Olgiate: Fratangeli risponde a Galbusera. Per i ruderi, si attende la Soprintendenza

Assente il sindaco Giovanni Battista Bernocco, è toccato al vice Matteo Fratangeli presiedere la seduta di consiglio comunale a Olgiate Molgora nella serata di lunedì 30 gennaio, partendo dalla risposta all'interrogazione presentata dal consigliere Pierantonio Galbusera relativa ai ruderi di via Canova e la possibilità di riaprire via San Rocco (clicca QUI).


Il vicesindaco Matteo Fratangeli


Fratangeli ha ripercorso la vicenda da dicembre del 2021, quando, a seguito della scossa di terremoto, il responsabile dell'Ufficio Tecnico aveva prescritto la chiusura di via San Rocco (o via Interna, che dir si voglia) e la messa in sicurezza di uno dei ruderi (clicca QUI). L'ordinanza richiedeva all'Immobiliare Stalli (la proprietà ndr) di procedere entro 5 giorni a verificare lo stato dell'immobile e inoltrare una perizia statica. Dallo studio richiesto dalla proprietà sono state evidenziate le criticità dell'edificio e prescritto di rimuovere due solette già in parte collassate. Il responsabile dell'Ufficio Tecnico, il 13 gennaio 2022, aveva inviato alla Soprintendenza dei Beni Culturali questo studio e la relativa documentazione, segnalando inoltre la volontà di emettere ordinanza di demolizione parziale, pur chiedendo se invece il fabbricato dovesse essere demolito interamente o messo in sicurezza. "A oggi - ha spiegato il vicesindaco Fratangeli, - non è arrivata risposta scritta da parte della Soprintendenza. A seguito dell'interrogazione è stata rinnovata la richiesta telefonicamente e inoltrata nuovamente la mail. Prima di procedere a eventuale ordinanza bisogna capire se la Soprintendenza vuole tutelare l'edificio o permettere la demolizione del piano". 


In merito alla chiusura della via, Fratangeli ha detto: "Come amministrazione riteniamo - ma dovrà essere fatta anche una valutazione da parte dei tecnici - che la chiusura sia necessaria non solo per la pericolosità di quell'edificio, ma anche per il fondo sdrucciolevole e il buio. Riteniamo non ci siano le condizioni di sicurezza per transitare. Questa situazione è venuta a fagiolo per tenere chiusa quella strada, anche se dovrà essere fatta una valutazione".

Venendo poi al piano attuativo di via Canova, il vicesindaco ha mostrato la tavola della progettazione che la proprietà ha trasmesso nel novembre del 2021. "Per quanto riguarda ciò che dovevano presentare relativamente alla progettazione, possiamo dire che sono in fase avanzata rispetto al solo impianto urbanistico. Questo progetto è stato presentato alla valutazione preventiva della soprintendenza. L'architetto Sintini ha trasmesso un parere che prevede alcune prescrizioni".  Tra le richieste del professionista c'è la conservazione di uno dei fabbricati affacciato su via Canova e il mantenimento di altri fabbricati nella parte sud del complesso. "Dopo aver sentito nuovamente l'architetto, la sua indicazione è stata quella di presentare all'iter paesaggistico la progettazione. La proprietà si è confrontata con l'Ufficio Tecnico e nelle prossime settimane trasmetterà i documenti necessari. Ci sarà questa prima fase dell'iter per avere poi un parere compiuto". 

"Non sono soddisfatto per niente" ha esordito il consigliere Pierantonio Galbusera, sostenendo che il vicesindaco avesse tralasciato di leggere la seconda parte dell'ordinanza, quella in cui è scritto: "Relativamente alla chiusura della via Interna (via San Rocco ndr), si segnala che trascorsi 30 giorni dalla notifica della presente, non avendo effettuato gli interventi necessari a poter riaprire la via, si provvederà ad addebitare la tassa di occupazione suolo pubblico calcolato sulla superficie della via stessa inibito al transito". Galbusera ha ricordato che nel 2013 la stessa interrogazione venne fatta da un altro consigliere in occasione di un crollo: "La via venne chiusa per due mesi e per quel periodo venne applicata una tariffa di circa 6.000 euro per l'occupazione di suolo. Chiederei pertanto all'amministrazione di procedere a verificare se è possibile portare a casa un po' di soldi". Fratangeli ha spiegando che trattandosi di atti amministrativi, si procederà come previsto. 

In merito al progetto, Galbusera ha detto: "Negli anni ne ho visti portare avanti altri tre da questa gente. Siamo sempre arrivati alle convenzioni, che poi non hanno mai firmato. Il fatto che noi chiediamo questa cosa, è perché non crediamo a quello che stanno portando avanti. Se qualcuno ha la volontà di vendere e sistemare, si muove in un determinato modo. Qui invece non si vede nulla a parte queste presentazioni. Ecco perché al tempo delle elezioni la nostra posizione era quella di agire in un altro modo, ricorrendo all'esproprio. Invece qui la situazione si incancrenisce e con il piano regolatore che avete fatto avete dato ulteriore tempo".


Proprio in merito a questa osservazione, Fratangeli ha precisato che l'articolo 40 bis sulla rigenerazione urbana che è stato votato prevede degli adempimenti per chi, come la proprietà dei ruderi, si candida: agire entro tre anni per ottenere il permesso a costruire. Inoltre, a testimoniare la volontà dei privati a voler procedere, Fratangeli ha fatto notare che è stata acquisita anche un'ulteriore area in cui - da progetto - è prevista la realizzazione di un parcheggio. L'assessore all'Urbanistica Ilaria Bonfanti ha puntualizzato invece che quella dell'esproprio non era una strada percorribile in questo caso. 

Si è espresso infine anche il capogruppo di minoranza Stefano Golfari, che ha voluto far presente come il progetto sia emerso solo grazie all'interrogazione. "A me sembra che il Comune abbia dovere di rendere pubblica la presentazione di un'ipotesi di trasformazione di via Canova. Se è vero che si tratta di immobili privati, è vero anche che l'impatto e le conseguenze della sistemazione hanno valenza anche al di là della proprietà. Se è vero che tutto va avanti, come dice la giunta, il progetto andrebbe mostrato bene alla cittadinanza". 
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