Airuno: incassa i soldi ma non manda le scarpe, condannata

Già gravata da precedente specifico una donna di Bari, Anna Bonavoglia, è quest'oggi stata condannata in Tribunale a Lecco per una "sola" rifilata a mamma e figlio di origini africane residenti a Airuno. Per accontentare il ragazzo, la madre, oggi sentita come testimone, ha effettuato una ricarica sulla PostePay risultata poi intestata all'imputata, versando dunque il pattuito per l'acquisto di un paio di Adidas, viste dal ragazzo in vendita su un social. 90 euro la cifra corrisposta, con le scarpe, neanche a dirlo, mai arrivate a destinazione. Da qui la denuncia presentata dalla airunese presso la caserma Carabinieri di Brivio, con l'operante Daniele Fantauzzi quest'oggi comparso in Tribunale, al cospetto del giudice monocratico Paolo Salvatore, per illustrare come sia arrivato a identificare Anna Bonavoglia, risultata non solo l'intestataria della carta postale ricaricata dalla denunciante ma anche - dal raffronto delle firme - colei che ha effettivamente sottoscritto i documenti necessari per il rilascio della PostePay. Provato dunque, secondo il giudice, quantomeno il concorso pieno della donna nella truffa a lei ascritta, tanto più che già il giorno successivo il versamento dei 90 euro da parte dalla donna di Airuno, "qualcuno" ha effettuato dei prelievi da Bari, città dove l'imputata - difesa d'ufficio dall'avvocato Peter Sironi - risiede. Da qui la condanna a un anno e al pagamento di una multa da 309 euro.
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