Olgiate: in pensione dopo 40 anni il dottor Roberto Mantica. 1500 pazienti sono ''orfani''

Il dottor Roberto Mantica è andato in pensione. Classe 1953, aveva iniziato ufficialmente come medico condotto a Olgiate nel 1986 anche se il suo volto i cittadini lo conoscevano già da qualche anno per avere affiancato il suocero dottor Cattaneo.
Per sopraggiunti limiti di età ha dovuto lasciare la professione, che per lui era una vera e propria missione: accanto al paziente sempre, senza guardare l'orologio, con l'ambulatorio che apriva puntualmente ma che, fino all'avvento del covid, non si sapeva quando avrebbe chiuso.

Il dottor Roberto Mantica

 

Il dottor Mantica ha rappresentato davvero il medico di famiglia di un tempo: quello che conosceva la storia clinica di ciascuno, che prendeva in carico la persona e la portava fino agli ultimi giorni del suo transito terreno. Attento, scrupoloso, posato. Così lo descrivono i suoi ormai ex pazienti che, ora, si trovano ad avere a che fare con l'efficienza della sanità lombarda. Nonostante la data della pensione fosse cosa nota e facilmente calcolabile, comunque già comunicata dall'interessato a inizio ottobre, si è arrivati alla fine del 2022 senza alcun sostituto. Anzi, senza che i pazienti stessi fossero avvisati del problema e ci fosse un passaggio di consegne.
Una situazione di confusione e di disorganizzazione che lo stesso dottor Mantica ha sperimentato, con amarezza ma anche con una certa rabbia. "Avevo comunicato per tempo che a fine 2022 non ci sarei più stato e che c'erano 1500 pazienti che dovevano essere ricollocati. Ad oggi non si sa ancora nulla. I colleghi che operano nella medicina di gruppo di Brivio e Calco si sono resi disponibili a tamponare per qualche settimana la mia assenza ma è una cosa che non può durare molto. Mi spiace davvero tanto per i miei pazienti, quello che dovevo fare io l'ho fatto per tempo. Ma è davvero incredibile come il sistema sia nella confusione più totale, come non si riesca a organizzare una sostituzione, un passaggio di consegne. A questo si aggiunga la burocrazia che toglie tempo al medico per dedicarsi alla clinica e ai pazienti...è sconfortante. Se ripenso poi ai mesi bui del covid...ci hanno mandato allo sbaraglio, con qualche mascherina e qualche guanto, non ci hanno detto nulla. La regione ha mostrato tutte le sue carenze e noi siamo stati inascoltati".

Secondo da destra il dottor Roberto Mantica al centro vaccinale di Olgiate in sala civica

 

La pandemia ha cambiato molto il rapporto medico-paziente, limitando gli incontri, incentivando l'utilizzo dei mezzi di nuova generazione per ricette e prescrizioni e annullando quindi i contatti umani che per decenni hanno rappresentato la storia e la forza del medico di famiglia.

Con oltre quarant'anni di ambulatorio, il dottor Mantica ora in pensione potrà prendersi qualche momento di riposo e dedicarsi ai suoi hobby tra cui l'arte e i viaggi, continuando a portare nel cuore i volti di tutti coloro che ha curato e in tanti casi ha visto anche crescere, generazione dopo generazione.

 

S.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.