L'ipocrisia dell'Italia modello Ischia

Tanto per iniziare, giusto tributare un triste pensiero a chi ha perso la vita negli avvenimenti di Ischia.
Però, senza tanta ipocrisia, provo anche rabbia nel constatare che ormai irrimediabilmente esistono due paesi completamente diversi.
A ischia giacciono 27.000 pratiche di sanatoria su 60.000 abitanti con 600 case in attesa di essere abbattute. In Campania il 75% delle abitazioni ha parti abusive. Come fanno con le utenze dato che qui, solo per spostare un contatore, ti chiedono Concessione Edilizia, abitabilità, mappale NCEU, etc.
E in quelle regioni, negli ultimi anni, nessuno ha fatto passaggi di proprietà? Perchè qui per fare un rogito ci vuole la conformità urbanistica, e allora tutti a fare gli accessi agli atti per vedere se il tavolato del bagno era così o cosà o la finestra era dritta o storta e se trovi qualche irregolarità giù con la sanatoria da minimo 1000 euro. E a Ischia? Nessuno che abbia rimarcato che gli abusi servono per ricavare vani da affittare, magari in nero, nella stagione estiva. Si è sentito il solito ritornello dello "stato ci ha abbandonato", ma lo stato non sono anche gli abitanti di Ischia? Perciò basta con la solfa dell'abuso di necessità, tanto ci sono quei c...oni del nord che mettono una pezza a tutto. Che lo Stato dica chiaramente una volta per tutte se siamo noi che ci adeguiamo a certe situazioni del meridione, o il sud smette di essere abituato all'assistenzialismo e si rimbocca le maniche per cambiare le cose.
C'è il PNRR che destina il 60% delle risorse al mezzogiorno, c'è l'autonomia differenziata, staremo a vedere.....
Piero
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