Merate: un anno consiliare pallido senza sussulti né sorprese. Giunta, sufficienti Maggioni e Casaletto, Tamandi maglia nera

Assegnare il titolo (del tutto arbitrario) di assessore dell'anno questa volta è davvero impossibile, pur con tutta la volontà positiva e il buonismo di ispirazione natalizia.

Il 2022 a Merate è stato un anno pallido. Nessuna iniziativa di qualche rilievo è stata messa in campo dell'Amministrazione che governa la città. La minoranza se anche non ci fosse nessuno se ne accorgerebbe. E la maggioranza appare talmente sfilacciata da far sospettare un imminente "rompete le righe". Circostanza che non accadrà perché i compensi sono per alcuni utili, per altri necessari per altri ancora indispensabili. Ma il bilancio, al netto di opere già pianificate dalla precedente Amministrazione, è davvero deludente. Potremmo al contrario assegnare il titolo di peggior assessore dell'anno, che senza tentennamenti va a Fabio Tamandi. In carica di otto mesi l'unica opera che ha fatto vedere è stata la pulizia di un quarto dello stagno di San Rocco. Ma vediamo un rapido profilo di ciascun "ministro".





Alfredo Casaletto, bilancio e sport: ha svolto l'incarico di ragioniere in modo dignitoso, considerando che è un avvocato. Peraltro si è sempre affidato alle veline per illustrare provvedimenti e variazioni, si presume predisposte dagli uffici. A domanda risponde, ma di suo non aggiunge altro. Quanto allo sport non c'è molto da dire, ordinaria amministrazione con qualche pecca nell'accordo di riavvio della piscina, che ha lasciato imbufaliti tutti i possessori di un abbonamento. Casaletto è reduce da due legislature precedenti, quindi è un veterano, ma è alla sua prima esperienza come assessore. E' tra i sostenitori di Mauro Piazza. Ma per indole un like non lo nega a nessuno.  VOTO 6











Giuseppe Procopio, urbanistica e commercio
: è l'assessore meno presente, e anzi, la sua latitanza è leggendaria ormai tra colleghi e personale municipale. Il lavoro evidentemente lo impegna molto ma negli ultimi tempi appare ancor più distratto, forse perché insegue una candidatura al Consiglio regionale in un collegio milanese. Il suo mentore Maurizio Lupi non ha avuto soddisfazione dalla Meloni. Rifarsi a livello lombardo, dove ha un nome e una reputazione, passa anche attraverso la promozione di un suo fedelissimo. Sta seguendo la variante di Piano di Governo del Territorio ma di cui ancora nulla si sa. Mai un'assemblea pubblica, mai un documento illustrativo, mai una conferenza stampa per spiegare gli indirizzi generali dello strumento urbanistico. Quanto alla delega al commercio, come noto, gli è stata espropriata, nonostante qualche timido tentativo di riacchiapparla. Tuttavia, se dovesse "bucare" Milano sarebbe il miglior candidato disponibile e conosciuto sulla piazza, per formare una lista di centro nel 2024. VOTO 5  







Fiorenza Albani, turismo e cultura: in ambiente scolastico il voto sarebbe inqualificabile, perché a memoria non ci si ricorda di manifestazioni particolari né di eventi che abbiano dato un'impronta anche turistica alla città. La mappa dei sentieri era stata avviata da Massimiliano Vivenzio e portata avanti da Andrea Robbiani, ed è l'unica iniziativa classificabile come turistica. Va detto che l'Albani è anche impegnata in Provincia e forse un po' di tempo se ne va per dare un senso a quella poltrona. VOTO 5  












Franca Maggioni, servizi sociali e istruzione:
l'avvocata è competente in materia e sicuramente nell'esercizio della delega mette tutto l'impegno possibile. Del resto tra le mani ha la vera "patata bollente" per le pubbliche amministrazioni e districarsi tra aiuti, assistenza, soccorso e tutto ciò che caratterizza il mondo del disagio e della povertà è veramente faticoso. E' presente anche sul fronte scolastico e il suo piano di diritto allo studio riscuote l'unanime consenso. Però non si espone e nella vicenda Retesalute, che pure la riguarda direttamente, non ha preso posizione né ha chiesto al Sindaco di farsi da parte. Come avrebbe dovuto. Per questo si è giocata la titolarità di assessore dell'anno. VOTO 7








