Il mastrogiardiniere/36: consigli generali sulla potatura e un pensiero dalla Genesi

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...to be continued...

Buon giorno, come promesso oggi finiamo con i consigli generali sulla potatura.


Potiamo anche quando fa freddo o caldo?

Temperatura (caldo o freddo)

L'insolazione (sole diretto)
Sono da considerare al momento della potatura, soprattutto se le piante e gli arbusti hanno la presenza delle foglie sempre verdi o piante in vegetazione.

Non bisognerebbe fare interventi di potatura, se non necessari, quando le temperature sono eccessivamente fredde o calde, per non rischiare bruciature del fogliame per eccessivo caldo o freddo.

Anche l'insolazione (sole diretto) non necessariamente legata al caldo è pericolosa.

Il motivo per cui il fogliame rischia «bruciature» e di perdere le stesse foglie, è quando vengono esposte le parti verdi all'improvviso, che fino a prima erano protette dalla vegetazione sovrastante, come rami e foglie della stessa pianta, e causa la potatura, nel periodo sbagliato, viene a mancare la protezione. Esponendo così il fogliame, che non era abituato, a un eccessivo caldo o improvviso freddo e troppa insolazione.

È meglio non potare quando, come in questi giorni, comincia a fare molto freddo, quindi aspettiamo la primavera. E non rischiamo anche quando in piena estate nel momento detto del solleone si rischia di bruciare in entrambi i casi le foglie che sono state esposte improvvisamente dopo la potatura.



La potatura delle conifere e dei sempreverdi

Le conifere hanno generalmente una forma e un portamento che non si potrebbe modificare radicalmente con una eccessiva potatura e lasciarli
senza le foglie, sia che siano piccoli o medi arbusti sia che siano piante ad alto fusto.

Le conifere in particolare hanno, gemme a scarso potere rigenerativo per cui drastici interventi di potatura, oltre a rovinarne l'aspetto naturale, le danneggiano anche nel vigore, portandole quasi sempre a una lenta agonia perché i rami avendo le gemme a scarso potere rigenerativo non riescono a recuperare la vegetazione mancante.

Attenzione, quando potate arbusti o siepi col metodo dell'ars topiaria, utilizzate attrezzature ben affilate perché le conifere avendo il fogliame piccolo e piuttosto fibroso e molto piccolo, si rischia di vedere pochi giorni decolorazioni da verde a marrone per lo schiacciamento degli aghi non bene tagliati dalle attrezzature manuali o a motore poco affilate.



Gli attrezzi occorrenti per la potatura

Il mercato propone una vasta scelta di attrezzi adatti alla potatura; il consiglio è quello di acquistare solo oggetti di marche note, magari più cari, ma certamente più validi e duraturi. È importante accertarsi della maneggevolezza e leggerezza dell'attrezzo.

Guanti: sono indispensabili, in pelle morbida ma consistente, per evitare di ferirsi le mani con le schegge.

Segacci a lama tirante: si utilizzano per tagliare i rami più grossi; sceglietene uno con impugnatura anatomica e con una lama non eccessivamente lunga, a serra manico comodo da tenere in tasca quando è chiuso.

Cesoia: forbici ne esistono diversi modelli persino per mancini.

Tronca rami: a manici lunghi 80-100 cm per recidere rami da 3 a 5 cm di diametro, con poca fatica.

Svettatoio: dotato di asta allungabile anche fino a 5 metri, serve per recidere i rami posti in alto senza ricorrere alla scala.

Scala: deve essere solida ma maneggevole ed offrire tutte le garanzie di sicurezza necessarie per poter operare con tranquillità.

Motosega: si dovrebbe usare solo per tagliare branche di grosse dimensioni morte, rotte a causa di intemperie ma sicuramente per i pochi esperti è meglio lasciarla nel ripostiglio, si rischierebbero danni irreparabili.

Consapevole del complesso sistema di potature, soprattutto legato ad ogni singola specie e varietà , cercherò di spiegarvi, nei prossimi articoli quali sono le tecniche di potatura di alcuni arbusti e piccole piante.

Considerazione finale

Secondo il grande progetto della Creazione (Genesi 2, 15-16) siamo stati posti dentro al giardino dell'Eden per esserne custodi e per vivere felici. Quindi, ciascuno di noi dovrebbe dare il proprio contributo e rispettare ciò che ha attorno, usarne con giudizio, coltivarlo per ricavarne buoni frutti. Abbiamo il compito di coltivare il nostro mondo, ognuno per la parte che gli compete, soprattutto se ci riteniamo professionisti del verde comune.

Alla prossima!

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