Osnago: inaugurato il condominio solidale intitolato al suo ''ideatore'' don Costantino

Un condominio solidale di proprietà della parrocchia di Osnago è stato inaugurato nella serata di sabato 10 dicembre. È stato intitolato a don Costantino Prina, l'ex parroco venuto a mancare il 7 ottobre 2021 dopo 14 anni di magistero a Osnago. Il sacerdote era stato il promotore della riqualificazione degli alloggi, progetto poi ereditato dal suo successore don Alessandro Fusetti.

L'architetto Molgora, Renato Ferrario, il sindaco Paolo Brivio, Mons. Maurizio Rolla, don Alessandro Fusetti

Gli appartamenti si trovano nel compendio del santuario della Beata Vergine di Loreto, in Località Cappelletta, che si affaccia sulla Provinciale SP 342 dir. Il più grande è un bilocale con una camera matrimoniale, un ampio soggiorno con cucina e il bagno. L'ingresso è a fianco della canonica e si affaccia sulla piazza Santuario, la cui pavimentazione era stata rifatta nel 2002. Dall'altro lato, con ingresso da via per Ronco, ci sono poi due monolocali, attrezzati con angolo cucina, tavolo, armadi e poltrona letto, oltre al bagno. In tutto gli spazi interni del "condominio solidale" misurano quasi 200 mq.






 

Il costo dell'intervento si è aggirato intorno ai 215 mila euro, di cui 100 mila finanziati con un contributo della Fondazione Cariplo. La parrocchia aveva avviato una raccolta fondi a questo scopo nel dicembre del 2018, in occasione della pubblicazione del libro "Osnago trent'anni dopo. Immagini degli anni Novanta e di oggi a confronto". La raccolta era stata ribattezzata "All'ombra del Santuario" [clicca QUI] ma - probabilmente a causa della pandemia che sarebbe arrivata un anno più tardi - non si ricordano altre iniziative benefiche con il medesimo slogan. La parrocchia ha comunque inteso provvedere autonomamente a finanziare il progetto per non perdere il contributo Cariplo.








 

Gli appartamenti sono pronti all'uso, la cui gestione in comodato d'uso gratuito è stata affidata alla cooperativa L'Arcobaleno, che già collabora con la parrocchia per alcuni alloggi della Locanda del Samaritano e, più di recente, per la foresteria della casa parrocchiale dove è stata accolta una famiglia ucraina. Nelle prossime settimane saranno definiti i criteri per l'assegnazione delle abitazioni e i primi ingressi saranno possibili a inizio 2023. Non si ha in mente di mettere in campo un vero e proprio progetto di housing sociale. Saranno piuttosto individuate persone autonome, che hanno la possibilità di pagare un affitto calmierato con un contratto di locazione transitorio di 18 mesi: un adulto da solo o con figlio per i monolocali; un nucleo famigliare per il bilocale. Persone dunque che non possono permettersi una casa o perché gli affitti a prezzo di mercato sono per loro insostenibili o perché vengono richieste garanzie troppo gravose ed impegnative.

Il parroco don Alessandro Fusetti

L'inaugurazione del condominio solidale "Don Costantino Prina" è avvenuta al termine della messa delle ore 18.00, officiata dal vicario episcopale Monsignor Maurizio Rolla e in via straordinaria celebrata presso il santuario della Beata Vergine di Loreto anziché in chiesa parrocchiale. Davanti alla targa commemorativa ancora coperta da un telo, il primo a intervenire è stato il parroco don Alessandro, che ha richiamato le recenti parole pronunciate dall'arcivescovo di Milano Mario Delpini dalla basilica di Sant'Ambrogio, un elogio dell'inquietudine con una domanda ricorrente: "E gli altri?". "Ringraziamo ancora una volta per la testimonianza che don Costantino ci ha lasciato. Questa domanda - e gli altri? - ha attraversato spesso la sua vita e il suo ministero". Da questo ricordo il sacerdote ha tratto lo spunto per ringraziare la cooperativa L'Arcobaleno, che si occupa delle fragilità degli ultimi; gli amministratori comunali che agiscono per il bene comune; e tutte le persone presenti che hanno indugiato dopo la celebrazione eucaristica resistendo al freddo. "Questo interrogativo nella vostra vita quotidiana si affaccia spesso nel vostro cuore" ha concluso il parroco.

 

A destra il sindaco Paolo Brivio al microfono

A festeggiare la riapertura di un luogo con l'attitudine di dare un aiuto a chi ne ha bisogno è stato anche il sindaco Paolo Brivio, che ha raccontato di quando nel 2017 fece un primo sopralluogo dentro la struttura insieme a don Costantino, al presidente della cooperativa L'Arcobaleno Renato Ferrario e all'architetto Molgora. "Allora don Costantino cominciava a pensare a come ristrutturare e a come destinare questi locali. Mi fa molto piacere vedere che quel germe è diventato una realtà accogliente e solidale intitolata proprio a colui che ne ebbe l'idea" ha ricordato Brivio.

 

In questo contesto il primo cittadino ha rimarcato il concetto di welfare che può essere efficace oggigiorno: "Il welfare deve sempre più leggere la comunità, rispettarne le trame e valersi delle energie della comunità". In questo intreccio collaborano più soggetti: quello istituzionale si erge a garanzia della norma e dei principî cardine di equità, parità di accesso e rispetto delle persone; quello del Terzo settore che con le cooperative, le imprese sociali e il mondo del volontariato, è in grado di "anticipare con flessibilità i bisogni e le risposte con politiche dell'abitare di prossimità attraverso delle formule sempre più nuove" ha dichiarato il sindaco Brivio.

Il presidente della cooperativa L'Arcobaleno Renato Ferrario

È infine intervenuto Renato Ferrario, presidente della cooperativa L'Arcobaleno, che ha evidenziato come questo nuovo progetto consolidi e rafforzi le sinergie già in atto con la parrocchia di Osnago e con l'associazione Il Pellicano presso la Locanda del Samaritano, dove la coop gestisce due alloggi destinati ai rifugiati, e la foresteria della casa parrocchiale. Ha poi strappato un auspicio per il futuro: "Cercheremo di onorare questi bei appartamenti e speriamo in futuro magari di poter pensare di riqualificare ed utilizzare anche il piano superiore di questo edificio". Il primo piano si trova in condizioni precarie, ma un tempo era stata la casa del sacrestano Colombo e della sua famiglia, che animava quel luogo con una caratteristica mostra di presepi e con l'attività tipografica.



I parenti di don Costantino

 

Per finire Monsignor Maurizio Rolla ha provveduto a benedire i nuovi locali e così i parenti di don Costantino Prina hanno calato il telo rosso che ricopriva la targa in memoria del compianto parroco. È stato quindi possibile visitare gli appartamenti. A margine dell'evento inaugurale, la cooperativa L'Arcobaleno ha invitato le autorità civili e religiose e le persone rimaste ad un rinfresco presso il vicino ristorante.

M.P.
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