Accadeva 40 anni fa/32, ottobre 1982: il metodo  ''Ilizarov'' dopo Lecco arriva a Merate. Breve storia di Francesco Viganò



Il sindaco di Bregnano e alcuni dirigenti della "Briantea"


Le aggregazioni, a volte “forzate” erano ancora di là da venire, anzi la fase storica vedeva le banche italiane fare a gara ad aprire nuovi sportelli, in base al piano di espansione del sistema previsto da Bankitalia. Così la “nostra” Banca Briantea fondata in forma cooperativistica nel 1784 e trasformata in società anonima nel marzo 1907 – novant’anni dopo ammainava le insegne inglobata con la vicina Banca Agricola Milanese nella Banca Popolare di Milano – allargava l’area operativa prima con lo sportello di Como e poi con quello di Bregnano, mettendo quindi un solido “piede” nella florida provincia dove aveva un forte peso il banco Lariano (poi assorbito dal San Paolo di Torino).



Il direttore generale Lino Corazzo e il presidente della "Briantea" Luigi Venegoni


Grande soddisfazione per i vertici della banca guidati dal presidente Venegoni, dal direttore generale Corazzo e dal vice Lucio Motta.

L’operazione viene presentata con molti omissis per la delicatezza del caso che riguarda un 22enne meratese nato con un arto più corto dell’altro di diversi centimetri. Ma quello che traspare dalle prime notizie è che proprio all’ospedale di Merate la squadra di Ortopedia si prepara a operare col metodo messo a punto dal clinico russo professor Gavrijl Abramovich Ilizarov, direttore dell’Istituto di Ortopedia dell’ospedale di Kurgan in (allora) unione Sovietica.



Un’operazione difficile e rischiosa basata sulla premessa teorica che l’osso fratturato sottoposto ad una forza dosata per intensità, direzione e senso, innesca e stimola un processo rigenerativo non solo nel tessuto osseo ma anche e soprattutto nelle parti molli (vasi, nervi, tendini e muscoli) purché sia rispettata l’integrità della vascolarizzazione. Il metodo Ilizarov si è evoluto in questi quarant’anni e al Manzoni di Lecco è stata istituita una Unità Operativa Semplice. Secondo alcune tesi il primo intervento in Italia – dopo che Carlo Mauri, notissimo alpinista e viaggiatore, aveva scoperto il prof. Elizarov (divenuto poi per un errore di trascrizione Ilizarov) dal quale era stato operato proprio nell’ospedale di Kurgan – fu eseguito dallo stesso Ilizarov a Lecco su una bimba nata con una forte malformazione.



E’ stato uno dei primi elicotteri ad atterrare sul prato antistante il vecchio Pronto soccorso, quando ancora l’elisuperficie non c’era al Mandic. Il velivolo proveniente da Morbegno trasportava un uomo colpito da aneurisma disseccante. Visitato dal dottor Walter Manenti, già in servizio a Merate prima del trasferimento a Morbegno, il paziente, su direttiva dello stesso Manenti veniva trasportato a Merate per essere operato d’urgenza dal dottor Gianluigi Orsolini. Una volta fuori pericolo il paziente accompagnato dal dottor Mario Baragetti, braccio destro di Orsolini, veniva trasferito al policlinico di Milano.



Il 3 ottobre a Verderio Inferiore si conclude il palio delle contrade, con tante manifestazioni culminato con la sfilata dei carri. Alla fine dopo uno spareggio con la contrada dei “Poss” la terza edizione si conclude con la vittoria della contrada “Scighes”.



Due fermo immagine del (martoriato) centro cittadino: la centralissima via Carlo Baslini, medico, filantropo, sindaco e podestà. Prima però la minuscola strada era denominata via Risorgimento, poi via Vittorio Emanuele II, quindi – per ordini impartiti dalla Repubblica di Salò secondo cui andavano tolti tutti i riferimento monarchici - al dottor Carlo, fratello di Antonio cui è titolata l’antica strada che dalla prepositurale conduce al cimitero.



Una “datata” fotografia della squadra di calcio allestita dalla Banca Briantea per la sfida contro la Cassa Rurale e Artigiana di Carate Brianza (ora BCC Banca di Credito Cooperativo). Sfida conclusa in parità, 1 a 1.



Il 3 ottobre i giovani pallavolisti  della scuola media “Alessandro Volta” di Robbiate partono per Roma per partecipare alla fase nazionale dei Giochi della Gioventù. La squadra robbiatese si era guadagnata la trasferta dopo aver battuto la compagine toscana negli interregionali.


Giuseppe Ghezzi

Di tenenza dei carabinieri a Merate se ne parlava dal 1978, anno in cui imperversava il racket delle tangenti, stroncato con una imponente operazione di polizia che mise sotto assedio la città. Ma soltanto nel 1981 il Consiglio comunale di Merate esprimeva un tiepido consenso. Poi di nuovo il silenzio.


Giovanni Villa, Antonio Conrater, Angelo Bonanomi


Bruno Mapelli, Renato Viganò, Giorgio Ferrari, Eugenio Mascheroni, Armando Villa

Un’inchiesta giornalistica mirata più che altro a “risvegliare” i sindaci portava finalmente a impostare un ragionamento su basi concrete. Anche se, mentre Merate nicchiava, Casatenovo si faceva avanti assicurando la propria disponibilità a realizzare la struttura militare. Ecco i sindaci che presero parte al vertice.


