Retesalute: l’assemblea si inchioda per 93mila euro a causa delle ''tesi'' di Airuno. Meglio recedere che creare problemi

93.309 euro. Questo il valore attorno al quale è gravitata la discussione più accesa durante l'Assemblea dei soci di Retesalute di giovedì 22 dicembre. C'era da immaginarselo, non certo fino al picco di tensione che si è venuto a verificare, costando la sospensione della seduta.

I 93 mila euro sono quelli che l'azienda speciale è tenuta a versare come spese legali per aver perso la causa intentata contro due ex dipendenti, accusate - possiamo ormai dirlo - impropriamente di essere state la causa del dissesto economico ora sanato di Retesalute. Nella precedente Assemblea dei soci i Comuni hanno accettato la proposta del CdA di coprire per quota parte tale voce di spesa per evitare di chiudere l' esercizio 2021 in disavanzo.

 


Con una certa flemma, alcuni Comuni - quelli che hanno come segretari comunali Giovanni Balestra e Mario Scarpa - hanno sospeso la decisione non appostando una chiara e specifica voce di bilancio allo scopo nell'ultima variazione possibile per il 2022. Per motivi vari che hanno come denominatore comune quello di essere poco comprensibili ai più. Il sentore del verificarsi di qualche fibrillazione in aula dunque c'era.

 

A stuzzicare i sindaci sulla questione è stato con un lieve sorriso impresso sul volto il presidente dell'Assemblea, il meratese Massimo Panzeri, al momento dell'approvazione dei verbali. Ha tenuto a rileggere proprio il passaggio che è diventato l'alibi perfetto di alcuni Comuni per temporeggiare: "L'assemblea accetta la proposta del CdA di un contributo straordinario pari a 93.309 euro per la copertura dei costi legati alla causa giudiziaria, riservandosi di richiedere un parere ai segretari comunali circa azioni o responsabilità verso terzi". Coinvolgimento dei segretari che effettivamente non c'è stato, ma che non era nemmeno mai stato votato in assemblea; era piuttosto parsa come una proposta estemporanea di Filippo Galbiati di Casatenovo, nulla di più. Il sindaco di Merate, che questa volta non ha assunto posizioni "originali" convenendo bensì di appostare la cifra nel bilancio comunale, ha dunque chiesto agli omologhi se vi fossero elementi da chiarire sul quel frangente del verbale. Lì però ancora tutto è taciuto. Il sindaco di Osnago Paolo Brivio sarebbe arrivato in ritardo poco dopo, la sindaca di Lomagna Cristina Citterio ha fatto finta di niente, Olgiate non pervenuto, il sindaco di Airuno Alessandro Milani ha preferito conservare le cartucce per il punto successivo all'ordine del giorno.

Antonio Colombo

 

L'approvazione del consuntivo 2021 è stata introdotta dall'illustrazione del presidente del CdA Antonio Colombo, che ha evidenziato come l'organo amministrativo ha svolto quanto di competenza sugli ormai famosi 93 mila euro: "Il Cda in data 15 e 29 novembre ha inviato due segnalazioni di aggiornamento alla Corte dei Conti, per quanto di competenza, sulle sentenze rispettivamente del 7 settembre e del 19 ottobre 2022, emesse dal Tribunale di Lecco".

Alessandro Milani di Airuno

 

Aperta la discussione, il sindaco di Airuno Alessandro Milani ha annunciato l'astensione del suo Comune (l'unica poi registrata in fase di voto). A destare gli astanti è stata però la sua motivazione, non improvvisata, ma letta da un testo scritto. Il primo cittadino airunese si è detto fermamente convinto che Retesalute avrebbe dovuto chiudere in perdita di circa 80 mila euro (la differenza dei restanti 13 mila euro circa andava presa dall'utile di esercizio) con i Comuni che avrebbero dovuto ripianare solo successivamente. "È un fatto di gestione straordinario. C'è una perdita gestionale che il Comune ripianerà attraverso un ordinario ripianamento di un debito fuori bilancio" ha sostenuto Milani, facendo già sbarrare gli occhi a qualche membro del CdA. Ha rivendicato la coerenza di Airuno che già in precedenti occasioni si era o astenuto o non aveva partecipato al voto. Ha dichiarato di voler sostenere l'azienda, e ha aggiunto: "Vorremmo farlo nella maniera più corretta e trasparente possibile".

