Accadeva 30 anni fa/128 ottobre: Villa Biffo diventa ''RSA''. Olgiate, Bernocco “fonda” Idea Giovane. Colombo da Lerner
Il destino dell’ex oratorio di Merate è contenuto nei programmi elettorali almeno degli ultimi 35 anni. Senza che mai uno di essi fosse davvero realizzato. Siamo nel novembre 1992, la città è governata da un’alleanza tra Democrazia Cristiana, Partito Socialista e Partito Repubblicano. Sindaco è il dottor Mario Gallina, tra i massimi esponenti provinciali dello Scudocrociato. All’ordine del giorno del Consiglio comunale c’è l’assegnazione dell’incarico a un professionista locale per definire che cosa sia meglio fare della costruzione ormai cadente. L’immobile ha una superficie netta di 600 metri quadrati e 4.590 mq. di giardino recintato. Al Comune è giunto grazie a una donazione del prevosto don Franco Longoni, cui si deve il nuovo oratorio di via Papa Giovanni XXIIII. Don Franco pose però un vincolo nell’atto del 1975: che l’area fosse destinata a servizi cimiteriali. Dunque una zona di supporto sottoposta ai vincoli di distanza imposta dalla legge. E siccome a pochi metri sorgeva (e oggi è tutto un fermento edilizio) un laboratorio di salumeria con annessa abitazione non poteva essere destinata a ospitare nuovi loculi. Quindi che fare? Qualcuno parlò di abbattere l’edificio che, nonostante l’apparenza, non ha nulla di storico essendo stato costruito tra il 1906 e il 1914. Ma l’opposizione a questa proposta ha fatto bloccare tutto. Nessun progetto a parte la boutade – peraltro assai innovativa – del compianto assessore Raffaele De Sario nella seconda metà degli anni novanta di realizzare una struttura per la cremazione. Troppo innovativa per l’epoca. E ora l’edificio crolla un pezzo alla volta. Senza che neppure l’Amministrazione in carica abbia trovato una soluzione.
L'ex oratorio
Il 4 ottobre la comunità cattolica di Merate si stringe attorno a don Giuseppe Castiglione, tornato in città per festeggiare i cinquant’anni di sacerdozio. Don Giuseppe era giunto a Merate nel 1942 e era rimasto fino al 1964 lasciando un ottimo ricordo per la sua bonomia e l’impegno profuso soprattutto per i giovani e gli oratori.
Don Giuseppe Castiglione
La Imec, gloriosa azienda di Paderno D’Adda, annuncia 70 licenziamenti nella sede principale e in quella di Carvico. Si tratta di 27 addetti alla produzione e 43 impiegati. L’azienda giustifica la decisione per il difficile momento che attraversa il tessile e per la riorganizzazione aziendale dovuta al progressivo trasferimento delle attività di Paderno a Carvico. Trasferimento che secondo le previsioni dovrebbe concludersi entro il 1995.
L'ingresso dello stabilimento Imec di Paderno d'Adda
Ilaria Lamparelli, della rappresentanza meratese, conquista il primo posto regionale nel lancio del disco scagliando l’attrezzo a 31,16 metri. Il risultato è stato ottenuto nell’ambito dei Campionati regionali individuali categoria cadetti/e tenutosi sotto una pioggia battente a Vigevano. La discobola dell’Atletica Brianza è l’unica a conquistare l’alloro tra i concorrenti locali. Alla manifestazione hanno preso parte oltre 400 atleti provenienti da tutta la Lombardia.
Ilaria Lamparelli
L’ortopedico Mario Manganini lascia il Mandic per assumere il ruolo di primario all’ospedale di Chiavenna. Una indubbia perdita per Merate nel cui presidio Manganini ha lavorato per ben 24 anni. Ma il giusto coronamento di una lunga e brillante carriera.
Il dottor Mario Manganini
Il 16 ottobre a Olgiate Molgora si costituisce con atto notarile l’associazione “Idea Giovane” che vede la presenza di giovanissimi di Olgiate, Merate, Rovagnate, Montevecchia. Lo scopo – peraltro solo formalizzato perché già molti ragazzi erano attivi – è quello di offrire valide alternative ai giovani, che non siano la strada, il muretto, il bar dell’angolo. Dunque serate di musica, di incontri culturali, di faccia a faccia rispetto a temi diversi, confronti tra rappresentanti di partito. Tra i fondatori l’attuale sindaco Giovanni Battista Bernocco, allora 23enne.
