Merate, bollettini parrocchiali digitali nr.20/1926: indagine sul consumo di carne. Continua la campagna contro la moda
Le prime tre pagine sono dedicate alla pubblicità, forse la principale fonte di entrata del mensile la cui direzione è afferita al Prevosto don Angelo Perego - cui è dedicata una via della città - che firma l'articolo di copertina: "Iddio si mostra ancora buono, tanto buono con noi, donandoci un altro anno, il 1926".
Don Angelo Perego
A pagina 7 del numero di gennaio troviamo un bell'articoletto titolato "Consiglio d'oro ai genitori", che merita di essere pubblicato integralmente.
La rubrica dedicata all'agricoltura è sempre ricca di dati interessanti. Nei numeri precedenti abbiamo visto la politica del grano, con i consigli per una buona semina e un buon raccolto nonché per la lotta ai concimi chimici, segnatamente agli azotati. In questo primo numero del 1926 il prof. Sironi affronta il tema della carne: "Il consumo della carne nel 1913 con 36 milioni di abitanti era di 14 chili l'anno. Nel 1925 la popolazione è salita a 40 milioni e il consumo della carne è salito a 22 chili per abitante. Sempre nel 1913 l'Italia contava 6 milioni e 190mila capi bovini; nel 1925 contava soltanto 7 milioni di capi bovini. In altri termini la popolazione umana è aumentata dell'8.5% circa; la popolazione bovina del 16% circa mentre il consumo è cresciuto del 34%. Qui sta il segreto dell'aumento enorme del prezzo della carne fresca. Esso ubbidisce alla legge di bronzo della domanda e dell'offerta. L'Italia - prosegue il prof.Sironi - è quella che possiede il minor numero di bovini per cento abitanti (17 circa) contro 27 dell'Inghilterra e 33 di Germania e Francia. Di contro l'Italia esporta 50 milioni di quintali di foraggio e nel 1924 ha esportato oltre 1,5 milioni di quintali di panelli".
Un lavoro interessante che ci offre uno spaccato della zootecnia del nostro Paese negli anni Venti.
Il numero di gennaio si conclude con la statistica demografica del 1925: 107 nati, 81 morti, 43 matrimoni celebrati.
"Ciò che una donna può fare" è l'articolo che troviamo nel numero di febbraio e difficilmente troverà consensi nelle successive generazioni. Il concetto resta solidamente legato al binomio donna-focolare. Ecco l'articolo.
Due interessanti note del solito prof. Giulio Sironi nella ormai famosa rubrica dedicata all'agricoltura nel numero di marzo: una dedicata all'importanza del letame della concimazione dei campi con gli accorgimenti di come addizionare azoto, potassio, calce e anidride carbonica in 100 chili di letame per farne un ottimo stallatico e l'altra è titolata il decalogo del potatore e ci spiega quando e come potare.
I numeri di aprile e maggio sono dedicati alla Pasqua e alla festa di Maria madre di Gesù. Un lungo articolo di maggio ci ricorda che sono tre le forze alla base di una comunità: la famiglia, la scuola e la chiesa.
Il bollettino è il primo grande esempio di supporto commerciale alle vendite. Da mesi propone almeno sei pagine dense di pubblicità locale ma anche regionale con frequenti inserti di aziende e enti milanesi
Il numero di agosto si apre con l'avviso "importantissimo" che dal giorno 16 iniziano i corsi di catechismo per fanciulli e fanciulle delle scuole. Alle ore otto di tutti i giorni la santa messa poi inizia il corso.
L'articolo del Prevosto verte sulla celebrazione del III° centenario della canonizzazione di San Luigi. Il pezzo centrale è dedicato all'Assunta e ha questo incipit: "In Maria tutto è singolare. Immacolata in sul nascere, vergine e madre nella grotta di Betlemme, Regina dei dolori sul Golgota. E in questi giorni la Chiesa addita una tomba aperta, ripiena di gigli e di rose, di un olezzo paradisiaco, e tutto il cielo che canta osanna alla Madre di Dio, esaltata sopra i cori angelici".
Interessante la nuova rubrica "Alcuni perché".
Altro articolo interessante in questo numero estivo, "le campane più celebri".
Il numero di settembre si apre con la programmazione dei riti del Giubileo. Nelle pagine interne c'è l'articolo - ricorrente - sull'indecenza della moda che sta prendendo piede anche nel piccolo paese di Merate. Ecco il testo.
A Novembre abbiamo le consuete pagine dedicate a tutti i Santi e tutti i morti.
La campagna contro le donne "scostumate" prosegue senza sosta. Nel numero di ottobre una pagina era dedicata alla signorina gonna corta, pitturata, capelli alla garzon, scarpine con tacchi alti e fotoromanzi sotto il braccio che con le colleghe di lavoro parla solo di amori e moda. Il numero di novembre porta un carico da undici con la storia di un macellaio che viene invitato dal controllore del tram a scendere perché col grembiule e le maniche rivoltate indietro. Il macellaio punta tre ragazze con gonne corte e scollatura vistosa e chiede perché io indecente e loro no? Finisce che lui resta sul tram mentre le tre scendono alla prima fermata rosse di vergogna. E il titolo dell'articolo è eloquente: "Che mestiere fanno certe donne"?
Infine dicembre con le pagine dedicate alla novena e al Santo Natale mentre il prof. Sironi spiega come risanare i recipienti vinari, soprattutto le botti. E illustra le nuove disposizioni governative per la circolazione dei carri agricoli (peso fino a 20 quintale se a due ruote, fino a 30 quintali se a quattro ruote).
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Nr. 20/segue