Una panoramica della fatiscente Coglia

L’edilizia impazza – del resto quarant’anni fa è da classificarsi come “un’altra epoca” – soprattutto nei paesi come Robbiate e i due Verderio. Infatti nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Robbiate, sia pure tra proteste di pubblico e consiglieri – qualcuno anche di maggioranza – viene approvato il piano di lottizzazione della “Coglia” una delle ultime aree ancora libere in centro paese.


La Coglia in attesa del cemento

L’Amministrazione comunale punta a una crescita della popolazione di almeno 540 unità passando da 4.200 a 4.700 abitanti. La zona interessata allo sviluppo di edilizia residenziale è di ben 53mila metri quadrati, dei quali 32mila da edificare mentre il restante viene destinato a area verde e camminamenti.



A due settimane dall’inchiesta giornalistica condotta da chi scrive, Giancarlo Ferrario e Monica Maggioni (ex presidente Rai e attuale direttrice del TG1) dall’Amministrazione meratese nessuna reazione, mentre Giovanni Maldini di Casatenovo si muove instancabile da un Comando all’altro per conoscere quale destino per la caserma dei carabinieri di Missaglia e, soprattutto, che intenzioni ha l’Arma circa la Tenenza.



Aggiungendo di non avere difficoltà alcuna a finanziarne la costruzione. I meratesi, invece, sempre in base all’inchiesta dei cronisti locali chiedono a gran voce un presidio che sostituisca la piccola caserma di via Verdi.



Introdotta dall’inizio d’anno in corso (1982) la raccolta differenziata del vetro nei dieci comuni del meratese è già un successo. Si stima che entro fine anno saranno raccolte 316 tonnellate di vetro per un incasso di 5 milioni di lire ma, soprattutto, un risparmio sulla quantità di immondizia raccolta del 15%. Il teorico della raccolta differenziata del vetro, a Merate, è stato Mario Gallina, futuro sindaco della città, ma nei fatti a precorrere i tempi era stato Cernusco che già nel 1980 aveva raccolto tramite un cassone posto nell’angolo del piazzale della chiesa ben 84 quintali, saliti a 283 nel 1981 e a 240 nei primi nove mesi del 1982.


Sempre a Cernusco, ultimato il complesso commerciale Esselunga ora le ruspe aggrediscono il terreno che dall’iper scende verso Osnago. Il Comune ha infatti previsto uno sviluppo del produttivo in un’area molto vasta, sinora tutta agricola. All’impresa Arialdo Villa i lavori di fogne e strade del P.L.

Il periodo, d’altronde, è quello dello sviluppo – spesso senza pianificazione urbanistica e sfrenato – cui nessun comune si sottrare. Tra il Molinello e Campù a Missaglia il sindaci Gabriele Castagna “trasforma” 204mila mq. in produttivo industriale e artigianale.



Un’immagine per chi è giovane e non ha visto. Si tratta di una pubblicità ma è per ricordare che Merate aveva persino un ottimo self service in piazza Italia – allestito dalla società Ideal Mensa – che sfornava ogni giorno col metodo prendi il vassoio e scegli, decine e decine di piatti per altrettanti coperti.



Nell’ambito della rubrica “La nostra piccola storia”  ecco due immagini a confronto della statale 36 all’imbocco da via Indipendenza. Dall’ottobre del ’43 i tedeschi, non più alleati ma nemici requisirono numerose ville installando un comando proprio sull’incrocio con la statale. In una di queste si nascose Edda Mussolini, figlia del Duce, attivamente ricercata dalle S.S. perché in possesso del diario del marito Galeazzo Ciano.


Con i suoi 306 metri è il punto più alto della camionabile Milano-Lecco. Un tempo era una stazione di posta, quando la località si chiamava Cigognola, il paese delle cicogne (o il nome di una omonima località francese). Dal 1909 al 1952 l’edificio ha ospitato il circolo famigliare San Giuseppe. In quella casa, nel 1807, nasce Francesco Viganò, pioniere del cooperativismo con Mazzini e Luzzati. A lui si deve la fondazione dalla Banca Cooperativa Briantea, poi Banca Briantea e a lui è intitolata proprio la via in fregio all’istituto di credito, ora Banco BPM. Nel 1828 lasciò i genitori Modesto Viganò e Angiolina Cristina Formenti per raggiungere Parigi. Fece moltissimi viaggi, combatté con Carlo Cattaneo sulle barricate delle Cinque giornate di Milano.


L'Aurora


Il Pagnano


Il Cernusco

Seconda categoria, girone H. Qualche immagine d’epoca delle squadre di calcio dell’Aurora, Pagnano e Cernusco Lombardone.






Il torneo strapaesano di Osnago


Alcuni rappresentanti del CAI di Montevecchia

Purtroppo il tempo e i modesti mezzi a disposizione dei giornali 40 anni fa rendono le fotografie assai sbiadite, poco visibili i volti, sconnessi i profili. Ma qualcuno riuscirà comunque a identificarsi tra i membri del Cai di Montevecchia, i partecipanti alla quinta edizione del Torneo Strapaesano di calcio di Osnago e i componenti delle squadre di pallone che si sono contrapposte in una delle tante amichevoli che una volta venivano organizzate di frequente, in questo caso, tra dipendenti dell’Ufficio imposte e vigili urbani.

 

31/continua
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