Olgiate: costruisce senza il permesso, ora deve demolire

Avrà novanta giorni di tempo per rimuovere una recinzione a maglia metallica, due cancelletti in legno, un prefabbricato e altre due strutture il proprietario di un terreno a margine della strada consorziale dei Morti del Foppone, a Olgiate Molgora, a cui è stata fatta recapitare un’ordinanza firmata dall’architetto Marco Cappucci, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune.

A seguito di una segnalazione verbale pervenuta il 10 novembre scorso infatti, il personale dell’Ufficio Tecnico, insieme ad agenti di Polizia Locale, ha effettuato un sopralluogo nell’area in questione – area identificata nel P.G.T. vigente come “Aree E2 - Aree agricole e boschive di collina” e più specificatamente come “Aree E2-A - Zona agricola e boschiva di interesse ambientale” – e ha riscontrato la presenza di opere realizzate senza titoli abilitativi.



“Considerato che – recita il testo dell’ordinanza – nell’area E2-A l’edificazione è consentita quanto funzionale alla conduzione delle attività agricole o forestali, con esclusione delle residenze, comprese quelle dei conduttori agricoli; Le recinzioni possono essere realizzate solamente a protezione delle residenze e delle strutture aziendali principali e saranno realizzate in maniera coerente coi caratteri del paesaggio agricolo; Le suddette opere rientrano nell’art. 3 comma 1 lettera e. 1 (nuove costruzioni) del D.P.R. 380/2001 e s.m.i., ed è necessario il conseguimento di titolo abilitativo (Permesso di costruire) della medesima norma, prima dell'esecuzione delle opere; non risultano attività agricole esercitate sull’area a seguito di presentazione di segnalazioni di inizio attività…” Fatte queste considerazioni e “rilevato che tutte le opere sopra descritte risultano prive di titolo edilizio abilitativo pertanto in violazione all'art. 31 e all'art. 4 comma 1 lettera b) e c) del D.P.R. 380/01 s.m.i.” al proprietario – residente non a Olgiate ma a Vedano al Lambro – è stato ordinato di provvedere a propria cura e spese alla demolizione e rimozione delle opere abusive, nonché al ripristino dello stato originale dei luoghi, entro il termine perentorio di 90 giorni.

Qualora il proprietario non dovesse rispettare l’ordine di demolizione entro i termini, il Comune provvederà a irrogare le sanzioni previste dalla legge. Inoltre: “decorso infruttuoso il termine suindicato, il bene e l’area di sedime, nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive verranno acquisite di diritto gratuitamente al patrimonio dell'Amministrazione a cui compete la vigilanza sull'osservanza della presente Ordinanza che dovrà provvedere alla demolizione e rimozione delle opere abusive ed al ripristino dello stato dei luoghi a spese del responsabile dell’abuso”
E.Ma.
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