Merate: Proloco, il calendario eventi 2023 che la Giunta comunale tuttora non conosce

"Si vis pacem, para bellum". Sembra essere questo l'adagio alla base della strategia negoziale e comunicativa della Proloco di Merate. Anzi, per certi versi, la guerra è già dichiarata in prospettiva di ottenere una pace raggiunta con la resa senza condizioni dell'Amministrazione comunale. Un po' come accaduto a gennaio 2022. Questi i fatti. Il programma eventi 2023 è stato reso pubblico sul sito dell'associazione con sede in via Roma e diffuso su tutti i profili di soci e amici. Data ampia notizia, giusto per preparare i tomahawk, la signora Presidente si è dislinguata in una intervista di quelle da far tremare i polsi all'intervistato da parte di una emittente locale (a noi sconosciuta, certamente in modo colpevole).

L'ascolto del podcast ci ha permesso di conoscere nel dettaglio tutte le innumerevoli e pirotecniche iniziative varate per l'anno in corso: dal carnevale di febbraio, al mercato vintage di marzo alla tre giorni di Street food di aprile con replica a ottobre, e così via.

Strano, perché nel corso dell'ultima (e unica) assemblea dei commercianti - alla luce dell'evidente malumore dei più, penalizzati da un - 30-40% di incassi in occasioni di manifestazioni simili - la signora Presidente aveva concordato alla presenza dell'assessore Giuseppe Procopio che il calendario sarebbe stato prima discusso con coloro che nel bene e nel male ne trarranno benefici e ne subiranno i disagi e poi sottoposto al vaglio della Giunta Municipale (della Giunta non del solo signor Sindaco).

Invece, ecco qua tutto pronto, tutto deciso. Ma è davvero così?

"Assolutamente no - spiega Procopio - abbiamo solo una richiesta protocollata che dovremo ancora vagliare. Non capisco perché se ne sia data così ampia diffusione". "Del resto - gli fa eco l'assessore Casaletto, strenuo sostenitore della condivisione dei progetti come unica modalità per evitare contenziosi - in Giunta non ne abbiamo nemmeno parlato, quindi è ancora tutto da stabilire". "Abbiamo colto qualcosa qua e là - chiosa l'assessore Tamandi - ma al momento resta l'indicazione data in passato di ridurre le iniziative - ritenute eccessive quelle del 2022 - e di distribuirle meglio sull'intero territorio comunale". "Guardate, ho appreso delle iniziative della Proloco, dal protocollo - dice l'assessore Albani, che pure gestisce cultura e turismo - per cui conosco proprio per titoli i progetti. Io sto lavorando alla mia programmazione".

Ma allora, posto che le cose stanno così e non abbiamo ragione di ritenere che la Giunta abbia babbiato, come è possibile che la signora Presidente spacci l'intero calendario 2023 come già approvato?

Chi può darle tanta sicurezza? C'entra qualcosa il via vai in entrata e in uscita dal Municipio, ben prima che l'orario di apertura al pubblico sia scattato, di esponenti della Proloco?

Possibile che la sacralità del Comune - bene di tutti - sia stata messa così tanto in discussione al punto di ribaltare i ruoli tra soggetto richiedente e soggetto deliberante?

Dialogo e condivisione, come ha sottolineato molto bene l'avvocato Alfredo Casaletto sono le precondizioni per percorrere tutti assieme la strada; l'imposizione e la protervia, al contrario, possono solo innescare reazioni di segno uguale e contrario.

E non per ostilità preconcetta ma in ossequio al principio del rispetto reciproco.

"Si vis pacem, para bellum" non vale solo per Proloco.

 

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