Con la stessa adozione, nell'ambito di interventi edilizi che prevedano la formazione di parcheggi ad uso pubblico, è stato integrato il Regolamento dando la possibilità all'amministrazione di chiedere la realizzazione di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici per garantire il raggiungimento dell'obiettivo di raggiungere il numero di un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti, come previsto da una recente normativa nazionale.

A scaldare gli animi è stata la determinazione dell'incremento volumetrico per riqualificare un'area dismessa in via Magenta, non molto distante dal Municipio. Il Responsabile dell'Ufficio tecnico Marco Tornaghi ha spiegato che in base alla Legge regionale sulla rigenerazione urbana i comparti dismessi da più di un anno possono godere di un incremento volumetrico. Se il Consiglio comunale non si esprimesse verrebbe applicato automaticamente il 20% in più. In alternativo l'organo consiliare può stabilire un'aggiunta dal 10 al 25%. L'amministrazione ha deciso di portare in Consiglio la discussione, proponendo tuttavia l'incremento del 20%, previsto di default.

 

"Ci siamo confrontati con l'amministrazione, la discussione è stata lunga e io ho coinvolto anche il progettista - ha dichiarato il dott. Tornaghi - Il progettista ha detto che hanno intenzione di procedere con un intervento residenziale e se avessimo concesso il 10% avrebbero fatto tre piani più questo incremento volumetrico. Sarebbe stato una sorta di pennacchio, di torretta, una cosa che a nostro parere lasciava qualche dubbio. Dando il 20%, che è quello di default, l'intervento si potrebbe sviluppare su quasi l'intera superficie in pianta, un organismo edilizio più gradevole e armonioso alla vista".


Il vice sindaco Stefano Fumagalli ha osservato che con quattro piani completi l'opera sarebbe più simmetrica. La maggiore volumetria, ha evidenziato Fumagalli, comporterà anche un maggior incasso di oneri di urbanizzazione, pur decurtati del 60% in quanto area dismessa, come stabilito dalla Legge sulla rigenerazione urbana. Il privato ha prodotto una perizia tecnica che indica l'ambito un'area dismessa.

 

Tornaghi ha aggiunto: "Sappiamo che ci sono dei problemi anche di probabile inquinamento del sottosuolo, tanto è vero che si stanno già muovendo per una bonifica. Ci sono dei problemi strutturali. C'è l'amianto, che si sono già premurati di togliere. Ho ritenuto di confermare la perizia asseverata". La procedura per un'area dismessa prevede di portare il progetto definitivo, quando sarà pronto, in approvazione in Consiglio comunale. "Non sarà una presa d'atto" ha sostenuto il vice sindaco Fumagalli.

 

All'ipotesi del 20% di volumetria aggiuntiva se ne aggiunge un altro 5%. Ad accendere una spia su questo ulteriore incremento è stato il consigliere Sala. Allora Tornaghi ha motivato: "In caso di depermeabilizzazione di una certa superficie, quindi se la superficie drenante viene aumentata in modo considerevole è possibile usufruire di questo 5% in più". Dunque il privato potrebbe arrivare a godere fino al +25 di volumetria aggiuntiva.

 

Molto scettico, Sala ha domandato: "Il Comune riuscirà ad offrire dei servizi adeguati?". E ha aggiunto: "Capisco che è un'area degradata che viene poi sistemata. Però si pensava di non cementificare ancora, di portare altre abitazioni perché eravamo già saturi".Pur non essendoci ancora un progetto definitivo, sembrerebbe che la nuova costruzione porterà 12 appartamenti, più altri due in virtù dell'aumento volumetrico.

 

Profondamente contrario il consigliere Alberto Bonanomi che ha tuonato: "Io lo vedo come un ricatto del tipo se non mi dai il 20% in più io faccio la palazzina in modo 'brutto'. Con il 20% in più è stato accettato di fare la palazzina in modo consono, per me è come accettare un ricatto". Sindaca, vice e tecnico comunali hanno smentito questa ricostruzione. Fumagalli in particolare ha rivendicato la scelta politica che consentirà di incassare più oneri di urbanizzazione: "Avere un edificio simmetrico è anche politica e permette di incassare più oneri che male non fanno visto che avrebbero comunque alzato l'altezza dell'edificio". Il vice sindaco ha ricordato che l'intervento consentirà una riduzione rispetto alla volumetria attuale, passando dai circa 8 mila mc ai 5 mila. "Sarebbe un 3 mila mc di costruito in meno a Lomagna" ha espresso Fumagalli aggiungendo che aumenterebbe anche la superficie di terreno permeabile.

 

Bonanomi ha ribadito che si tratta di una "concessione assurda" e che la diminuzione complessiva di consumo di suolo e di volumetria non sia attinente con la determinazione sull'aumento volumetrico in questione. "Siamo già in troppi a Lomagna, che non aveva bisogno di questi appartamenti in più. Non bisogna andare a cercare i soldi nel cemento. La vostra forza in campagna elettorale era questa, siete una Giunta di centro-sinistra e avete il coraggio di andare a cementificare di più. Io mi vergognerei. Dovete solo vergognarvi". La sindaca ha cercato di ristabilire l'ordine, esprimendo di non apprezzare i modi del consigliere Bonanomi, il quale di contro ha appellato il modo "puritano" della sindaca di contestare il suo pensiero.

Il dibattito si è protratto ulteriormente fino alla votazione del punto, che ha visto i 4 voti contrari della minoranza. Nella dichiarazione di voto per Uniti per Lomagna, Mauro Sala ha detto: "A volte saper amministrare significa saper dire anche di no e non dire di sì solo a qualcuno". Poi per stemperare i toni ha ironizzato sulla forma della pianta della nuova costruzione: "Una croce che sa un po' di anni Venti", alludendo alla svastica.

M. P.
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