Comodamente sedute/74: quella mal...sana pigrizia che ogni tanto ci prende
Inevitabilmente l’inverno per me rappresenta una grande provocazione nei confronti della pigrizia.
Qualche volta penso che mi piacerebbe andare in letargo come la mia tartaruga, che per sei mesi non deve fare altro che dormire senza pensare più a niente.
Oppure mi capita di guardare i miei due gatti e provare un po’ di invidia, per la tranquillità e la calma con la quale affrontano le loro giornate, scandite da lunghi pisolini, brevi passeggiate e buon cibo.
Noi umani invece la pigrizia la rifuggiamo come il peggiore dei mali.
Anzi, guai a fermarci anche solo per un momento, ci assale subito quel senso di inadeguatezza, che ci fa sentire fuori posto.
Siamo abituati a guardare con disapprovazione le persone pigre, perché convinti che vengano meno ai loro doveri e che per colpa loro il mondo stia andando a rotoli.
La società ci ha convinti che essere pigri, significhi essere persone mediocri, ed è per questo che quelle rare volte in cui ci concediamo un momento di pigrizia, subito emerge il senso di colpa.
Ma cos’è la pigrizia?
La pigrizia è la mancanza di entusiasmo nel fare, è la fuga dall’agire, dallo sforzo e dalla fatica, preferendogli uno stato di apatia che ci invita a evitare di gestire le nostre responsabilità.
La pigrizia però è soprattutto un’emozione e come tutte le emozioni, quando arrivano a bussare alla nostra porta, lo fanno con la precisa intenzione di dirci qualcosa e la maggior parte delle volte la parola chiave sulla quale ci invitano a riflettere è sempre la stessa: rallentare, tenere sotto controllo le nostre energie per quando ci serviranno veramente, insomma, è un sistema per preservare la nostra sopravvivenza.
Per questo la pigrizia compare nelle nostre vite proprio quando siamo sul punto di esplodere, quando i problemi sono troppi, quando tutto ci fa male e non sappiamo che cosa fare o non vogliamo fare nulla.
La pigrizia è un invito a fermarci per davvero, a prendere fiato, ad ascoltare il nostro corpo e la nostra mente, a guardare il tempo in cui stiamo vivendo e ad assaporarlo almeno per un momento.
Certo tutto questo richiede una grande forza interiore, perché il rimorso di non avere uno scopo, un obiettivo, è costantemente in agguato. Indugiare sotto le coperte, sonnecchiare sul divano, dedicarsi a un attività apparentemente inutile e poco produttiva, rimandare con una scusa una scadenza noiosa e pesante, tutto questo ci consente di separarci da un futuro a cui rendere conto, trattenendoci nel presente assaporando il qui e ora, scoprendoci magari più forti, più liberi, e più leggeri.
Di questo qualche volta si ha voglia: esserci, non decidere nulla.
Come tutte le emozioni però va tenuta sotto controllo, altrimenti prende il sopravvento.
Perché la pigrizia se mal gestita può diventare apatia, inerzia, mancanza di entusiasmo, noia, e qualche volta anche paura di affrontare le situazioni.
Ecco, quando riconosciamo questi sintomi, allora è urgente provare a vincere questa tentazione di procrastinare ogni cosa.
Io mi concedo un bagno di pigrizia in genere la domenica pomeriggio.
E’ una pigrizia pilotata, tenuta sotto controllo,che mi permetto di tirare fuori solo per qualche ora, ma quanto la assaporo.
Niente obiettivi, niente scadenze, niente programmi, soltanto io con la mia voglia di fare ciò che voglio, stare al computer, organizzare una vacanza, fare una telefonata, preparare un dolce, sonnecchiare insieme ai miei gatti, dedicarmi al mio giardino, leggere un libro, ma soprattutto stare in compagnia dei miei pensieri.
Regalatevi ogni tanto un sano e (e non mal…sano) momento di pigrizia, decidete il giorno, l’ora, l’occasione e poi concedetevelo senza sensi di colpa, rimanete nel qui e ora, pensate di essere vivi, e di poter disporre anche se solo per un breve momento, del vostro tempo, e dedicatelo a voi stesse, magari condividendolo con la persona amata, o magari no.
