Retesalute: il nuovo Dg presenta il budget 2023. Per il CdA lo statuto va modificato
Ad annunciare le novità contenute nel bilancio 2023 è stato il nuovo direttore di Retesalute, Luca Rigamonti, che ha ricevuto parole grate di benvenuto dal presidente dell'Assemblea dei soci, Massimo Panzeri, e dal presidente del CdA, Antonio Colombo. Nel 2023 si prevedono investimenti nella misura di 29 mila euro. Serviranno per l'ammodernamento del software, in particolare quello usato per la contabilità aziendale, del sito internet e per acquisti di arredi e attrezzature per la sede dello Spazio neutro.
Il direttore Luca Rigamonti
Per i dipendenti a tempo indeterminato e determinato si prevede di raggiungere 64 unità a regime, con una spesa di 2.276.718 euro nel 2023. Il presidente del CdA Antonio Colombo ha sostenuto che l'esodo del personale si è attenuato ("è quasi in linea con le altre aziende del nostro settore") dopo la grande fuga nel periodo di maggior incertezza per le sorti di Retesalute. Ha comunque riconosciuto che persistono delle difficoltà nell'erogazione di alcuni servizi per la mancata copertura di 600 ore settimanali. Un problema che in parte deriva dal fatto che durante la fase di liquidazione erano state congelate le procedure dei bandi. Colombo ha inoltre specificato: "Vi sono anche state due gare andate deserte ed in questi giorni stiamo presentando una gara europea per l'AES con anche 3 lotti riguardanti l'ADM, l'ADM gravi e gravissimi, e l'AES superiori".
Durante l'Assemblea dei soci non si è entrato nel dettaglio delle singole voci del budget. L'organo amministrativo dell'azienda speciale aveva già organizzato e svolto degli incontri preliminari per gruppi di Comuni con i loro apparati tecnici e, in alcuni casi, anche politici. Una volontà che rientra nel solco del processo di maggior coinvolgimento degli Enti locali nel controllo analogo sulla gestione aziendale. Questa scelta è stata rivendicata anche dal presidente Colombo nella propria relazione.
Colombo - con i guanti di velluto - ha cercato di dare una scossa all'Assemblea dei soci sulla modifica dello Statuto. Pur muovendosi con estrema ponderazione, nella consapevolezza che non spetta al CdA la modifica dello Statuto aziendale bensì all'Assemblea dei soci, Antonio Colombo ha esortato i sindaci a assumere delle decisioni sulle modifiche statutarie. "Nell'aprile scorso in sede di presentazione del nostro Cda ci eravamo dati la scadenza del mese di giugno per la presentazione di una proposta di modifica-integrazione del nostro Statuto. Tale termine era stato poi prorogato alla luce dell'impegno da parte della Commissione nominata dall'assemblea e dagli incontri con Neass". Su proposta del sindaco di Calco Stefano Motta era stato costituito un gruppo di lavoro che aveva tra gli obiettivi anche quello di formulare una sostanziale modifica allo Statuto. Le risultanze di questo gruppo però non sono ancora emerse. Il CdA, per bocca del presidente Colombo, ha quindi avanzato delle proposte "con un'impostazione in senso largo". Tre i punti cardine. Intanto la costituzione di un Comitato per il controllo analogo formato da amministratori locali; poi la possibilità di ammettere la doppia alternativa tra la nomina di un amministratore unico o di un CdA; infine l'introduzione di adeguamenti normativi ed elementi per semplificare e velocizzare la macchina amministrativo-organizzativa, ad esempio rinunciando al Regolamento di contabilità prendendo spunto da altre aziende speciali simili a Retesalute. Indicazioni più dettagliate da parte del Consiglio di Amministrazione saranno inviate al gruppo di lavoro coordinato dal sindaco Motta, sulle quali verrà chiesto un parere anche ai segretari comunali.