Fabio Tamandi, ambiente e ecologia
: tanti gli avevano suggerito di non accettare la delega "strappata" a Andrea Robbiani dal sindaco Massimo Panzeri, più per ragioni personali nei rapporti tra loro che per il lavoro svolto dall'ex sindaco. Invece lui, Tamandi, la delega l'ha presa entusiasta, soddisfacendo così una ambizione, pessima consigliera, sfruttata ad arte dal Sindaco. E adesso il prestinaio di via Verdi si sta bruciando. Il bilancio di questi primi mesi è drammatico: strade sporche, cestini della spazzatura spesso colmo, deiezioni canine ovunque - ma anche le pisciatine inquinano se a farle sono decine di quadrupedi che si scaricano nei pochi metri quadrati della centralissima via Carlo Baslini, ispirati certamente dai tronchi dei tigli. Nulla si è visto al lago di Sartirana, la gara per i pozzi avviata da Robbiani pare abbia avuto finalmente esito positivo ma per l'avvio lavori chissà quanto si dovrà attendere, l'acquisizione dei piccolissimi lotti attorno al perimetro lacustre, anziché con trattativa rapida o esproprio per pubblica utilità è stata avviata con una modalità che richiederà un decennio per essere conclusa; la Roggia Ruschetta è sommersa dai rovi, lo stagno di San Rocco è peggio di come si presentava in primavera e dopo un taglio dell'erba nulla più è stato fatto. La riforestazione urbana attende ancora la messa a dimora di almeno una decina di alberi, giusto per compensare la metà di quelli che sono stati tagliati (vedi villa Confalonieri). Fossimo in lui rimetteremmo le deleghe in attesa della svolta del 2024.VOTO 4  



Massimo Augusto Panzeri, sindaco:
tre sono i pilastri su cui dovrebbe poggiare la gestione politico-amministrativa della seconda città della provincia e capofila di un circondario composto da altri dodici comuni: 1) lo sviluppo dell'Azienda Pubblica che si occupa di servizi alla persona, 2) la sorveglianza speciale del presidio ospedaliero Mandic, favorendo così una integrazione a livello distrettuale tra sociale e sanitario, potendo anche contare su parecchie associazioni satellite e su uno dei migliori Hospice lombardi, 3) la promozione di una azione comune tra le diverse amministrazioni con un ruolo propositivo e aggregativo.

Ebbene, Retesalute è sull'orlo della chiusura dopo due anni scellerati che hanno in Panzeri uno dei responsabili in quanto presidente dell'assemblea dei soci. La sua è una responsabilità, diciamo così, strategica; in quel ruolo, se ne avesse le competenze, avrebbe imposto una linea di condotta al precedente Consiglio di Amministrazione evitando la messa in scena della liquidazione volontaria con ritorno in bonis nove mesi dopo. E avrebbe votato contro, convincendo anche gli altri comuni, alla assurda guerra legale contro Simona Milani e Anna Ronchi, conclusasi con un disastroso esito per i denuncianti e una vittoria netta per le denunciate. Invece in più occasioni ha rivolto sottili insinuazioni circa l'operato delle due ex dipendenti che, - almeno a quanto si dice - forse gli costeranno una causa per diffamazione. Non contento, si è detto comunque contrario a pagare la quota parte del risarcimento/indennizzo stabilito dalla magistratura a favore di Milani e Ronchi. Peggio non si poteva fare.
L'ospedale è nelle condizioni che tutti ormai sanno e che ogni giorno questo giornale denuncia con articoli propri o lettere dei lettori. Ma anche qui l'unica iniziativa posta in campo da Panzeri è stata quella di rispondere a una interrogazione della minoranza girando la stessa al direttore generale dell'Azienda ospedaliera. Il quale, come ogni oste, ha assicurato la bontà del suo vino. Complimenti.
Infine sull'aggregazione forse riesce con Alessandra Hofmann, sindaca di Monticello e presidente della Provincia. e fin qui nulla di sorprendente (chi si somiglia si piglia). Ma oltre non va, neanche verso i colleghi della sua area politica. VOTO 4  



Massimo Augusto Panzeri, responsabile lavori pubblici: il Sindaco ha tenuto per sé la delega ai lavori pubblici che già gestiva durante la consigliatura Robbiani. Allora aveva fatto bene riuscendo con il collega ex camicia verde e chiudere diversi cantieri aperti da anni e a imbastire buone iniziative - col supporto tecnico dell'assessore esterno al bilancio Andrea Massironi - come il "progetto finanziario" del centro natatorio, finito male a causa della pandemia. Oggi però le cose sono cambiate, Panzeri ha portato avanti lavori che possiamo definire di ordinaria amministrazione, contenuti nel piano delle opere pubbliche ereditato dall'amministrazione Massironi. L'opera omnia, la riqualificazione di via Verdi, avanza con grande fatica ed è in ritardo sulla tabella di marcia di almeno 4-5 mesi nonostante l'impresa abbia goduto di un tempo meteo ottimale. Vedrà la luce entro la fine del 2023, quasi certamente, ma è improbabile che la lentezza dei lavori e i disagi conseguenti non lasceranno strascichi negativi. VOTO 5  


Infine, fuori classifica perché non (ancora) membro di Giunta, ma sicuramente personaggio emergente, merita una menzione la presidente della Proloco, Simona Vitali. Senza ironia, organizzare la quantità di eventi che la neo presidente ha messo in campo col suo manipolo di volontari non è cosa da tutti. Certo si può e si deve agire meglio, in modo meno dispotico, meno diviso, più concertato, con minori certezze e maggiori dubbi da condividere al fine di ottimizzare i risultati e ridurre al minimo i disagi. Ma nel ruolo la signora Vitali ha profuso notevoli energie e se saprà migliorare la modalità comunicativa e, soprattutto, la forza della condivisione, raccoglierà i consensi che merita, lei e tutti coloro che per la comunità a vario titolo si impegnano. Senza ricavarne nulla. Il voto sarebbe ampiamente sufficiente.
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