Unione della Valletta: dimissioni dei quattro esponenti di Santa Maria, alla vigilia del consiglio. Brambilla: ''Manca la fiducia''

Terremoto nell'Unione dei Comuni Lombarda della Valletta Brianza.
La rappresentanza di Santa Maria Hoè, infatti, si è dimessa dalle cariche detenute nell'ente, alla vigilia del consiglio convocato dal presidente Marco Panzeri per la giornata di martedì 13 dicembre e avente come oggetto "approvazione modifica e aggiornamento atto di indirizzo alla giunta e alla struttura organizzativa dell'unione approvato con deliberazione del consiglio dell'unione n.27 del 29.07.2022".

Il sindaco Efrem Brambilla

 

Efrem Brambilla, Valentino Scalambra (membri della giunta dell'Unione), Massimiliano Nessi e Daniel Fumagalli (consiglieri) hanno formalizzato nel primo pomeriggio di oggi le loro dimissioni, irrevocabili. Come irrevocabile è la scelta che Santa Maria ha annunciato e che metterà in atto dal primo gennaio di riprendersi tutti i servizi tranne cinque funzioni che resteranno in capo all'Unione. Decisione questa che non sembra essere stata gradita dal Comune di La Valletta Brianza. Secondo quanto sostenuto da Santa Maria, infatti, la scelta di riprendersi parte delle funzioni, motivata dall'impossibilità di avere autonomia e dalla posizione subalterna che il comune si è trovato sempre a vivere in questi anni, comporterebbe anche il ritorno del personale presso l'ente di piazza Padre Fausto Tentorio. Interpretazione evidentemente diversa quella data invece dal comune "associato" che, stando a indiscrezioni, nel consiglio dell'unione di martedì si opporrà a questo corso.
"La legge parla chiaro: in caso di recesso, il personale segue la funzione e pertanto deve trasferirsi dall'Unione al Comune di Santa Maria Hoè dove i relativi servizi sono stati reinternalizzati" ha spiegato il sindaco Efrem Brambilla "dunque dal primo gennaio le cose cambieranno e i dipendenti torneranno al nostro ente per fornire ai nostri cittadini determinati servizi che vogliamo tornino ad essere di un certo livello. Il recesso è unilaterale e non ha bisogno di alcuna approvazione da parte dell'Unione e sottolineo peraltro che non è stato oggetto di impugnazione. L'atto dunque è consolidato. Noi procediamo quindi per la nostra strada. Da quanto ci risulta l'Unione ha intenzione di approvare una delibera per non consentire che il personale torni alle esclusive dipendenze del Comune di Santa Maria Hoè, ostacolando così la nostra delibera di recesso parziale. Si tratterebbe di un atto in contrasto con il nostro legittimo diritto di recedere dalla convenzione. È inutile cercare di trattenerci, non vogliamo che l'Unione gestisca quei servizi. A La Valletta Brianza devono farsene una ragione. Noi riteniamo una delibera in tal senso in contrasto con i nostri atti e conseguentemente illegittima. Inoltre senza la presenza di Santa Maria Hoè in consiglio manca il quorum strutturale e pertanto l'organo non può legittimamente deliberare. Laddove il consiglio dell'Unione deliberasse comunque, ci troveremmo di fronte all'ennesima prevaricazione. La volontà dell'Unione di approvare tale delibera ci ha costretto a rassegnare le dimissioni, motivate anche dal fatto che abbiamo perso completamente la fiducia in questa amministrazione, nel suo presidente e siamo rimasti fortemente delusi per come è stato affrontato il nostro recesso parziale dall'Unione che non ha perso occasione per complicare e ostacolare un percorso di per sé lineare. Hanno cercato di fare confusione, scaldando gli animi e rendendo questo passaggio il più difficile possibile. Ma noi siamo stati chiari e abbiamo sopportato abbastanza. Ora abbiamo bisogno del personale per far funzionare i servizi che i cittadini stanno aspettando a Santa Maria Hoè".
Una situazione tutt'altro che tranquilla e che domani avrà probabilmente ulteriori sviluppi.
S.V.
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