Comodamente sedute/76: non procrastinare per non deludere le persone che amiamo

Buongiorno amiche
mi vergogno un po' a dirvi che nella mia dispensa c'era ancora un presepe di cioccolato al latte che mi è stato regalato in occasione del Natale.

Ogni volta che mi capitava di aprire e guardarci dentro, lui era lì, in paziente attesa, a domandarsi cosa aspettassimo a consumarlo. Ma ora che anche Samuele  non abita più con noi, capite che per me e Susanna è veramente impensabile divorarsi 280 grammi di cioccolato. Prima o poi ci farò qualcosa, mi ripetevo ogni volta. Poi per curiosità un giorno ho controllato la data di scadenza e mi sono accorta che mancava pochissimo!  Così mi sono finalmente decisa e questa settimana ho preparato una torta al cioccolato e ricotta buonissima di cui naturalmente vi giro subito la ricetta.

TORTA AL CIOCCOLATO AL LATTE E RICOTTA
Ingredienti
280 g. di cioccolato al latte 
3 uova
250 g. ricotta
20 g. cacao amaro in polvere
100 g zucchero
80 g. burro
100 g farina 00
1 pizzico sale
mezzo cucchiaino di bicarbonato
Preparazione
Sciogliete il cioccolato al latte assieme al burro nel microonde o a bagnomaria.

Montate le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso e poi unite il cioccolato sciolto e la ricotta. Aggiungete la farina e il cacao dopo averli setacciati, un pizzico di sale e mezzo cucchiaino di bicarbonato e continuate a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo piuttosto consistente.
Imburrate una teglia rotonda da 22 cm di diametro e versate il composto livellando bene con la spatola.
Infornate a 180°C per 35-40 minuti, poi lasciatela raffreddare.
Spolverate con zucchero a velo.

E' una torta dalla consistenza umida che si scioglie in bocca, veramente squisita.

Mentre mi dedicavo alla preparazione di questa torta non mi usciva dalla mente un verbo impegnativo che solo a pronunciarlo si fa fatica.

PROCRASTINARE Intervallo che intercorre tra il momento in cui pensiamo di affrontare una determinata incombenza
e quello in cui, dopo qualche esitazione, decidiamo di rinunciare e rimandare a data da destinarsi.


Proprio ciò che ho fatto per lungo tempo con il mio presepe di cioccolato! Purtroppo mi scontro spesso con questa parola, soprattutto nelle piccole decisioni di ogni giorno. Mi capita di procrastinare quando apro il frigorifero e trovo una verdura che non ho affatto voglia di cucinare. Rimando, rimando e poi alla fine la cucino quando è ormai prossima alla scadenza. Rimando di tutto, telefonate, appuntamenti, visite di controllo, riordino e pulizia, acquisti importanti.
Perché sentiamo questo bisogno di procrastinare le situazioni fino al momento in cui non siamo costrette a correre ai ripari? Permettiamo ai giorni di volare via senza fare nulla per intervenire e cambiarne il corso, e poi le scadenze inesorabili ci travolgono costringendoci ad aggiustare le situazioni magari malamente con la conseguenza di accumulare stress e sensi di colpa. E lo facciamo pur sapendo che questo porterà conseguenze negative, ma soprattutto lo rifacciamo ogni volta senza trarre insegnamento da ciò che ci è accaduto, intrappolandoci dentro una ragnatela che noi stessi ci costruiamo, perché la sensazione di sollievo che si prova nel momento in cui si decide di rimandare un incombenza è molto confortante, seppur di breve durata. Come si fa a cercare di procrastinare il meno possibile? A me ad esempio aiuta tanto il pensiero di non deludere le persone. Erano settimane che mi ripetevo che la mia auto aveva bisogno di una ripulita, sia dentro che fuori, ma siccome non la consideravo un'incombenza urgente, continuavo a rimandare trovando mille scuse. Poi l'altra sera un amico mi ha chiesto un passaggio fino a casa, e quando è salito sulla mia auto, mi sono resa conto di quanto fosse malridotta e avrei voluto sprofondare di vergogna. Naturalmente il giorno successiva l'ho ripulita da cima a fondo, ma mi è rimasto comunque il dispiacere di aver fatto una pessima figura, insomma il mio amor proprio un po' ne ha risentito, anche se sono sicura che ci sono rimasta più male io di lui. Insomma tutto questo per dirvi che visto che questo verbo è così antipatico anche solo da pronunciare, conviene adoperarsi per cancellarlo dal nostro vocabolario, o perlomeno provarci. Oppure a voi piace procrastinare? In ogni caso vi auguro tra le tante cose che rimandate da tempo di sceglierne una e portarla a termine, vedrete che soddisfazione!

"Mettiti a sedere e incomincia una cosa che hai rimandato.
incomincia una lettera o un libro.
scoprirai che non era il caso di rimandare tanto,
giacché è assai probabile che, una volta smesso di procrastinarla, la cosa si riveli godibile.
il solo fatto di averla incominciata ti aiuterà ad eliminare l'ansia che ti procurava quando era soltanto un progetto".
Wayne Dyer


Buona domenica e come sempre se questo articolo vi è piaciuto potere sempre fare un salto nel mio blog www.comodamentesedute.com per leggerne altri
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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