Pagnano: l'Italia da nord a sud, il progetto di Sara Bonfanti lungo il Sentiero Italia CAI

Era quattro anni fa quando Sara Bonfanti osservava per la prima volta la mappa del Sentiero Italia CAI sul suo computer e immediatamente se ne innamorava. Da qual momento è nato il pallino fisso in testa di percorrerlo un giorno tutto in solitaria. Ed è proprio quello che la giovane pagnanese si è regalata per il suo 40esimo compleanno. Sara sta percorrendo il tracciato al contrario: è partita il 17 maggio da Muggia, una cittadina in provincia di Trieste, fino ad arrivare ad oggi in Sardegna dove terminerà il suo percorso a Santa Teresa di Gallura.

Per prepararsi ha studiato con attenzione questo trekking ad alta quota che unisce tutta l'Italia attraverso le sue catene montuose, ha conosciuto altri che lo hanno affrontato in solitaria prima di lei tra cui Renato Frignani da Reggio Emilia e Elia Origoni da Varese.

Si tratta di un cammino per esperti che non va preso sottogamba e per la meratese è un'avventura alla portata in quanto è una "montanara" ferrata, ha sempre fatto escursioni ed arrampicate e per questo non ha incontrato particolari difficoltà nella sua impresa grazie anche allo stato curato del sentiero, che tracciato negli anni '90, è stato sempre ben mantenuto.
Non per questo, ci ha raccontato, nulla va lasciato al caso. Importanza è avere sempre con sé un GPS, nonostante ci sia una buona segnaletica, e sapere sempre dove ci si trova.
Il tragitto tocca panorami e climi totalmente differenti: Sara è passata dal fresco delle Alpi, ai faggeti colorati d'autunno della Calabria, allo splendido e quasi sconosciuto entroterra siculo e sardo, scoprendo migliaia di paesaggi meravigliosi.

Pur camminando più di 30 chilometri al giorno non ha mai perso l'entusiasmo "è sempre un'avventura, ogni giorno so dove parto ma non dove finirò". Rispetto al Cammino di Santiago e la Via Francigena che aveva affrontato in passato e che oltre a mantenersi a bassa quota, la portavano sempre in punti di ristoro prestabiliti, questa volta nulla è programmato. Nei mesi più caldi Sara ha riposato nella tenda che si è portata con sé, sostando in luoghi di appoggio, in prossimità di rifugi o centri abitati mentre ora, per sfuggire alla forte escursione termica delle ore notturne, chiede ospitalità a persone che incontra sul tragitto e che sono sempre pronte ad accoglierla a braccia aperte.

 

Si è data un budget giornaliero di 10 euro, è partita con uno zaino da 15kg, ha cambiato un solo paio di scarpe ed ha tenuto sempre gli stessi cambi di vestiti ma grazie a membri del CAI, associazioni pro loco e abitanti del posto, non le è mai mancato nulla. "L'accoglienza è sacra" ha affermato "vengo sempre riempita di regali, soprattutto cibo che spesso purtroppo non riesco a trasportare dato che sono proprio i viveri ciò che pesa di più". Sono questi incontri che permettono di farsi degli amici e imparare qualcosa di prezioso: "vivere, entrare in un paese e parlare con le persone, farsi raccontare le tradizioni e abitudini, scoprire una cultura di fondo che varia di regione in regione" questo è quello che si porterà sempre Sara come ricordo da questa esperienza, un bagaglio culturale che le ha fatto scoprire la penisola in un modo in cui solo pochi riescono a fare.
Intorno alla metà del mese Sara porterà a termine il suo lungo trekking nel punto in cui in realtà il sentiero inizia: a Santa Teresa di Gallura. La voglia di tornare è però assai poca "preferirei rifare il sentiero da sud a nord piuttosto che prendere nave e aereo" ha scherzato.

 

Originaria appunto di Pagnano, Sara tornerà a Verona dove risiede e riprenderà a insegnare danza e pilates, le altre sue grandi passioni, in attesa - forse - della prossima avventura.

I.Bi.
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