Merate: situazione di degrado al parcheggio di via Cazzaniga. Nessun controllo, bagni rotti, urina ovunque e sicurezza zero
Non sappiamo di chi sia la responsabilità, se del titolare del Patrimonio pubblico, il sindaco Massimo Augusto Panzeri, o dell’assessore al Decoro Urbano, Fabio Tamandi. Ma una cosa è certa: nessuno dei due, tanto meno gli altri assessori meratesi, si è preso la bega negli ultimi mesi di scendere nel parcheggio di via Cazzaniga per constatarne lo stato di sfacelo.
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Un sopralluogo fatto giovedì 8 dicembre lo conferma: intanto ancora campeggia il cartello con l’indicazione del centro vaccinale che, come noto, è chiuso da parecchi mesi (e già questo la dice lunga sull’attenzione rivolta alla struttura pubblica); sotto il cartello subito si nota la cassetta con la manichetta dei Vigili del fuoco semi distrutta, probabilmente inutilizzabile, o comunque in pessime condizioni.
Poi si scende ai bagni (si fa per dire): puzza di urina ovunque tanto che non è possibile restarci che pochi secondi, per terra acqua proveniente da infiltrazioni mista a pipì perché – evidentemente – a causa della puzza qualcuno la fa direttamente nell’antibagno. Nella latrina maschile il lavandino è distrutto e dai calcinacci sparsi per terra si ritiene lo sia da diverso tempo; dentro vi sono estintori buttati a terra, chissà se ancora in grado di erogare il contenuto. Nel bagno femminile il boiler perde acqua a ritmo costante andando così ad allagare bagno e pavimentazione esterna. Alcuni maniglioni antipanico sono inutilizzabili.
Ci sono porte che si aprono solo a spinta. E ovunque scritte sui muri, sulle porte, sui servizi, persino dentro la cassetta dei pompieri. Senza averne la competenza, dubitiamo che gli standard di sicurezza lì sotto siano rispettati.Si aggiungano i due ascensori che nel pomeriggio di ieri erano inutilizzabili costringendo le famiglie con carrozzina al seguito a risalire dal piano interrato utilizzando il corsello della rampa delle autovetture.
Poi si scende ai bagni (si fa per dire): puzza di urina ovunque tanto che non è possibile restarci che pochi secondi, per terra acqua proveniente da infiltrazioni mista a pipì perché – evidentemente – a causa della puzza qualcuno la fa direttamente nell’antibagno. Nella latrina maschile il lavandino è distrutto e dai calcinacci sparsi per terra si ritiene lo sia da diverso tempo; dentro vi sono estintori buttati a terra, chissà se ancora in grado di erogare il contenuto. Nel bagno femminile il boiler perde acqua a ritmo costante andando così ad allagare bagno e pavimentazione esterna. Alcuni maniglioni antipanico sono inutilizzabili.
Ci sono porte che si aprono solo a spinta. E ovunque scritte sui muri, sulle porte, sui servizi, persino dentro la cassetta dei pompieri. Senza averne la competenza, dubitiamo che gli standard di sicurezza lì sotto siano rispettati.Si aggiungano i due ascensori che nel pomeriggio di ieri erano inutilizzabili costringendo le famiglie con carrozzina al seguito a risalire dal piano interrato utilizzando il corsello della rampa delle autovetture.
E poi qualcuno si lamenta perché il giudizio sull’operato della Giunta sia (a discrezione, ovvio) inclemente?
Pensare che per l'illuminazione di superficie la Giunta Massironi stanziò la bellezza di 90mila euro e l'intera area interrata e a raso dovrebbe essere sorvegliata da telecamere. la domanda da porsi è: con tutta la spesa sostenuta c'è qualcuno che guarda le registrazioni?