Osnago: presentato il progetto di teatro di comunità. 22 storie di persone per ritrovarsi


Ha preso il via il progetto di teatro di comunità a Osnago. L'amministrazione comunale ci ha creduto sin dall'inizio del suo mandato, lo aveva scritto nel programma elettorale. Si è dovuto attendere sia per il Covid sia per il mancato finanziamento di un bando di Fondazione Cariplo. Il progetto è stato ridimensionato, mantenendo tuttavia il cuore pulsante dell'iniziativa culturale: rappresentare le storie poco conosciute di chi vive in paese, ricostruendo e aggregando un insieme di testimonianze per rinnovare il valore di comunità e socialità.
La presentazione è avvenuta martedì 10 gennaio presso la sala civica "Sandro Pertini".

Lo scrittore Gian Luca Favetto e l'attore Filippo Ughi


L'introduzione musicale è stata affidata a Cecilia Musmeci dell'associazione Archè con l'esecuzione al violino della Suite n. 1 di Bach. È seguita una sollecitazione letteraria dell'attore Filippo Ughi di Piccoli Idilli, un brano tratto da "Le città invisibili" di Italo Calvino, scrittore di cui quest'anno ricorre il centenario.

A destra Cecilia Musmeci


Il riferimento a Calvino non è stato dettato soltanto per l'anniversario a tripla cifra. Ne ha approfondito le ragioni l'autore Gian Luca Favetto, anima del progetto del Teatro di comunità, esperienza che ha già sperimentato in altre sette città, tra cui Sori, Ivrea, Camogli, Enna e anche Tirana in Albania.


"Le città invisibili", che nel 2022 ha tagliato il traguardo dei 50 anni dalla pubblicazione, ha come filo narrativo il dialogo tra Marco Polo e l'imperatore Kubilai Khan, su ispirazione dunque del volume di Marco Polo "Il Milione", definito da Favetto "uno dei più grandi libri della letteratura". "Il Milione non fonda la letteratura di viaggio, ma la letteratura di una serie di nazioni" ha commentato lo scrittore.

L'attore e regista di Piccoli Idilli Filippo Ughi


Calvino, nell'elaborazione della sua fatica letteraria, si è posto il problema di come debbano o possano essere costruite le città, ha spiegato Favetto, evidenziando che molti architetti e urbanisti leggono "Le città invisibili" per coglierne gli aspetti che restano attuali anche adesso, dopo 50 anni.


Il progetto di Osnago è stato ribattezzato "Oganos", un anagramma fantasioso che rappresenta una metafora di una modalità diversa con cui leggere e osservare una città o un paese come quello brianzolo. "Non si tratta di mettere in scena, ma di stare insieme" ha rassicurato Favetto, sottolineando che non bisogna possedere competenze teatrali. Chi vorrà potrà raccontare il proprio vissuto in un paio di momenti al mese (si è già cominciato negli scorsi giorni) fino a marzo. Ad ascoltare ci sarà lo stesso scrittore Favetto, che ne coglierà gli aspetti salienti e drammaturgicamente interessanti.

Il sindaco Paolo Brivio

 
Le tre parole chiave di questo percorso sono comunicare, comprendere e condividere. Nessuna di questa azione può avvenire in assenza delle altre. Nel mese di aprile Gian Luca Favetto tornerà ad Osnago e restituirà le personali rielaborazioni delle storie ascoltate ai diretti interessati e ai soggetti che collaboreranno alla realizzazione del progetto: l'associazione capofila "Antisopore", l'associazione Arché, Io per Osnago, La voce del corpo, la cooperativa Liberi Sogni. Non mancherà Filippo Ughi, di Piccoli Idilli, che curerà la regia. "Non pensate alla figura del regista come nella versione tradizionale di chi fa recitare gli attori, ma come una persona che vi ascolterà e che vi farà vivere piacevolmente questa esperienza" ha assicurato Ughi.


A maggio si terranno le prove, per arrivare al debutto dello spettacolo il 27 maggio. L'esibizione sarà arricchita da una componente fotografica messa a disposizione dall'osnaghese Bruno Zanzottera di Parallelozero.
 
