A chi giova la guerra? Una libera opinione

Come approccio valutativo ai fatti che i media ci sfornano giornalmente mi sono riproposto di lasciarli un po' decantare prima di formarmi opinioni più precise e possibilmente intrecciando le fonti.
Infatti nella bagarre di notizie e contro-notizie immediate spesso non è facile discernere il reale dal "manipolato" e quindi giudicare cogliendo ciò che di "giusto e di vero" ci sia in certe situazioni.
Ovviamente il tutto senza presunzioni definitive e sempre pronti a mettere in discussione le percezioni iniziali se sopraggiungono nuovi elementi valutativi.
In questo senso i media dovrebbero svolgere la loro più genuina funzione ... con qualche legittimo dubbio sulla gran parte di loro, stando all'attualità.
L'ultimo esempio su cui sto cercando d'esercitare questo atteggiamento di base è la notizia di vari giorni fa della proposta di cessate il fuoco di 36 ore per la guerra russo- ucraina, avanzata da Putin in occasione del Natale Ortodosso.
Proposta purtroppo spentasi miseramente perché volutamente esclusa come praticabilità dal governo ucraino e addirittura contrastata dal cosiddetto mondo occidentale e in primis da un' "Europa", che sostiene di credere nelle possibilità di un negoziato.
I motivi illustrati di tale atteggiamento oltranzista sono state vari e, tra i maggiori, certamente va annoverato un presunto stratagemma della dirigenza Putin "per riprendere fiato" e magari trarne vantaggi d'immagine sfruttando anche aspetti a sfondo religioso.
Motivazioni definite come assai discutibili dai pochi opinionisti anticonformisti rispetto al "concerto" quasi univoco d'appoggio ad ogni iniziativa di Zelensky (addirittura si parla oggi, con compiacimento, di una sua comparsa a Sanremo, sich!).
Motivazioni che anche il comune buon senso dovrebbe considerare perlomeno poco fondate, pur in un quadro sempre ben chiaro di chi sia l'aggressore e l'aggredito.
Ma volendole pur considerare come funzionali ad un interesse mascherato di Putin, quasi un "bluff di gioco" (con quest'ultimo termine, in questo caso, con molte virgolette), perché non si è voluto andare "a vedere le carte" di questo sanguinoso "poker"?
Perché non si è accettato un pur ridotto margine di tregua sospendendo anche le operazioni belliche ucraine per stare a vedere se effettivamente fosse pure rispettato da Putin e annessi "consiglieri"?
E perché poi, alla scadenza della stesso, non rilanciarlo con un altro cessate il fuoco più corposo da parte di Zelensky e altrettanti annessi "consiglieri" ?
Peraltro la scusante del "riprendere fiato", vista anche solo in chiave reciprocamente utilitaristica, poteva semmai essere sfruttata potenzialmente anche da lui, visto che giungono voci mediatiche che Nato e annessi starebbero registrando un quasi svuotamento dei loro arsenali bellici a supporto.
Ma soprattutto come non pensare, in termini finalmente positivi, ad una grande occasione per tradurre realmente in pratica un inizio di dialogo e di trattativa pacifica tra le parti e relative forze "terze"di mediazione , tanto a parole sbandierato soprattutto da un certo mondo occidentale.
Un mondo occidentale , compreso il governo italiano, che purtroppo sta ancora gravemente avallando nei fatti , Nota Bene dopo quasi un anno di conflitto, come necessaria la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, alla faccia peraltro della nostra preziosissima Costituzione.
Perché questa occasione non è stata sfruttata?
Perché si continuano, ad esempio, a frapporre illazioni e retro-pensieri alla terzietà di uno dei pochi mediatori credibili e cioè quel Papa Francesco che addirittura ora viene sottilmente "forzato" dai collaboratori di Zelensky per una visita solo in Ucraina?
Perché Zelensky continua incessantemente a chiedere nuove e sempre più sofisticate armi e Putin a minacciarne di più gravi mentre i cosiddetti "esperti" di guerra sostengono che è proprio il sostanziale equilibrio delle "forze sul campo" che si registra attualmente, sia la più importante premessa per un cessate il fuoco e un avvio di dialogo effettivo?
Perché invece si invocano, facendo leva su striscianti sensi di colpa dei cosiddetti alleati, ancor più armi micidiali in preparazione di una solo presunta risolutiva "campagna primaverile" in opposizione ad un' altrettanto presunta simmetrica "campagna russa"?
Perché in ragione di tutto ciò, non si fa capire all'onnipresente Zelensky che non si è più disposti a supportarlo ad oltranza con le armi in questa via cieca che potrebbe solo garantire ulteriori massacri se non addirittura un'escalation nucleare?
Quali sono, ripeto a quasi un anno dall'inizio del conflitto, i reali interessi di intere popolazioni direttamente coinvolte? come anche gli scenari geopolitici planetari che potrebbero derivare dal persistere di questa situazione di belligeranza diffusa, a partire da quella Ucraina?
A volte mi ritorna in mente semmai la soluzione degli "Orazi e Curiazi".
Perché sono certo che, se messi alle strette e dovendo pagare di persona, gran parte dei governanti troverebbero in tempi brevi le soluzioni più pacifiche ed efficaci.
Germano Bosisio
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