Il problema irrisolto col basket della Giunta di Cernusco
IL COMMENTO
Giocare a pallacanestro all’aperto a Cernusco si può, ma non troppo. Sempre meglio che niente, rispetto all’insensatezza della rimozione degli anelli sui canestri. Ma la recente ordinanza fa emergere che l’amministrazione comunale di Cernusco Lombardone ha ancora un problema irrisolto con il basket. Per quale trauma non si è capito.
Le presunte motivazioni dell’eliminazione dei canestri nel campetto di via Ferrario – stando a quanto dichiarato in Consiglio comunale dal sindaco Gennaro Toto – erano da ricondurre a dei fantomatici lavori in corso, ad oggi mai cominciati, e a delle ragioni di ordine pubblico. Il naturale riposizionamento degli anelli circa tre settimane fa restituisce il peso specifico dei rischi per l’incolumità pubblica in cui incorrono i temerari o gli sprezzanti del pericolo che si aggirano intorno al parco Urano.
E tuttavia ora sono previste pene esemplari per chi si mette a palleggiare al di fuori degli stringenti orari. I cartelli posti davanti al playground allarmano che si rischia dai 75 ai 450 euro, in base alla recente ordinanza comunale del comandante di Polizia locale Giovanni Perri, datata 18 novembre.
L’ordinanza, per quanto firmata dal Responsabile dell’Ufficio di Polizia locale, ha il sapore squisitamente politico, volta a soddisfare la pancia di pochi elettori pur tuttavia accantonando l’uso della testa. L’atto si espone infatti ad una serie di contestazioni di natura tecnico-formale che fa sorridere se si pensa che è stato prodotto da chi sventola i principî della disciplina e dell’ordine.
Lo spropositato valore delle sanzioni (dai 75 ai 450 euro, lo ribadiamo) oltre a sfuggire al buon senso sfugge anche allo stesso Regolamento citato nell’ordinanza. Quelle somme così elevate – basta leggere il Regolamento – valgono esclusivamente per alcuni casi specifici: scarico di acque derivanti da pulizie di attività commerciali; bivacco o sdraiarsi; abbandono o non custodia di oggetti o materiali; vandalizzare l’arredo urbano. Tutte cose che nulla hanno a che fare con la pratica sportiva. Per tutte le altre azioni vietate dall’articolo 8 citato dall’ordinanza la sanzione deve essere stabilita tra i 25 e i 150 euro.
Ad essere ancora più puntigliosi l’ordinanza fa riferimento all’articolo sbagliato. L’art. 8 ha come oggetto “Atti vietati su suolo pubblico” e individua situazioni che con fatica possono essere assimilate a chi frequenta il playground, salvo non voler considerare il basket come una molestia alle persone o un utilizzo “in modo difforme da quello stabilito”. L’articolo giusto è il 22, introdotto peraltro proprio con la delibera di Consiglio comunale del 2016 citata dall’ordinanza stessa. L’art. 22 è infatti riferito a “Parchi comunali e aree a verde pubblico” e indica tutti i divieti posti nell’ordinanza, per cui le sanzioni devono oscillare sempre tra i 25 e 150 euro.
Tra le negazioni c’è anche l’uso di strumenti musicali o apparecchi per la riproduzione sonora come pure la provocazione di disturbo della quiete pubblica con canti, schiamazzi o altri rumori molesti. Quest’ultimo divieto è una restrizione rispetto al suddetto Regolamento comunale che dice “le apparecchiature a diffusione sonora possono essere ascoltate a un volume tale da non essere di disturbo agli altri frequentatori e alle vicine abitazioni”. L’altolà parte dalle 22.00. L’ordinanza non ha carattere contingibile e urgente, come nella precedente formulazione firmata dall’allora sindaca Giovanna De Capitani. Da un punto di vista procedurale se si vogliono modificare delle condizioni regolamentari si deve passare dal vaglio del Consiglio comunale e non applicare la scorciatoia dell’ordinanza, firmata peraltro nemmeno dal sindaco ma dal Responsabile di servizio.
Esiste infine un ultimo appunto. L’ordinanza specifica che “gli agenti di Polizia locale sono incaricati di far osservare la presente ordinanza preceduta dall’affissione di appositi avvisi nelle aree interessate”. Al momento sono stati fissati soltanto i cartelli “anti-basket”. Dunque se ci saranno gruppi di persone che schiamazzano e fanno festa al di fuori del rettangolo di gioco, ad oggi, non c’è agente di Polizia che tenga. Ci si domanda allora quale sia il reale obiettivo della Giunta.
Marco Pessina