Lomagna: al funerale di don Vittorio tutta la comunità stretta attorno ai famigliari

La comunità religiosa di Lomagna ha mostrato vicinanza ai famigliari di don Vittorio Ferrari stringendosi attorno a loro al funerale del sacerdote lomagnese, che è stato celebrato in chiesa parrocchiale nella mattinata odierna. A officiare le esequie il vicario episcopale Mons. Maurizio Rolla, che nell’invocazione finale a Dio ha pregato affinché don Vittorio possa raggiungere lo spazio riservato ai sacerdoti santi nel regno dei cieli. A concelebrare la messa funebre l’ex parroco di Lomagna don Lorenzo Radaelli, il suo successore don Andrea Restelli, il Superiore dell’Istituto Sant’Anna di Como dove risiedeva don Vittorio e il Superiore dell’Opera Don Folci, don Walter. Alla funzione religiosa hanno inoltre partecipato alcuni altri preti della comunità di Como e dell’Opera Don Folci, oltre ad alcuni sacerdoti nativi di Lomagna, don Arnaldo e padre Giuseppe.



Don Vittorio, nato nel 1950 e primo di quattro fratelli, sentì presto la chiamata del Signore. Già a 11 anni, dopo l’infanzia passata a Lomagna con una parentesi a Sondrio, si trasferì con la famiglia nello Stato pontificio per intraprendere il percorso da chierichetto. Con il pre-seminario a Valle di Colorina, in Provincia di Sondrio, conobbe la figura di don Giovanni Folci. Continuò gli studi a Roma e poi il seminario a Como. Il suo primo servizio fu a Como nell'istituto Santa Croce, a contatto con i bambini di quella struttura. Nel 1984 tornò a Roma, sull’Appia antica nel 1984 ritorna a Roma occupandosi della parrocchia di Santo Stefano. Già dopo un anno fu nominato pro-rettore del pre-seminario San Pio X in Città del Vaticano, incarico che mantenne fino al 1990. Fu quello l’anno della partenza per il Brasile, dove ha continuato ad operare per 27 anni. Nel 2017 è infatti dovuto tornare in Italia per curare e affrontare il morbo di Parkinson.


Il vicario episcopale Monsignor Maurizio Rolla



Don Walter, Superiore dell'Opera Don Folci

“Fin da piccolo don Vittorio ha sentito il desiderio grande di essere tutto del Signore e di mettersi a sua completa disposizione per i tanti e diversi servizi che ha svolto. Gli interessava stare con i suoi ragazzi che gli venivano affidati” ha detto don Andrea Restelli, che gestisce la parrocchia di Lomagna, citando le varie testimonianze che gli sono arrivate in questi giorni. “Ha poi accettato la scelta intensa di condividere l’eucarestia con una delle diocesi più povere di questo mondo. È stato un esempio di carne spezzata per i tanti che ha servito. Ha spezzato il pane dell’eucarestia finché le forze glielo hanno permesso” ha continuato il sacerdote.



In Brasile fu prima rettore del Seminario Minore Diocesano nella comunità Parnaiba, dello Stato di Piauì, un piccolo arcipelago a Nord-Est, e poi parroco della comunità locale. Ha sostenuto l’accoglienza dei bisognosi, compreso l’accudimento dei bambini denutriti. Ha sviluppato progetti per l’inserimento lavorativo, specialmente nel campo turistico, di chi non aveva un lavoro. Ma moltissime altre sono state le azioni quotidiani per cercare di dare un sollievo alle persone in difficoltà.



Distaccarsi da quella terra non è stato facile. Don Vittorio pensava che il rientro in Italia nel 2017 fosse solo temporaneo, per questo aveva lasciato le sue cose lì. “È stata per lui una croce lasciare il Brasile ed è stata una croce l’esperienza della malattia, che lo ha reso però più vicino al Signore che si è sacrificato sulla croce. Non è venuta meno in lui la fede, la speranza e l’abbandono al Signore. Il mistero della resurrezione di Cristo è stato il senso e la ragione delle sfide che ha affrontato”.



Un modello di vita che è stato riconosciuto da don Andrea. Ha citato un messaggio che ha ricevuto nella mattinata della triste notizia, il 10 gennaio: “Da oggi c’è un santo in più di Lomagna in paradiso”. Don Andrea ha quindi aggiunto: “Lo vogliamo ricordare così. Che il suo esempio sia da sprono a vivere bene la nostra vita. Che anche noi siamo capaci di bene, ora anche grazie alla sua intercessione”.



È intervenuto poi don Walter, Superiore dell’Opera Don Folci, che ha sottolineato il profondo senso di gratitudine che il missionario provava verso Dio e verso tutti e la sua inclinazione ad essere disponibile verso il prossimo. “L’eredità che don Vittorio ci lascia è il grazie suo per noi” ha concluso don Walter.





La salma è stata trasportata in corteo presso il cimitero di Lomagna, nella cappella dei sacerdoti.
M. P.
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