Lomagna: spese legali di Retesalute non imputate a bilancio. ''I soci vanno in ordine sparso''
Il Consiglio comunale di Lomagna ha approvato l’ultima variazione di bilancio dell’anno. La voce di spesa che si è fatta più sentire è stata quella non appostata: il contributo straordinario a Retesalute per far fronte alle spese legali, determinate dalle soccombenze per aver perso la causa, con l’aggravante di essere stata considerata una lite temeraria.
L'assessore al Bilancio Pierangelo Manganini
La relazione dell’assessore al Bilancio Pierangelo Manganini si è ovviamente concentrata sui numeri inseriti nei prospetti. La variazione in conto capitale vale complessivamente 255.636 euro. Di questi, 155.234 euro serviranno per progetti e servizi di “cittadinanza digitali” che sarebbero finanziati con i fondi del PNRR. L’assessore Elena Gandolfi ha specificato che si tratta di un upgrade del sito internet del Comune per offrire dei servizi telematici al cittadino. Sempre in conto capitale viene considerato il contributo regionale di 39.241 euro per l’acquisto di un veicolo per la Protezione civile (il Comune se ne farà carico con ulteriori 4.360 recuperati dall’avanzo di amministrazione). In parte corrente, tra maggiori e minori entrate, si avranno in più 213.778 euro. Anche in questo caso la voce più grossa è costituita da un contributo tramite il PNRR di 121.992 euro per l’abilitazione al cloud dei dati oggi memorizzati nei server. Ci sono poi i fondi statali per far fronte al caro energia (25.415 euro). Dall’avanzo del fondo Covid saranno impiegati 44.687 euro, di cui 30 mila utilizzati per gli incrementi energetici. La manovra in termini di spesa corrente si equilibra con le entrate (213.778 euro).
Il capogruppo di minoranza Mauro Sala
L’asciuttezza della variazione non ha fatto emergere grandi temi, se non quello su Retesalute, come anticipato. A sollevare la questione è stato il capogruppo di minoranza Mauro Sala, che ha riscontrato l’assenza del contributo straordinario richiesto ai soci (ovvero i Comuni) dal CdA di Reteasalute a sostegno delle spese legali per aver perso una causa contro due ex dipendenti, spese aggravate dai 22 mila euro per lite temeraria. A Osnago – stesso segretario comunale – il Consiglio comunale ha scelto a maggioranza di non allocare una voce specifica ma di iniettare la cifra richiesta nel Fondo di riserva, in quello che abbiamo definito il “gioco delle tre carte” [clicca QUI]. Lomagna invece non ha voluto proprio in alcun modo inserire la spesa nel bilancio 2022 approvato dal Consiglio.
La sindaca Cristina Citterio
Ne ha chiesto conto Sala e la sindaca Citterio ha argomentato: “L’Assemblea dei soci ha valutato una ripartizione di questo onere tra i soci. La quota per Lomagna sarebbe di 3.700 euro. In seguito a questa Assemblea però, l’Assise si concludeva rimandando ad un confronto con i segretari comunali”. Per dovere di cronaca aggiungiamo che la proposta formulata dal sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati non era stata pubblicamente né discussa né tantomeno votata in Assemblea dei soci. Il primo cittadino Citterio ha proseguito: “Al di là della volontà politica di sostenere questa spesa, per cui non mi farei spaventare da 3.700 euro, il segretario Balestra ci ha consigliato di non evidenziare in maniera puntuale questa spesa. Noi abbiamo verificato che comunque nella pancia del bilancio c’è la disponibilità per quella cifra”. Bilancio 2022 che però non potrà più tornare in Consiglio comunale. La scelta dal valore politico importante, come del resto ha evidenziato la stessa sindaca, potrà essere effettuata solo dall’organo esecutivo, la Giunta, mentre il Consiglio si dovrà accontentare di ratificarla. Passati oltre due mesi dall’Assemblea dei soci in questione, la sindaca in aula consiliare ha dichiarato: “Nell’attesa che si approfondiscano i percorsi corretti e legittimi in un incontro allargato per arrivare ad un percorso condiviso tra tutti i Comuni soci, sappiamo di avere la forza nel nostro bilancio di sostenere questa spesa”. E ci mancherebbe altro che un Comune delle dimensioni di Lomagna non avesse in cassa 3.700 euro. “Quando sarà corretto che il Comune sostenga questa spesa, quest’anno o l’anno prossimo, saremo pronti. Politicamente posso dire che abbiamo superato montagne ben più alte per Retesalute, ma dobbiamo mettere insieme la tutela del percorso dal punto di vista formale. Siamo in una posizione di attesa, pronti a fare quello che sarà necessario”.
Per Sala i Comuni stanno andando in ordine sparso e ha domandato se c’è qualche socio che ha già pagato la quota spettante. “Si è stoppato il pagamento perché i segretari non si sono parlati?” ha domandato Mauro Sala. “Dal sollecito di Retesalute di una settimana fa non risultava che qualche Comune avesse pagato, anzi che i Comuni stavano andando in ordine sparso e venivano sollecitati i Comuni ad assumere una decisione. Quindi una decina di giorni fa non traspariva che qualcuno avesse pagato” ha commentato il segretario Giovanni Balestra, che ha poi specificato che la condanna è stata ai danni di Retesalute e non dei Comuni soci. Balestra ha infine evidenziato che dalla bozza del verbale dell’assemblea dei soci si lascerebbe intravedere l’ipotesi di una responsabilità di terzi. In questo caso, ha osservato il segretario, lo scenario sarebbe diverso e la cifra andrebbe imputata in un’altra voce di bilancio.
M.P.