 

A sostegno della sua tesi, Milani ha citato una pronuncia della Corte dei Conti del Lazio (la n. 14 del 2021), secondo la quale - ha esposto il sindaco di Airuno - i Comuni non potrebbero assumere oneri simili dell'azienda speciale per il principio del divieto del soccorso finanziario agli Enti strumentali. Tutt'al più il Comune può deliberare di accollarsi la propria quota "approvando un vero e proprio contratto di accollo ai sensi del codice civile, ma solo per ragioni di interesse pubblico, non certo per celare un risultato negativo di esercizio". Parole pesanti che non potevano passare inosservate. Milani ha peraltro chiesto un "sano percorso di tenuta delle scritture contabili" e ha aggiunto subito dopo: "L'assemblea invece nella seduta precedente decise diversamente, ma una votazione assembleare non crea un obbligo giuridico, a maggior ragione se contra legem". Accuse fortissime, specialmente per un'azienda che sta uscendo da una fase molto critica. Milani ancora non sazio ha aggiunto: "Non crea un obbligo giuridico, al massimo ne crea uno politico, ma anche gli indirizzi politici devono conformarsi alla Legge e ai principî contabili". Ha quindi concluso con ostinazione: "Ci viene chiesto come soci di approvare un bilancio con una posta tra i ricavi che, ad oggi, non ha un fondamento giuridico definitivo. In sostanza, tra le poste attive c'è un credito verso i soci che al momento non è sorto giuridicamente ma solo politicamente. E ciò purtroppo non basta per approvare un bilancio pubblico veritiero".

Forse senza rendersene conto Milani ha tratteggiato il profilo di un reato. Si intuisce dunque il perché dell'animosità del membro del CdA Sandro Feole: "Non è di poco conto quello che ha detto. I costi di Retesalute sono stati contabilizzati regolarmente. Questa prima cosa è perciò fuori luogo". La vice presidente dell'organo amministrativo, Chiara Cogliati ha precisato che deve essere chiaro che il contributo dei Comuni non viene chiesto per coprire delle perdite. Feole ha ripreso la parola e ha detto senza mezzi termini: "Se lei fa riportare agli atti quello che ha letto e che qualcuno le ha scritto, noi domani dobbiamo fare un esposto in Procura".

 

In un primo momento Milani non ha arretrato di un millimetro, confermando di voler consegnare il testo integrale da mettere agli atti e ha aggiunto con altrettanta franchezza: "Non offenda la mia intelligenza, io porto rispetto verso di lei. Noi ci siamo confrontati con il nostro giurista che è il segretario comunale". A cercare di mediare si è posto saggiamente il presidente dell'Assemblea Panzeri: "Non è che tutti gli altri fanno cose illegittime, magari c'è una parte da smussare". Ancora convinto Milani ha ribadito: "Qui non si accusa nessuno. Ho semplicemente motivato l'astensione".

Il nocciolo della questione è stato ulteriormente spiegato dal sindaco di Robbiate Daniele Villa, anche lui in veste di paciere. "Si è detto come se non si rispettassero i principî contabili. I segretari comunali di principî contabili ne capiscono poco, ne sanno invece a livello giuridico" ha detto Villa, che ha citato ad esempio il proprio caso di Robbiate che con una delibera di Giunta vuole perfezionare una convenzione con Retesalute per formalizzare l'accollo delle spese legali. Ha poi aggiunto: "Senza ingenerare, l'astensione è una posizione legittima, ma certe affermazioni hanno fatto intendere che il bilancio sia falso e ciò dovrebbe essere comprovato da dei dati reali. Se ritiene che c'è il falso in bilancio, va e fa un esposto alla Procura della Repubblica, non si astiene ad una votazione assembleare".

 

Milani è sembrato non voler cedere ancora: "Non ho scritto che il bilancio è falso, deve essere verbalizzato. Ci si sta preoccupando del niente". Gli è stato chiesto di rileggere il foglio e al primo passaggio critico è stato interrotto da un sussulto generale. Dalle retrovie (in particolare dell'assessore al bilancio di Cernusco Daniela Fiocchi presente tra il pubblico) è arrivato il suggerimento di sospendere la seduta. Proposta colta dal sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati che lo ha chiesto formalmente al presidente dell'Assemblea. Sospensione accordata e situazione caotica dentro e fuori dall'aula consiliare di Palazzo Tettamanti a Merate.

 

Al rientro Milani ha convenuto di eliminare o modificare alcuni passaggi del testo che sarà messo agli atti. In che misura e in quali termini non è dato saperlo. Quel che possiamo dire sin da ora è che alla prossima approvazione dei verbali si assisterà ad un suggestivo fenomeno di smemoratezza collettiva di tutti i sindaci.

 

Paolo Brivio di Osnago

È intervenuto anche Paolo Brivio di Osnago, il cui Comune nell'ultima variazione di bilancio dell'anno ha posto una cifra pari all'importo richiesto da Retesalute ma nel Fondo di riserva e senza specificarne lo scopo. Una mossa che lascia perplessi dato che il prelievo dal Fondo di riserva può essere deliberato entro il 31 dicembre, cosa che difficilmente farà Osnago mandando in fumo il colpo di prestigio. Brivio ha ammesso che il segretario ha mosso dei rilievi di carattere giuridico sulla possibilità di erogare il contributo. "Non ho difficoltà a ribadire la volontà politica. Chiedo nuovamente al CdA o al direttore un raccordo con i nostri Uffici per risolvere la modalità tecnica di erogazione del contributo su cui, ripeto, non ho dubbi di natura politica".

Il consuntivo è stato alla fine approvato con la sola astensione di Airuno.

Marco Pessina
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