Osnago: il Comune procede rapido e deciso per realizzare il nuovo ''nido'' e il Polo unico per l'infanzia
A un anno dall’acquisto del terreno su cui costruire il nuovo nido di Osnago, il momento dell’inizio dei lavori si fa sempre più vicino. L’affidamento alla ditta costruttrice verrà effettuato entro il prossimo maggio e l’anno scolastico 2024/2025 sarà il primo in cui la nuova struttura sarà impiegata. Già per comprare per 75.548 euro l’area di via Donizetti dalla parrocchia, affianco alla scuola materna, l’amministrazione aveva mostrato un certo dinamismo [clicca QUI]. Nelle fasi successive il Comune si è forse superato e si è mosso come un caterpillar, per gli standard della pubblica amministrazione dettati dalla burocrazia.
Il progetto preliminare è stato candidato al bando statale sostenuto dal PNRR. Due giorni dopo aver avuto la conferma di aver ottenuto il finanziamento, era già stato affidato l’incarico per la progettazione definitiva, avendo già svolto l’iter per l’individuazione dei professionisti. Ad essere selezionato è stato lo studio Adenti & Arata Architetti Associati di Castelleone (Cremona), che ha offerto uno sconto del 44%. Il progetto definitivo-esecutivo sarà consegnato entro la fine dell’anno. Progettazione tecnica su cui l’Ente locale ha peraltro già ottenuto un ulteriore finanziamento per la copertura di questa voce di spesa. Sono stati già affidati gli incarichi per ulteriori studi di dettaglio, come quello riferito agli aspetti geologici. L’auspicio per Progetto Osnago è senz’altro quello di concludere il cantiere in tempo per le prossime elezioni comunali nella primavera del 2024.
Anche dal punto di vista educativo, il Comune di Osnago sarà uno dei primi a rispondere presente all’adozione delle linee guida sui poli unici dell’infanzia per la fascia di età 0-6 anni. Linee guida che, ha sottolineato l’assessore all’Istruzione Tullia Ascari, sono divenute Legge nel novembre del 2021. Gli step programmatori successivi sono stati a livello di Ambito, di cui il sindaco osnaghese Paolo Brivio è presidente dallo scorso luglio, ereditando il lavoro svolto dal collega di Casatenovo Filippo Galbiati. Regione Lombardia ha individuato proprio nel Comune di Casatenovo il ruolo di coordinamento delle realtà scolastiche della fascia 0-6 anni. In questo organismo sono chiamate a collaborare tutte le realtà attive sul territorio a livello educativo. Il Coordinamento si occuperà dell’offerta e delle azioni formative di aggiornamento per il personale scolastico. Parallelamente sono state poste le basi per la nascita del “Comitato 0-6” guidato sempre da Casatenovo, in cui vi sarà una rappresentanza anche dei genitori per raccogliere le loro esigenze. Questi organismi sono stati attivati e diventeranno operativi con l’inizio del nuovo anno scolastico.
A livello comunale sarà invece costituito un tavolo di progettazione che metta insieme le due realtà della fascia 0-6 anni, il nido e la materna per una collaborazione sempre più stretta. Questo tavolo sarà condotto da una figura specialistica, un consulente pedagogista o psicopedagogista che aiuti le due differenti gestioni a capire come lavorare in futuro insieme e come strutturare in maniera più stabile il curriculum 0-6, per il monitoraggio dei progressi. L’obiettivo generale sarebbe quello di accrescere la qualità dei servizi educativi. “Il nuovo polo unico dell’infanzia diventerà un contesto di dialogo tra le due scuole, con una coerenza sul percorso sul singolo bambino e complessivamente. La continuità pedagogica e il dialogo sarà facilitato enormemente dalla contiguità fisica” ha commentato l’assessore Ascari. Il nuovo nido potrà ospitare fino a 36 bambini in ottemperanza alle disposizioni regionali in vigore (l’attuale arriva a un massimo di 28 posti).
Le evoluzioni sulla vicenda del nido sono state illustrate durante la seduta congiunta delle Consulte Urbanistica e Istruzione di giovedì 15 dicembre. Tra le novità c’è quella prevedibile dell’aumento del costo di realizzazione dell’opera per l’impennata inflazionistica dei prezzi delle materie prime. Il progetto preliminare parlava di complessivi 882.600 euro, di cui 820 mila euro sostenuti dal PNRR e 60 mila euro di co-finanziamento comunale. L’investimento è però lievitato a 970 mila euro. L’eccedenza è stata per ora coperta dalle risorse economiche del Comune, attraverso l’impiego dell’avanzo di amministrazione. L’assessore Felice Rocca ha auspicato che lo Stato apra una finestra per farsi carico degli aumenti derivati dalle materie prime e che venga data la possibilità di sfruttare la quota degli sconti di gara per realizzare le migliorie al progetto.
Rocca ha prospettato che l’edificio – dotato di pompa di calore e pannelli fotovoltaici per l’autonomia energetica – potrebbe rientrare nella “Comunità energetica del Comune di Osnago, per cui presenteremo la richiesta a Regione Lombardia entro aprile 2023, così potrebbe fornire energia alla vicina scuola materna per calmierare i costi dell’energia della struttura limitrofa”.
Il nuovo servizio per l’infanzia avrà quasi sicuramente un impatto sulla gestione viabilistica. È stato spiegato che non potranno essere realizzati dei parcheggi interni per rispettare i vincoli di invarianza idraulica. Il sindaco ha dato mandato al comandante della Polizia locale di valutare la possibilità di creare degli stalli di parcheggio per la sosta breve. Questa soluzione potrebbe determinare l’istituzione di un senso unico in via Donizetti.
Critiche sono emerse da Marco Riva, consigliere di minoranza e membro della Consulta, sul mantenimento della recinzione tra due edifici che dovrebbero lavorare in sinergia secondo i piani dell’amministrazione. È stato ribadito che ai progettisti è stato chiesto di inserire un cancello per un passaggio tra le due scuole. In futuro potrebbe essere creato un camminamento coperto da un tettuccio “leggero”. Riva ha anche lamentato il metodo. Secondo il consigliere si sarebbe dovuti partire dal progetto educativo, di cui ha chiesto un maggior dettaglio per le prossime sedute. Dal suo punto di vista poi ci sarebbero poche finestre e troppi muri e ha aggiunto una tirata d’orecchie per l’abbattimento previsto di cinque alberi tra cui un cedro di grandi dimensioni.
In effetti, a chi non fa colazione con libri di psicologia, pranzo con trattati di sociologia e cena con volumi di teologia, può sorgere il dubbio su come possa avvenire un’integrazione non tossica tra due istituti che sono uno pubblico e l’altro paritario, gestito dalla parrocchia. Un problema che potrebbe essere grosso come una casa o, forse, come un nuovo asilo nido. L’assessore Ascari ha affermato che nella predisposizione delle linee guida nazionali per i poli unici è stata osservata “particolare attenzione agli aspetti dell’inclusione, del contrasto agli stereotipi, della diffusione dei servizi sul territorio, della valorizzazione dei linguaggi espressivi e dell’educazione alimentare”. E tutti sappiamo da una prospettiva laica come le religioni si fondino su dogmi e come abbiano alimentato nei secoli coacervi di stereotipi, nel bene e nel male. Rassicurare dicendo che le gestioni rimarranno distinte lascia aperta ancora qualche domanda. Il percorso è ancora lungo e l’amministrazione comunale avrà modo di chiarire alla cittadinanza tutti gli aspetti su un servizio atteso e che Progetto Osnago aveva inserito nel programma elettorale.
Marco Pessina