Lomagna: Kiev sotto assedio e l'Argentina di papa Francesco nel presepe di Brioschi

Un omaggio all'Argentina di papa Francesco e un crudo confronto con la guerra in Ucraina sono i tratti salienti dell'ultima versione del presepe del signor Elio Brioschi. 89 anni, bisnonno da quasi uno, non perde il gusto di trasformare il garage di casa, a Lomagna, in una fucina di idee per rappresentare la natività.

I suoi stimoli sono molteplici: da una parte l'attualità dall'altra i ricordi dei tanti viaggi in giro per il mondo. Questa volta ha rinfrescato la memoria sulle sue esperienze in Argentina, nella cosiddetta Terra del Fuoco, nel profondo Sud del paese natìo del pontefice. Brioschi conserva ancora il certificato ricevuto a Ushuaia per aver raggiunto la "fine del mondo".

Metaforicamente ha voluto dedicare uno sguardo agli ultimi, ai dimenticati, a chi soffre, proprio sull'esempio del messaggio primario del pontificato di Bergoglio. Il faro che ha posto nel presepe a ridosso delle Ande resta per questo motivo sempre acceso.

Dalle montagne del presepe nasce una sorgente d'acqua viva, che scorre come un ruscello fino a valle. Lì si scorgono invece i "tombaroli", nei pressi dei siti archeologici che testimoniano le tracce delle civiltà precolombiane. Lo spettacolo paesaggistico è in scala quello che lo stesso Brioschi aveva potuto apprezzare dall'alta quoto nel tragitto lungo la Panamericana.

Non mancano nemmeno quest'anno i numerosi personaggi attorno alla capanna della sacra famiglia, posta in posizione centrale. Le arti e i mestieri sono ben rappresentati dal taglialegna, dal contadino che falcia il grano, dal mugnaio che setaccia la farina al fornaio. E poi i pastori che tengono a bada una moltitudine di bestie, soprattutto le pecorelle. Sono tante gli alberi in miniatura di varie specie e colori. Sul lato destro c'è pure un vulcano che fa fumo per mezzo di un liquido a contatto con una resistenza.

Come ormai consuetudine il presepe di Brioschi, che ha ricevuto la benedizione di don Andrea Restelli, riesce a descrivere il divenire della giornata grazie a un sistema di luci differenziato, in grado di distinguere l'alba dal pieno giorno e il tramonto dalla notte.

Con il buio si notano ancora di più i bagliori delle bombe e dei missili esplosi nella capitale ucraina. Il tremolio della luce è stato realizzato avvalendosi di piccoli transistor. Nell'ampio spazio a disposizione, Elio Brioschi ha voluto inserire anche Kiev sotto i bombardamenti. Il cielo della città è sorvolato dagli aerei militari nemici che rilasciano una pioggia di dispositivi bellici. Da lontano però discende un angelo per portare parole di pace alle parti belligeranti. Una speranza e una preghiera che il lomagnese ha concretizzato sapientemente nel suo presepe.

M. P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.