Cernusco: riflessione sulla vicenda dei canestri di basket tolti e poi rimessi

Egregio Direttore
da grande appassionato di pallacanestro (ed ex assessore allo Sport e Politiche Giovanili) ho letto con estremo interesse i puntuali resoconti del Suo Giornale e le condivisibili considerazioni espresse da Marco Pessina in merito alla tristissima vicenda dei canestri....cernuschesi.
Sono sinceramente rimasto di stucco di fronte all'atteggiamento della Giunta di Cernusco Lombardone la quale dapprima rimuove i canestri....poi si rimangia la scelta e li rimette.... e poi ancora, non paga del dietrofront, emana un'ordinanza con tanto di sanzioni per chi non osserva gli orari. Sanzioni che possono arrivare fino a 450 € !! A proposito... per curiosità... Sulla base di quali solidi principi del nostro ordinamento si fonderà la scelta se infliggere una sanzione di 75 € oppure di 450 €? A quando il carcere duro col 41-bis?
Ad ogni modo, la prima riflessione non può che essere di carattere politico: ma la giunta cernuschese è così debole da aver paura dei soliti immancabili quattro gatti che non avendo di meglio da fare, si recano in comune per lagnarsi di qualsiasi cosa ivi compresi gli "assordanti" decibel di un pallone da basket? Agli atti, e ai resoconti delle cronache cernuschesi, non mi risulta che folle oceaniche abbiano, in Toto, occupato la piazza per protestare a seguito della lacerazione della sottile membrana timpanica. Lesione, quest'ultima, inspiegabilmente causata dal lacerante rumore del pallone da basket....
Ma come fa la Giunta Cernuschese a essere così poco avveduta... da mettere in secondo piano aspetti prioritari, oserei dire sacrosanti, quali il benessere e la salute psicofisica dei nostri ragazzi? E per quale motivo? Per privilegiare gli egoismi dei soliti noti che non sanno guardare oltre l'orticello di casa propria? E' questo il senso dell'amministrare secondo il neoeletto Sindaco di Cernusco?? Studi, ricerche e persino il recente congresso nazionale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) hanno sancito all'unanimità una crescita impressionante del disagio giovanile nelle sue molteplici sfaccettature con particolare riferimento all'ansia e alla depressione, come noto alimentate dalla mancanza di socialità, inevitabilmente compressa dalle restrizioni anti-covid. L'adolescente, in particolare, si nutre di relazioni umane. E la pratica sportiva in tutte le sue forme, da quella agonistica a quella amatoriale/ricreativa, è essenziale da questo punto di vista. Ma è mai possibile che questi aspetti, di vitale importanza, passino in secondo piano? Suvvia, non serve certo una laurea in Scienze dell'Educazione per rendersene conto...
Ragazzi, quell'ordinanza va profondamente modificata! Fate qualcosa! Mobilitatevi, insieme alle vostre rispettive famiglie. Riappropriatevi, in Toto, dei vostri sacrosanti spazi. Anche voi siete Cittadini. Non state fermi con le mani in mano, anzi... con il pallone in mano!!
Per quanto mi riguarda mi permetto di rivolgere attraverso MerateOnline (che ringrazio per lo spazio concessomi) un accorato appello al Vicesindaco, Renata Valagussa, docente con la quale ho avuto il privilegio di confrontarmi quando ho ricoperto l'incarico di assessore comunale in quel di Calco. Prof.ssa Valagussa Lei è sempre stata un'interlocutrice attenta e preziosissima per la nostra Amministrazione. So per certo che non Le sfuggono le odierne esigenze dei ragazzi ai quali ha insegnato per lunghi anni. La prego, conduca alla ragione il Sindaco e gli faccia capire che occorre dare una risposta diversa, completamente diversa, da quella che è stata data sin qui.
La ringrazio.
Un caro saluto
Enrico Valtolina, semplice appassionato di sport e pallacanestro
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