Cernusco: paese in lutto per l’improvvisa scomparsa di Carletto. Ecco i tanti ricordi

Carlo Fumagalli
A un giorno dall’incidente stradale costato la vita all’87enne Carlo Fumagalli, le parole in suo ricordo che si spendono nel suo paese, Cernusco Lombardone, sono tutte commosse e addolorate. Per rivolgergli un ultimo saluto bisognerà attendere che venga fissata la data delle esequie. Sembra che sia stata disposta l’autopsia per cercare di fare luce sulle responsabilità dell’episodio che si è consumato poco dopo le 17.30 di domenica 8 gennaio al confine tra Cernusco e Merate, a pochi passi dal bar Il Girasole Café dove lo stavano aspettando i suoi amici. “Carletto” – così era conosciuto da tutti – aveva quasi ultimato di attraversare la strada quando un veicolo lo ha preso con il parafango destro e lo specchietto. L’urto gli è stato fatale, nonostante i tentativi di soccorrerlo da parte del 118. Da una prima ricostruzione di alcuni testimoni, che dovrà essere chiaramente approfondita dalle autorità competenti, sembrerebbe che in un primo momento l’auto coinvolta nel sinistro si fosse dileguata per circa 20 minuti per poi tornare sul luogo dell’incidente.

 

Chi lo ha conosciuto in paese vuole ricordare però Carletto per le tante occasioni passate insieme e per il suo vissuto che tante soddisfazioni gli ha dato. Fin da ragazzo aveva iniziato a svolgere qualche lavoretto in Villa Lurani Cernuschi, dove già era occupato il padre Mario, alle dipendenze del conte Giovannino Lurani. Poi il servizio militare nel corpo degli alpini, a cui rimase affezionato. Al rientro continuò a soddisfare le richieste del conte, anche accompagnandolo rigorosamente in divisa blu da autista ai suoi svariati impegni mondani. A Cernusco è stato un volontario infaticabile del CCCC e del gruppo alpini. Tra le passioni anche quella di andare a caccia.

 

Ad elogiare le sue azioni è stato il sindaco di Cernusco Lombardone Gennaro Toto, che in occasione dei festeggiamenti del 4 novembre scorso gli aveva tributato un elogio pubblico presso il Monumento ai Caduti per aver portato per tanti anni il gonfalone ed essersi speso per il paese. “Era davvero una persona buona – lo ricorda il primo cittadino – Si faceva in quattro per tutti ed era rimasto disponibile ancora adesso nonostante l’avanzare dell’età. Ha vissuto cogliendo il meglio dalle sue esperienze. Qualcuno lo ha già definito un maestro di vita. Ci mancherà”.

 

A conoscerlo bene era anche un ex sindaco, Antonio Conrater, che con Carletto era legato anche da una lontana parentela: le rispettive nonne erano tra loro sorelle. “Lo conoscevo fin da giovane. Ricordo ancora l’apprensione di suo padre, un uomo all’apparenza tutto d’un pezzo, quando suo figlio doveva andare a svolgere il servizio militare. L’esperienza si dimostrò invece essere molto positiva per Carlo, tanto che poi rimase affezionato agli alpini, come sanno bene le penne nere di Cernusco” commenta Conrater, ancora molto scosso per la perdita di un sincero amico. “Da sindaco ho avuto con lui più rapporti. In quella veste ho avuto a che fare con il conte Lurani, negli anni in cui – spinti da tutti – avviammo la riqualificazione del centro storico. Il conte Giovannino Lurani, che poi divenne un mio amico, rimase brillantissimo fino a tarda età e con lui c’era spesso Carletto, suo uomo di fiducia e factotum”. I ricordi più intensi di Conrater su Carlo Fumagalli sono però anche i più recenti, di una ritrovata amicizia dopo anni in cui i due si erano persi un po’ di vista. “Negli ultimi tempi è mia abitudine recarmi al bar Biella per fare una camminata e non impigrirmi. Lì trovavo quasi sempre Carlo. Scambiavamo quattro chiacchiere, ricordavamo qualche momento passato e, fatta l’ora di andarsene, lui mi aiutava ad aprire la porta e ad attraversare la strada allertando e bloccando le macchine in transito. Non ce n’era bisogno, ma faceva parte della sua indole darsi da fare. Tengo a ricordare questo episodio che si ripeteva quotidianamente perché lo trovo rappresentativo del suo modo di essere, del suo cuore buono che non dava troppo a mostrare da tipico brianzolo”.

 

Come già detto, Carlo Fumagalli è stato uno storico socio e volontario del Centro Culturale Civico Cernuschese. Il suo presidente Samuele Arlati ne traccia un profilo più che positivo: “Carletto è stato uno dei volontari più infaticabili. Su di lui potevo sempre contare per montare un gazebo o per il grande presepe al Castello, per cui si impiegava un mese e mezzo per comporlo ogni anno. C’era sempre, era una di quelle persone che non aveva la capacità di dire di no”.
M. P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.