Lanfranco Consonni: un pensiero sull'editoriale del direttore
Non pensi che molti, leggendo questo tuo editoriale, perfetto dal punto di vista stilistico e comunicativo, non abbiano accesso immediato alla fonte che lo ha ispirato? Sarebbero bastati due link, uno per richiamare la nota del signor Alberto, l'altro per richiamare la mia risposta. Il lettore avrebbe avuto tutti gli elementi per capire meglio il tuo buon editoriale. Questo per darti ragione, c'è sempre la possibilità di lavorare meglio, sia per un gruppo di minoranza, sia per un giornalista online.
Veniamo al cuore della tua critica. Nella mia risposta al signor Alberto io do per scontato che l'interrogazione sia un efficace strumento di lavoro per un gruppo di minoranza. Tu la ritieni inutile per discuter argomenti che si possono affrontare in commissione. Non ti viene il sospetto che la minoranza, ritenendo che un argomento sia abbastanza importante da essere portato alla conoscenza di più persone?
L'interrogazione non sempre serve al consigliere per capire, quasi sempre ha lo scopo di portare la risposta in consiglio comunale, ponendola all'attenzione di un pubblico più ampio, anche a beneficio degli organi di comunicazione. Se poi, nella discussione in consiglio, il consigliere si ritiene soddisfatto, è un riconoscimento legittimo al lavoro dell'assessore, che magari nel lavoro di commissione ha recepito un suo suggerimento.
Per farti capire meglio: tu sei un giornalista, ti è mei capitato nelle interviste di porre all'intervistato una domanda di cui conosci già la risposta? Nessuno te lo può rinfacciare perché scopo del tuo lavoro è che sia il lettore ad ascoltare la risposta che tu già conosci. Penso che anche per un gruppo di minoranza vale questa regola.
Io sono stato consigliere per nove anni, prima in maggioranza con Dario Perego, 1995/1999. Mi trovavo di fronte in minoranza a persone come Biondi, Torchio (oggi sindaco di Paderno), Pierpaolo Arlati, Tino Passoni, Bruno Mauri con Vanelli, l'avvocato Patti, e persino Dario Meschi.
Poi in maggioranza con Albani, 2004/2009, di fronte a gruppi di minoranza composti da Andrea Colombo con Massironi e Mauri, Aldo Castelli con il dottor Marinari (a cui fu dato il compito, pur essendo un rappresentante della minoranza, di presiedere a una commissione) e ....... Andrea Robbiani.
Ti assicuro che in questi nove anni, tutte le sessioni dei consigli comunali iniziavano con numerose interrogazioni della minoranza, e nessun giornalista si è mai permesso di giudicare questo come segno di debolezza delle opposizioni.
Non sono bravo come te a scrivere, ma tento, se riesco, di usare i link, per cui ti invito a rileggere questa lettera e la tua risposta:
https://www.merateonline.it/articolo.php?idd=117968&origine=1&t=La+questione+Robbiani+e+la+simpatia
Nella tua risposta in coda alla lettera, sfuggi "alla grande" alla mia critica: quella di aver sempre incoraggiato e incensato un consigliere di minoranza che faceva dell'insulto alla giunta e ai consiglieri di maggioranza la sua "arma di lavoro", come del resto hai continuato a fare nel tuo ultimo editoriale di ieri, dove porti come esempio di buona opposizione lo "stile Robbiani". In realtà nella tua risposta in coda alla lettera porti prove a tua discolpa, ma la tua critica allo stile Robbiani iniziò solo quando Andrea è diventò sindaco.
Ribadisco, nel tuo ruolo avresti dovuto a quel tempo mettere in guardia Andrea per correggere il suo atteggiamento anziché incoraggiarlo, atteggiamento che lo ha portato ad avere problemi una volta passato dalla parte di chi deve amministrare. Come ora stai ponendo una critica costruttiva all'attuale gruppo di minoranza.
Se poi parliamo di capacità di coinvolgimento attivo della popolazione dovresti tornare a rivedere la cronaca degli anni dell'amministrazione Dario Perego 2, 1999/2004. Nei gruppi di minoranza comparivano Mario Gallina, Luigino Galbusera, Perego Cesare, Attilio Biondi, la coppia P. P. Arlati e Tino Passoni, l'avvocato Patti, Mandelli della lega. Pur disomogenei quei gruppi seppero compattarsi e cogliere istanze della popolazione. Organizzarono riunioni nelle frazioni assemblee pubbliche all'aperto, in particolare a Cicognola, Cassina e Brugarolo, promossero raccolte di firme. Ne ricordo una a Cicognola, e un'altra per promuovere un referendum. In quell'occasione si raccolsero oltre mille firme in due giorni e la giunta stoppò tutto con un colpo di mano. In quegli anni nasceva il tuo giornale che ebbe un ruolo determinante nella divulgazione di queste iniziative. Nasceva un movimento che portò alla fine della consigliatura alla nascita dello storico comitato per il Mandic e alla costruzione del gruppo che porto all'elezione del sindaco Albani. Non mi ricordo di persone portate come modello nel tuo editoriale di ieri nelle imprese di quei tempi. Tantomeno Andrea Robbiani. Erano altri tempi. Probabilmente se nell'anno duemila fosse scoppiato il covid la storia di quegli anni sarebbe stata diversa, e la minoranza avrebbe dovuto accontentarsi di partecipare alle commissioni e scrivere interrogazioni. Forse nemmeno quello, internet non permetteva ancora le riunioni in remoto.
Non ho altro da dire, se non ringraziare te e i tuoi collaboratori per l'importante lavoro di comunicazione nella nostra provincia, e di stimolo per i nostri amministratori ad esercitare meglio la loro funzione. Buone feste a tutti voi, e buon lavoro, lavoro che può comunque sempre essere migliorato!
Lanfranco Consonni