E soprattutto regalatelo a qualcuno un bel momento di pigrizia, vincete la tentazione di sollecitare vostro marito o i vostri figli, magari abbandonati a un momento di pigrizia, evitando di esortarli a non perdere tempo, a darsi da fare, a essere produttivi insomma.
“LLOYD HO UN PROBLEMA…”
“NOTO SIR”
“NON MI STANNO PIÙ GLI IMPEGNI NELLA VENTIQUATTRORE”
“È EVIDENTE SIR.“
“HAI QUALCHE SUGGERIMENTO?”
“MI SONO PRESO LA LIBERTÀ DI FARLE REALIZZARE UNA VENTISEIORE”
“LLOYD, MA È STRAORDINARIA! HA ANCHE UN PICCOLO SCOMPARTIMENTO PER LA PIGRIZIA”
“LIETO CHE LE PIACCIA, SIR”
“MA DI CHE MATERIALE È FATTA LLOYD?”
“TEMPO SPRECATO, SIR”
“MATERIALE RARISSIMO E DI RECUPERO. GRAZIE MILLE LLOYD”
“DOVERE SIR”
E voi amiche come ve la cavate con la pigrizia?
Se oggi avete voglia di divertirvi vi invito a fare questo test divertente (CLICCA QUI) che naturalmente è solo un gioco, per misurare il vostro grado di pigrizia e magari farci una piccola riflessione.
Senza dimenticare che siamo sempre in tempo a rendere migliore anche di poco la nostra vita.
Vi auguro una buona domenica, comodamentesedute sul divano e se volete condividere il risultato del vostro test, mi farà immenso piacere (io ho raggiunto il 70 percento, devo decisamente migliorare, o peggiorare).
E come sempre se questo articolo vi è piaciuto, potete sempre fare un salto nel mio blog www.comodamentesedute.com per leggerne altri, a me farebbe molto piacere.
Qualche volta penso che mi piacerebbe andare in letargo come la mia tartaruga, che per sei mesi non deve fare altro che dormire senza pensare più a niente.
Oppure mi capita di guardare i miei due gatti e provare un po’ di invidia, per la tranquillità e la calma con la quale affrontano le loro giornate, scandite da lunghi pisolini, brevi passeggiate e buon cibo.
LA PIGRIZIA
Anzi, guai a fermarci anche solo per un momento, ci assale subito quel senso di inadeguatezza, che ci fa sentire fuori posto.
Siamo abituati a guardare con disapprovazione le persone pigre, perché convinti che vengano meno ai loro doveri e che per colpa loro il mondo stia andando a rotoli.
La società ci ha convinti che essere pigri, significhi essere persone mediocri, ed è per questo che quelle rare volte in cui ci concediamo un momento di pigrizia, subito emerge il senso di colpa.
"È UN PECCATO IL NON FARE NIENTE COL PRETESTO CHE NON POSSIAMO FARE TUTTO"
SIR WINSTON CHURCHILL
SIR WINSTON CHURCHILL
Giovanna Fumagalli Biollo
La pigrizia è la mancanza di entusiasmo nel fare, è la fuga dall’agire, dallo sforzo e dalla fatica, preferendogli uno stato di apatia che ci invita a evitare di gestire le nostre responsabilità.
La pigrizia però è soprattutto un’emozione e come tutte le emozioni, quando arrivano a bussare alla nostra porta, lo fanno con la precisa intenzione di dirci qualcosa e la maggior parte delle volte la parola chiave sulla quale ci invitano a riflettere è sempre la stessa: rallentare, tenere sotto controllo le nostre energie per quando ci serviranno veramente, insomma, è un sistema per preservare la nostra sopravvivenza.
Per questo la pigrizia compare nelle nostre vite proprio quando siamo sul punto di esplodere, quando i problemi sono troppi, quando tutto ci fa male e non sappiamo che cosa fare o non vogliamo fare nulla.
