Antonio Panzeri
17mila euro il contante che nella serata di domenica la guardia di finanza, in esecuzione ad un ordine di investigazione europea, ha sequestrato nella casa riconducibile ad Antonio Panzeri a Calusco d'Adda. Una somma minima rispetto ai 600mila euro che sarebbero stati rinvenuti dagli inquirenti nella casa belga. L'eurodeputato è finito al centro di una inchiesta partita dalla magistratura belga sul presunto caso di corruzione che ha investito Bruxelles, per supposte tangenti da parte di Qatar e Marocco, in cambio di una sponda politica all'Europarlamento. Una vicenda che ha scosso il comune rivierasco, trovatosi dall'oggi al domani sotto gli obiettivi delle telecamere nazionali, dove l'esponente della sinistra, europarlamentare dal 2004 al 2019, aveva una villa pur senza detenere particolari rapporti col territorio. Chi se lo ricorda deve andare parecchio indietro negli anni. A Calusco d'Adda si trova ai domiciliari la moglie, mentre la figlia è sottoposta alla medesima misura cautelare ma nel milanese. Entrambe le donne si devono difendere dall'accusa di corruzione, riciclaggio e associazione per delinquere per fatti che sarebbero commessi tra il 2021 e il 2022. Per loro, tra le altre cose, oggi la corte d'Appello di Brescia ha dato il nulla osta per la "consegna" alle autorità del Belgio.
L'ex segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano (dal 1995 al 2003), si trova invece in carcere a Bruxelles. Deve rispondere di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Presunti reati tutti da dimostrare e finalizzati a favorire il Qatar e il Marocco al Parlamento Europeo.
Nel frattempo, come si legge sui media nazionali, sono stati posti i sigilli agli uffici di una serie di collaboratori e assistenti, in alcuni casi con sequesto anche di dispostivi informatici e telefoni cellulari.