Merate: gerbere rosse e flash mob per dire basta alla violenza sulle donne nel mondo

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si è tenuto un flash mob durante la mattinata di sabato 26 novembre presso Piazza Prinetti, a Merate.

Recandosi ai gazebi dell'associazione "ORA BASTA", i partecipanti hanno ricevuto una gerbera rossa. Molti i cittadini che hanno preso parte all'iniziativa, compresi numerosi studenti del Liceo Statale M. G. Agnesi e dell'Istituto Tecnico Statale Francesco Viganò.

 

Hanno iniziato per primi i ragazzi ad avvicinarsi tra loro formando una spirale. Ogni persona, si è a sua volta disposta in fila per completare la figura. Il tutto è stato accompagnato da una voce fuori campo che spiegava i sentimenti interiori delle donne vittime di violenza, esponendo la paura ed il terrore che si provano in queste situazioni di abusi. Si è parlato non solo di violenza fisica, ma anche di quella psicologica, che spinge le donne a porsi dei limiti nel comportamento e nel modo di vedere il mondo.


La spirale si è poi srotolata lungo la via, fino ad arrivare davanti alla fontana. Qui erano presenti alcuni uomini che raccoglievano i fiori (portati dai partecipanti) e li posavano in alcune cassette di legno. Le persone si sono riunite, tenendosi per mano, formando un grande cerchio. La musica si è poi fermata e tutti hanno ripetuto per tre volte "Ora basta!".

 

 

L'evento ha visto una grande affluenza e partecipazione, soprattutto da parte delle donne, nella realizzazione di questa coreografia. È stato bello vedere tanti ragazzi, perché anche gli uomini sono chiamati a prendere parte a questa giornata. È importante imparare sin da giovani ad avere rispetto, a non girarsi dall'altra parte sapendo ciò che purtroppo succede ancora alle donne.

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Al termine del flash mob, si poteva tagliare simbolicamente una ciocca di capelli, a sostegno della protesta delle donne iraniane. In questa giornata, più che mai è importante ricordare anche questi avvenimenti, per comprendere che esistono queste situazioni di abusi e di privazione della libertà personale, non solo tra le mura domestiche ma nelle stesse istituzioni.

E.Gi.
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