La pigrizia è un invito a fermarci per davvero, a prendere fiato, ad ascoltare il nostro corpo e la nostra mente, a guardare il tempo in cui stiamo vivendo e ad assaporarlo almeno per un momento.
Certo tutto questo richiede una grande forza interiore, perché il rimorso di non avere uno scopo, un obiettivo, è costantemente in agguato. Indugiare sotto le coperte, sonnecchiare sul divano, dedicarsi a un attività apparentemente inutile e poco produttiva, rimandare con una scusa una scadenza noiosa e pesante, tutto questo ci consente di separarci da un futuro a cui rendere conto, trattenendoci nel presente assaporando il qui e ora, scoprendoci magari più forti, più liberi, e più leggeri.
Di questo qualche volta si ha voglia: esserci, non decidere nulla.
Come tutte le emozioni però va tenuta sotto controllo, altrimenti prende il sopravvento.
Perché la pigrizia se mal gestita può diventare apatia, inerzia, mancanza di entusiasmo, noia, e qualche volta anche paura di affrontare le situazioni.
Ecco, quando riconosciamo questi sintomi, allora è urgente provare a vincere questa tentazione di procrastinare ogni cosa.
Io mi concedo un bagno di pigrizia in genere la domenica pomeriggio.
E’ una pigrizia pilotata, tenuta sotto controllo,che mi permetto di tirare fuori solo per qualche ora, ma quanto la assaporo.
Niente obiettivi, niente scadenze, niente programmi, soltanto io con la mia voglia di fare ciò che voglio, stare al computer, organizzare una vacanza, fare una telefonata, preparare un dolce, sonnecchiare insieme ai miei gatti, dedicarmi al mio giardino, leggere un libro, ma soprattutto stare in compagnia dei miei pensieri.
Regalatevi ogni tanto un sano e (e non mal…sano) momento di pigrizia, decidete il giorno, l’ora, l’occasione e poi concedetevelo senza sensi di colpa, rimanete nel qui e ora, pensate di essere vivi, e di poter disporre anche se solo per un breve momento, del vostro tempo, e dedicatelo a voi stesse, magari condividendolo con la persona amata, o magari no.
E soprattutto regalatelo a qualcuno un bel momento di pigrizia, vincete la tentazione di sollecitare vostro marito o i vostri figli, magari abbandonati a un momento di pigrizia, evitando di esortarli a non perdere tempo, a darsi da fare, a essere produttivi insomma.
“LLOYD HO UN PROBLEMA…”
“NOTO SIR”
“NON MI STANNO PIÙ GLI IMPEGNI NELLA VENTIQUATTRORE”
“È EVIDENTE SIR.“
“HAI QUALCHE SUGGERIMENTO?”
“MI SONO PRESO LA LIBERTÀ DI FARLE REALIZZARE UNA VENTISEIORE”
“LLOYD, MA È STRAORDINARIA! HA ANCHE UN PICCOLO SCOMPARTIMENTO PER LA PIGRIZIA”
“LIETO CHE LE PIACCIA, SIR”
“MA DI CHE MATERIALE È FATTA LLOYD?”
“TEMPO SPRECATO, SIR”
“MATERIALE RARISSIMO E DI RECUPERO. GRAZIE MILLE LLOYD”
“DOVERE SIR”
E voi amiche come ve la cavate con la pigrizia?
Se oggi avete voglia di divertirvi vi invito a fare questo test divertente (CLICCA QUI) che naturalmente è solo un gioco, per misurare il vostro grado di pigrizia e magari farci una piccola riflessione.
Senza dimenticare che siamo sempre in tempo a rendere migliore anche di poco la nostra vita.
Vi auguro una buona domenica, comodamentesedute sul divano e se volete condividere il risultato del vostro test, mi farà immenso piacere (io ho raggiunto il 70 percento, devo decisamente migliorare, o peggiorare).
E come sempre se questo articolo vi è piaciuto, potete sempre fare un salto nel mio blog www.comodamentesedute.com per leggerne altri, a me farebbe molto piacere.
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo