Comodamente sedute/73: le prime 4 tappe del cammino di Carlomagno, evviva la vita

Non so se capita anche voi, ma qualche volta io prendo e scappo.
Anche se poi torno.
Perché la verità è che nonostante sia innamorata della mia vita quotidiana, ogni tanto sento l'urgenza di allontanarmi da essa, dalla fatica e dall'assiduità che mi richiede certi giorni stare dentro ruoli belli ma impegnativi.
Mi allontano quel tanto che basta, fino a quando il desiderio di fare ritorno mi solletica il cuore. Torno e riprendo da dove ho lasciato, con rinnovato entusiasmo.
La modalità che scelgo per andare è quella del cammino, non so perché, esistono molti modi per mettersi in viaggio, forse più comodi, più confortevoli, più sicuri, ma ciò che provo quando metto un piede davanti all'altro affidando la mia sicurezza a due bastoncini da trekking, quando sento il peso dello zaino sulle spalle, quando in salita il fiato si fa corto, quando capisco che posso fare solo affidamento su me stessa e sulle mie forze per arrivare alla meta, è qualcosa di inestimabile valore.
Lo faccio per non dimenticare che sono ancora viva e per questo immensamente grata.

Questa volta mi sono cimentata con le prime quattro tappe del https://www.camminodicarlomagno.it/

Il Cammino di Carlo Magno parte da Bergamo e termina a Carisolo, in Trentino Alto Adige. Si sviluppa per circa  225 km  ed è diviso in  12 tappe.
Nonostante sia un  itinerario di media difficoltà  presenta comunque alcune salite e discese abbastanza impegnative. Prende il suo nome da una  leggenda del XV secolo che racconta come Carlo Magno lungo il suo percorso avesse conquistato i castelli dei signori locali costringendoli alla conversione. Per celebrare le sue vittorie il sovrano fece costruire numerose chiese, a volte sopra i ruderi dei castelli precedentemente distrutti.

Ecco il racconto del mio cammino:

1 TAPPA: BERGAMO - SAN PAOLO D'ARGON KM 19,5 - 210 m. dislivello in salita.
Per raggiungere la partenza della prima tappa ho preso il treno la mattina fino a Bergamo e poi con il pullman sono salita a Bergamo Alta, dove ho raggiunto la piazza Duomo da cui partiva l'itinerario. Vi dico soltanto che quel giorno ho tenuto l'ombrello aperto dall'inizio alla fine della tappa, perché la pioggia non mi ha concesso un attimo di tregua.
Fortunatamente la prima parte dell'itinerario si è svolta su asfalto, ma quando mi sono inerpicata lungo i sentieri, mi sono resa conto che alcuni tratti erano veramente impraticabili, tanto che ad un certo punto, ho dovuto abbandonarli e cercare un'alternativa su strada, altrimenti non sarei riuscita ad arrivare a destinazione.
Quando avevo pensato a intraprendere un cammino di inverno, avevo messo in conto tante difficoltà: il freddo, le ore di luce limitate, lo zaino più carico per via degli indumenti pesanti, ma la pioggia li ha di gran lunga superati tutti, facendomi arrivare in serata all'ostello davvero provata.
Ma il cammino è anche quella cosa lì, puoi organizzarlo fin nei minimi dettagli, sapendo tuttavia che può accadere qualunque cosa mentre sei in viaggio e ciò che impari, è la maniera di venirne fuori.


2 TAPPA: SAN PAOLO D'ARGON - SPINONE AL LAGO KM 22,8 - 610 m. dislivello in salita.
La  seconda tappa  del Cammino di Carlo Magno inizia dalla bellissima Abbazia benedettina di San Paolo d'Argon. La fatica più grande di questa tappa è stata senza dubbio la salita al  Santuario di Santa Maria Assunta in Monte Misma, a 800 metri slm. Ho percorso il tragitto praticamente immersa nella nebbia, (peccato per non aver potuto godere del paesaggio!) ma quando ho raggiunto il santuario e in quel preciso momento è comparso l'unico raggio di sole della giornata, che mi ha riscaldato, vi garantisco che mi sono sentita ripagata di tutta la fatica.

Sono grata al b&b https://www.palazzoeleonora.com/ di Monasterolo del Castello  e alla carissima Paola per l'accoglienza e la gentilezza che mi hanno riscaldato il cuore.

3 TAPPA: SPINONE AL LAGO - LOVERE KM 20,3 - 392 m. dislivello in salita
Poiché alloggiavo a Monasterolo del Castello e la terza tappa parte dalla  Chiesa di San Pietro in Vincoli  a  Spinone al Lago, ho iniziato il percorso facendo un bellissimo giro intorno al lago per raggiungerla.
La prima salita della giornata mi ha condotta al Castello di Bianzano.
Questo è stato il giorno in cui ha continuato a risuonarmi nella mente il ritornello di una canzone di Venditti che mi piace tanto

E quando pensi che sia finita
È proprio allora che comincia la salita
Che fantastica storia è la vita



perché ogni volta che affrontavo una faticosa salita che pareva non dovesse finire mai e arrivavo in cima sperando che fosse l'ultima, ecco che poco dopo se ne presentava un'altra, se possibile ancora più impegnativa.
Alla fine della giornata però, Lovere mi ha accolta con tutto il suo antico fascino.

4 TAPPA: LOVERE - BOARIO TERME KM 16.1 - 278 metri m. dislivello in salita
La mattina in cui sono partita per la quarta e ultima tappa, ho cominciato ad accusare la stanchezza dei 60 Km percorsi fino a quel momento, che le condizioni climatiche non avevano reso semplici. Continuavo a ripetermi che non ero sicura di farcela ad arrivare fino alla fine e che dovevo accettare i segnali di stanchezza che il mio corpo mi mandava. Ma non avevo ancora sperimentato uno degli aspetti più magici che l'esperienza del cammino porta inevitabilmente con sé, ed è quello degli incontri. E stato proprio mentre rimuginavo nei miei pensieri, con lo sguardo fisso sulla traccia GPX per timore di perdere la strada, che mi sono imbattuta nel signor Battista, anni 75, camminatore CAI da sempre.

"Dove stai andando? Hai bisogno di aiuto?"
Quando gli ho raccontato del Cammino di Carlo Magno, mi ha detto "Dai dai facciamo un pezzetto di strada insieme, vieni con me che ti faccio fare due o tre scorciatoie".
E' stato così che, rincuorata dalle storie che mi raccontava e dal suo passo che quasi faticavo a tenere, che ho raggiunto le terme di Boario, concludendo il mio percorso.

Che fantastica storia è la vita.


E' proprio il caso di dirlo.

Solo chi si mette in cammino sperimenta la soddisfazione di raggiungere la meta.


Qualche volta può capitare di perdersi, di dover abbandonare la strada maestra ed essere costretti a cercare altre vie, di scoraggiarsi perché il traguardo appare tanto distante. Ma ciò che conta è fare in modo che non vengano mai a mancare due cose importanti: il desiderio di non fermarsi e di confidare negli incontri.
Un po' come lo stare al mondo insomma.

E se volete raccontarmi i vostri di cammini, scrivetemi: gio.fumagalli66@gmail.com. Non vedo l'ora di leggerli.

Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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