Max Campanella, Giusy Perego e Giovanni Bernocco
La Dc ancora scossa dagli avvisi di garanzia a diversi dirigenti tra cui il leader indiscusso Cesare Golfari nell’ambito dell’inchiesta Mani Pulite riesce finalmente a eleggere il segretario provinciale. Antonio Rusconi di Valmadrera era già stato candidato ma nella tornata precedente non aveva ottenuto il quorum necessario. Così la carica era stata assunta per pochi giorni da Giovanni Battista Albani come consigliere anziano. Molto critica Giliola Sironi sull’impostazione del Comitato provinciale riunito dopo le dimissioni da segretario di Guido Puccio. La Dc cerca di ricompattarsi ma non riesce a rinunciare ai vecchi schemi dell’amico che vota l’altro amico per poi riottenere lo stesso favore in altra sede. Antonio Rusconi, 35 anni, assessore di Valmadrera, viene eletto per acclamazione. Domenico Galbiati di Casatenovo, dimissionario dalla carica di vice presidente del Consiglio provinciale di Como, parlamentare Dc viene indicato come il successore di Golfari. Ma lui reclama un rinnovamento e volti nuovi nel Comitato provinciale che dovranno uscire dal Congresso. E quello di Rusconi è senza dubbio un nome che segna una prima importante svolta.
Antonio Rusconi e Domenico Galbiati
Inaugurata il 25 ottobre 1982 dall’allora ministro Guido Bodrato, la scuola superiore ITC Viganò versa già in condizioni assai critiche. Tanto da indurre i ragazzi, appoggiati da professori e Preside, a sospendere le lezioni e a scendere in piazza a protestare. Costato tre miliardi e mezzo, ospita ben 820 studenti. Ma nonostante la struttura sia recente vi sono forti infiltrazioni d’acqua e parecchi soffitti perdono l’intonaco. Insomma così è difficile svolgere in serenità le lezioni. Quindi tutti in piazza.
Importante seduta della Commissione Ambiente e Territorio di Merate il 20 ottobre. Mario Gallina, letta la relazione del tecnico incaricato sulle problematiche ambientali di Brugarolo si lancia in una filippica che coglie di sorpresa anche i membri della sua maggioranza tra cui l’assessore Andrea Massironi. Le aziende di Brugarolo devono mettersi in testa che la salute viene prima del profitto quindi tutte si debbono attrezzare per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. E snocciola nomi e necessità specifiche arrivando a toccare anche la Beton Villa che si affaccia sulla provinciale.
Poi la Commissione archivia di nuovo il progetto di Mario Botta per edificare l’area Cazzaniga. La volumetria proposta per la torre è largamente superiore a quella concessa dal piano regolatore quindi è necessaria una variante. Tempi lunghi mentre il Comitato insiste per un referendum consultivo.
Parte invece la riconversione di Villa Biffo che da area residenziale di elevato pregio prima e centro ippico poi ora, su progetto dell’arch. Conti di Cernusco è destinata a ospitare una Residenza Sanitaria Assistenziale di lusso. Una casa di riposo per intenderci, capace di dare aiuto a 65 anziani autosufficienti, 65 non autosufficienti con una ventina di posti di day hospital. Un progetto che rivoluziona il futuro dell’imponente edificio che fu della famiglia Crespi, proprietaria del Corriere della sera.
Villa Biffo
Al Poliambulatorio presso l’ospedale di Merate apre un centro di prevenzione dell’Aids. L’infezione che dilaga sta preoccupando molto anche le autorità sanitarie italiane. Al centro ci si può rivolgere senza ricetta anche in forma anonima per ottenere informazioni.
A Olgiate, sede della sezione meratese della Lega Nord Lega Lombarda forte di un centinaio di iscritti, si rinnovano le cariche: Sergio Franceschi viene eletto nuovo segretario. Il primo era stato Amedeo Rigamonti di Cernusco (che resta segretario amministrativo) poi Bruno Mauri, in questi anni capogruppo in Consiglio comunale a Merate, quindi Alberto Bosisio che diventerà parlamentare anche se per un breve periodo, nel Berlusconi uno.
Amedeo Rigamonti, Bruno Mauri e Alberto Bosisio
Dieci miliardi di investimento per realizzare una quarantina di appartamenti su oltre 8mila metri quadrati di area. La dinamica Cooperativa Manzoni di Imbersago si prepara a edificare la zona su cui insiste Cascina Garavesa e altre cascine minori.
La manovra economica varata dal Governo scontenta la classe operaia. E divide il sindacato. Cisl e Uil da una parte e Cgil dall’altra. A gettare benzina sul fuoco sono almeno duecento Consigli di fabbrica tra cui quelli di Fomas, Calvi, Regina, Bessel, Vismara, Electro Adda che si autogestiscono e danno vita a un comitato d’azione che vede tra i fondatori il meratese Emilio Colombo, già noto per l’impegno sportivo a Pagnano. Colombo appare nella trasmissione Milano Italia di Gad Lerner e spiega perché è nato il coordinamento dei Consigli di fabbrica e quali sono le richieste concrete dei lavoratori dipendenti, al di là delle posizioni ufficiali del sindacato.
Emilio Colombo
128/continua