Cernusco: Zardoni avverte ''Il Piano Antenne tocca temi di urbanistica. Siamo fritti, ma in un altro senso''
Il tema della diffusione delle antenne ha interessato in contemporanea il dibattito sia ad Osnago, nella serata organizzata dal Comitato Tutela Salute Pubblica con ospite il referente della società Polab Alfio Turco, sia a Cernusco Lombardone nel corso della seduta della Consulta Urbanistica.
A Cernusco è emerso un certo scetticismo sulla scelta di dotarsi di un Regolamento e di un Piano Antenne, scelta che Cernusco ha assunto mettendo a bilancio 7.564 euro da impegnare proprio a favore di Polab. Il presidente della Consulta Giovanni Zardoni ha dichiarato: "Il PGT già norma le distanze che devono avere queste infrastrutture fra di loro. Non capisco quale possa essere lo strumento che valga più del PGT per un Comune. Il permesso a costruire viene rilasciato se la proposta dell'operatore è nel rispetto del Piano delle Regole".
Sulla stessa posizione anche Luigi Mario Oldani, ex consigliere delegato all'Urbanistica, che ha aggiunto: "Non serve fare altro, nel nostro caso il PGT già individua le aree pubbliche e privati dove poter installare le antenne". Ivan Ghidorzi ha invece suggerito che la normativa nazionale che tutela la realizzazione di infrastrutture di interesse pubblico potrebbe avere una valenza superiore rispetto alle singole pianificazioni comunali.
Il sindaco Gennaro Toto ha ribadito le proprie posizioni già manifestate in sede di Consiglio comunale [clicca QUI] e durante la prima serata organizzata dal Comitato Tutela Salute Pubblica [clicca QUI]. Ha però specificato più volte che dotarsi di un Regolamento ad hoc sarebbe una misura di precauzione, cautelativa rispetto all'inquinamento elettromagnetico di cui non si conoscono i possibili effetti. "Serve per sapere il livello di inquinamento elettromagnetico dal momento che gli operatori altrimenti non considerano nelle proprie valutazioni le emissioni delle antenne di altri operatori" ha aggiunto Toto, che ha sottolineato come la spesa prevista in favore di Polab non affossa le casse comunali. Secondo il primo cittadino il Regolamento sarebbe una misura che va a potenziare le limitazioni già contenute nel Piano di Governo del Territorio: "Non ho difficoltà ad ammettere che noi siamo tra i Comuni più fortunati perché già tutelati dal PGT, ma il Regolamento costituisce un elemento migliorativo".
Gennaro Toto ha allora evidenziato che il modello matematico utilizzato da Polab è identico a quello utilizzato dalle società di telefonia, dunque è incontestabile. Ha dunque suggerito con una battuta ai membri della Consulta di partecipare all'interessante incontro che si stava svolgendo in contemporanea ad Osnago, proprio con il referente di Polab. Un invito rispedito al mittente da Oldani: "La serata ha come relatore un soggetto che vende un prodotto - ha sostenuto Oldani paventando un potenziale conflitto d'interessi - Sul suo sito la società di consulenza vanta una serie di obiettivi, ma leggendo una sentenza del Consiglio di Stato non me ne convinco. Dai regolamenti di altri Comuni che ho visto mi sembra che vengano definite delle zone e ciò ha un impatto urbanistico".
In un inedito tandem Oldani-Zardoni, anche il presidente della Consulta ha ravvisato dei dubbi: "Il Regolamento non deve toccare aspetti urbanistici, altrimenti 'siamo fritti' ma in un altro senso". Zardoni ha ricordato che Cernusco ha già pendente un ricorso sulla variante al PGT, riferendosi non tanto velatamente al caso dei bitumi all'Andegardo, suggerendo prudenza. Ha quindi suggerito di riproporre la discussione con una ulteriore informativa durante una prossima seduta della Consulta Urbanistica.
A Cernusco è emerso un certo scetticismo sulla scelta di dotarsi di un Regolamento e di un Piano Antenne, scelta che Cernusco ha assunto mettendo a bilancio 7.564 euro da impegnare proprio a favore di Polab. Il presidente della Consulta Giovanni Zardoni ha dichiarato: "Il PGT già norma le distanze che devono avere queste infrastrutture fra di loro. Non capisco quale possa essere lo strumento che valga più del PGT per un Comune. Il permesso a costruire viene rilasciato se la proposta dell'operatore è nel rispetto del Piano delle Regole".
Sulla stessa posizione anche Luigi Mario Oldani, ex consigliere delegato all'Urbanistica, che ha aggiunto: "Non serve fare altro, nel nostro caso il PGT già individua le aree pubbliche e privati dove poter installare le antenne". Ivan Ghidorzi ha invece suggerito che la normativa nazionale che tutela la realizzazione di infrastrutture di interesse pubblico potrebbe avere una valenza superiore rispetto alle singole pianificazioni comunali.
Il sindaco Gennaro Toto ha ribadito le proprie posizioni già manifestate in sede di Consiglio comunale [clicca QUI] e durante la prima serata organizzata dal Comitato Tutela Salute Pubblica [clicca QUI]. Ha però specificato più volte che dotarsi di un Regolamento ad hoc sarebbe una misura di precauzione, cautelativa rispetto all'inquinamento elettromagnetico di cui non si conoscono i possibili effetti. "Serve per sapere il livello di inquinamento elettromagnetico dal momento che gli operatori altrimenti non considerano nelle proprie valutazioni le emissioni delle antenne di altri operatori" ha aggiunto Toto, che ha sottolineato come la spesa prevista in favore di Polab non affossa le casse comunali. Secondo il primo cittadino il Regolamento sarebbe una misura che va a potenziare le limitazioni già contenute nel Piano di Governo del Territorio: "Non ho difficoltà ad ammettere che noi siamo tra i Comuni più fortunati perché già tutelati dal PGT, ma il Regolamento costituisce un elemento migliorativo".
Non convinto della replica del sindaco, Zardoni ha rincarato: "Il Regolamento sarebbe impugnabile perché il controllo delle emissioni spetta ad Arpa. L'operatore si potrebbe opporre dinanzi ad un diniego affermando che la valutazione ambientale o di salute non è di competenza del Comune. Il permesso a costruire dipende dal PGT, dunque la competenza del Comune è di tipo urbanistico".
Gennaro Toto ha allora evidenziato che il modello matematico utilizzato da Polab è identico a quello utilizzato dalle società di telefonia, dunque è incontestabile. Ha dunque suggerito con una battuta ai membri della Consulta di partecipare all'interessante incontro che si stava svolgendo in contemporanea ad Osnago, proprio con il referente di Polab. Un invito rispedito al mittente da Oldani: "La serata ha come relatore un soggetto che vende un prodotto - ha sostenuto Oldani paventando un potenziale conflitto d'interessi - Sul suo sito la società di consulenza vanta una serie di obiettivi, ma leggendo una sentenza del Consiglio di Stato non me ne convinco. Dai regolamenti di altri Comuni che ho visto mi sembra che vengano definite delle zone e ciò ha un impatto urbanistico".
In un inedito tandem Oldani-Zardoni, anche il presidente della Consulta ha ravvisato dei dubbi: "Il Regolamento non deve toccare aspetti urbanistici, altrimenti 'siamo fritti' ma in un altro senso". Zardoni ha ricordato che Cernusco ha già pendente un ricorso sulla variante al PGT, riferendosi non tanto velatamente al caso dei bitumi all'Andegardo, suggerendo prudenza. Ha quindi suggerito di riproporre la discussione con una ulteriore informativa durante una prossima seduta della Consulta Urbanistica.
M.P.