Antenne 5G: gestione sovracomunale fallita. Osnago, proponente, studia un regolamento

Il tentativo di gestire a livello sovracomunale il contenimento delle nuove installazioni di antenne per il 5G è fallito. L'artefice di tale approccio, è noto, è stato il sindaco di Osnago Paolo Brivio, che aveva tentato di divincolarsi in questo modo dalla morsa del Comitato Tutela Salute Pubblica, che con slogan dal tenore di "siamo fritti" ha contestato con una raccolta firme e un paio di incontri pubblici l'autorizzazione alla posa dell'infrastruttura in Località Marasche.

Osnago ha dapprima tentato di porre la questione della regolamentazione sui tavoli della Provincia di Lecco presieduta da Alessandra Hofmann che, dopo una prima apertura di disponibilità, ha declinato facendo presente che l'Ente provinciale non ha competenze in materia. Quindi Paolo Brivio ha portato il tema nella Conferenza dei sindaci del Meratese in un paio di sedute, facendo organizzare un incontro in videoconferenza con la ditta Polab.

 

Le aspettative di ragionare in ottica sovracomunale si muovevano in due direzioni: da un lato un vantaggio in termini di offerta economica secondo il principio dell'economia di scala; dall'altro di poter ridurre il numero di antenne avendo dei confini territoriali più ampi su cui ragionare.

 

Alla prova dei fatti, però, l'azione di Brivio si è ridotta a mera sensibilizzazione allo sviluppo della rete 5G verso i colleghi. L'atto di resa è una determina del 28 dicembre dell'Ufficio tecnico, con la quale vengono vincolati 1.500 euro per l'incarico professionale finalizzato alla redazione di un Regolamento comunale e di un Piano comunale per la telefonia mobile. I nodi sono dunque venuti al pettine. Osnago - così come gli altri Enti locali del Meratese - agiranno, ammesso che lo vogliano, solo e soltanto su scala comunale. Né più né meno della linea che sin dal principio aveva sostenuto, in antitesi a Brivio, il ruspante sindaco di Cernusco Gennaro Toto.

 

Il vincolo di spesa di Osnago ha comunque una sua valenza, dal momento che costituisce un elemento di garanzia legale nel caso in cui dovessero pervenire al Protocollo comunale delle nuove richieste di autorizzazione per impianti di telefonia mobile. Gli operatori economici dovrebbero attendere il completamento della mappatura e dell'approvazione del Regolamento comunale prima di ricevere un responso positivo o negativo dal Comune. Inoltre per tecnicismi di bilancio non si dovrà attendere l'approvazione del consuntivo 2022 per impegnare la spesa dei circa 1.500 euro.

 

Da non dimenticare poi l'importanza della pubblicità della determina, che dà notizia del fatto che il 22 dicembre è stata avviata la procedura burocratica per il conferimento dell'incarico professionale per un importo negoziabile di 17.500 euro (IVA esclusa). Le offerte dovranno pervenire entro il 9 gennaio e dovranno essere articolate in 4 fasi, la prima delle quali riguarda la raccolta dei dati, con l'inserimento nei simulatori e consegna del report. L'assistenza nella mappatura dinamica dovrà durare per un triennio. La Variante al PGT il cui iter è stato avviato da poco dovrà essere coerente, ma anche indipendente, dal Piano Antenne, muovendosi su due binari paralleli.

 

Che vi sarà nell'offerta di Polab una sorta di "sconto speciale" per i Comuni che informalmente si sarebbero consociati (Calco, Imbersago, La Valletta Brianza, Lomagna, Paderno e Robbiate, guarda caso tutti di area centro-sinistra) questo non si potrà mai sapere. Non trasparirà nell'offerta e il prezziario di Polab non è noto (tra i criteri vi sarebbe la dimensione dei Comuni). Quanto all'ipotesi di avere una minore quantità di antenne su scala sovracomunale non sarà possibile, dato che i Piani saranno comunali.

 

Ostinarsi a far passare il concetto che invece questi due obiettivi possano essere considerati validi rappresenta uno specchietto per le allodole. Non diversamente può essere intesa dunque la mozione di Lomagna emendata dal gruppo di maggioranza, con cui il capogruppo Lino Lalli e la sindaca Cristina Citterio hanno voluto a tutti i costi mettere in risalto l'importanza dell'azione sovracomunale [clicca QUI]. Eppure il Comune di Lomagna ha avviato lo stesso percorso di Osnago, che prevede la realizzazione di un Regolamento e di un Piano comunali. Non trova quindi riscontro con la realtà dei fatti l'affermazione di Citterio "avendo uno sguardo d'insieme collocare, anziché quattro, tre antenne perché il sistema diventa più efficace non mi sembra un intento folle". E lei dovrebbe essersene resa conto.

Marco Pessina
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