Nel frattempo i bambini delle due classi quinte della scuola elementare di Osnago hanno già visitato i luoghi del paese per descrivere quelli che più li ispirano. Hanno così realizzato una mappa con tanti cartelli colorati in cui i vari posti sono stati convertiti con dei nomi di fantasia, proprio come Calvino aveva fatto per le città del suo libro, che avevano assunto la denominazione evocativa di donne. Il lavoro delle classi è stato già illustrato ai genitori all'imminenza delle festività natalizie e probabilmente sarà valorizzato per lo spettacolo di maggio.

Il lavoro svolto dalle classi quinte della scuola elementare


In tutto saranno raccontate 22 storie. 22 personaggi che consentiranno di far ritrovare qualcosa di sé negli altri. "Quello che ho notato è che alla fine ci sono più elementi di sintonia che di differenze tra le persone. Essenzialmente le nostre esperienze ruotano attorno a quei sei o sette sentimenti o emozioni che tutti sperimentiamo. Non dico che il teatro possa fare comunità, ma almeno può far stare insieme" ha detto Favetto. Lo spettacolo potrebbe essere solo la fine di un primo tempo. Il progetto infatti potrebbe poi ulteriormente evolversi liberamente, come accaduto in altre città in cui Favetto ha portato il teatro di comunità.


Gian Luca Favetto ha già collaborato per progetti culturali sul territorio meratese. Alla scuola media "G. Verga" di Cernusco Lombardone ha sviluppato il tema della poesia con alcune classi, progetto che ha avuto l'epilogo a Matera nell'anno in cui è stata la capitale europea della Cultura. A Montevecchia ha poi proposto una suggestiva camminata letteraria. A fare da trait d'union, è stata la professoressa Chiara Corno, ex docente dell'Istituto comprensivo "Bonfanti e Valagussa" e ora passata al Gandhi di Besana in Brianza. Anche per "Oganos" lo spunto iniziale è arrivato da parte sua. E per questo è stata la prima ad essere ringraziata pubblicamente dal sindaco Paolo Brivio nella fase conclusiva della serata di presentazione del progetto. Il primo cittadino ha ringraziato inoltre tutti i soggetti che si sono resi disponibili a partecipare all'esperienza del teatro di comunità oltre che i finanziatori.


Il progetto è stato tra i vincitori del bando "Fondo arti dal vivo" costituito da Fondazione comunitaria del Lecchese, Comuni Soci di Lario Reti Holding e Acel Energie. Dei 90 mila euro (di cui 56.700 provenienti dalla Fondazione Cariplo), ad Oganos ne sono stati riconosciuti 4 mila. Stando a quanto riportato nella scheda dedicata sul sito della Fondazione Comunitaria del Lecchese, il progetto osnaghese ha un valore complessivo di 15.920 euro. A compartecipare alle spese anche due aziende del territorio, in particolare in qualità di main sponsor, Milani Spa.

Come sintesi finale, Brivio ha voluto rimarcare le premesse a fondamento dell'iniziativa. "L'aspirazione è di creare uno spazio di racconto, di ascolto e di condivisione di parole, punti di vista e percorsi, per andare a stanare quella città invisibile o quelle città invisibili che sono la storia di ciascuno. Sono quei racconti che a volte costituiscono la trama più recondita, e alle volte più ignorata, della città visibile nella quale ci muoviamo". Il sindaco di Osnago ha quindi concluso: "Viviamo in un territorio in cui necessariamente molto spesso diamo per scontato delle dinamiche di varia natura e ci perdiamo le storie più profonde, intime ed evocative di chi ci passa accanto. Abbiamo voluto dare parola e occasione di ascolto reciproco a persone che vivono fisicamente vicine ma rischiano di non conoscersi, consolidando nel nostro piccolo una trama di comunità che anche in un piccolo paese oggi rischia di inaridirsi e sfilacciarsi". L'invito dunque è di aderire al progetto, contattando l'assessorato alla Cultura o l'assessore di riferimento, la vice sindaca Maria Grazia Caglio, o in alternativa le associazioni che stanno organizzando questo percorso artistico.
M. P.
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