Merate: ''L'Altra metà del cielo'', volontarie a contatto con la violenza h 24. Numeri in crescita e c'è il dramma delle bimbe
Immagini di repertorio del gruppo delle volontarie. Sotto Amalia Bonfanti nella sede di via sant'Ambrogio
I numeri dell'associazione, che ha sede in via sant'Ambrogio 17 e che ha aperto una seconda base sempre in città ma in vicolo Carbonini 10, sono purtroppo in crescita.
Da gennaio ad oggi già 130 donne si sono rivolte agli sportelli, un 15% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La tipologia si è spostata sulle italiane che ora rappresentano il 70% del totale rispetto alle straniere, mentre prima le proporzioni si uguagliavano. È scesa l'età e ci sono molte più giovani che si rivolgono all'associazione per chiedere aiuto, risultato forse anche dell'attività di formazione e informazione che viene fatta nelle scuole. Il 22% dell'utenza ha tra i 18 e i 29 anni.
Il 34% è disoccupato e questo crea una dipendenza dal partner che diventa anche di natura economica. Per questo una delle attività è quella di creare percorsi che portino all'autonomia e all'indipendenza, con corsi di alfabetizzazione, di avvio al lavoro (OSS, ASA,...) o più banalmente per il conseguimento della patente. Senza un lavoro stabile è impossibile trovare una casa e quindi avere un luogo sicuro dove stare, sganciandosi dall'orco. La maggior parte delle donne, infatti, vive di impieghi precari o con orizzonti temporali a brevissimo termine.
Ci sono poi le case dove le donne trovano rifugio. Due sono quelle a indirizzo segreto per un "pronto intervento" in emergenza. Cinque, invece, di seconda accoglienza dove la permanenza riesce ad essere gestita con altre tempistiche. Ad oggi sono state accolte complessivamente 15 donne e 16 minori (l'anno scorso erano 10).
Lo spostamento di uno sportello presso gli ex poliambulatori accanto all'ospedale Mandic (prima era a Cernusco, ndr) ha portato a un afflusso maggiore di persone, forse perchè il luogo è più frequentato e conosciuto. Un buon riscontro sta arrivando dal gruppo di auto mutuo aiuto che vede protagoniste le donne stesse, pronte a parlare, raccontarsi e sostenersi.
Il fattore che, per la prima volta, quest'anno è emerso e sta seriamente preoccupando le volontarie, come ha spiegato l'infaticabile presidente Amalia Bonfanti, è quello della violenza e degli abusi sulle bambine da parte di nonni, zii, famigliari.
Accade che quando la donna si rivolge all'associazione, stanca di una vita di soprusi, racconti anche dell'incubo patito dalla prole oppure che una volta diventata maggiorenne decida di liberarsi del peso portato negli anni chiedendo un aiuto per ritrovare un po' di serenità. Situazione dove il dolore si somma ad altro dolore e che fanno partire percorsi psicologici, necessari ma pesanti.
Oggi sono 25 le volontarie che collaborano nelle varie attività, 7 quelle che si occupano prettamente degli alloggi e altrettante coloro che offrono il loro tempo h 24.
"Dobbiamo ringraziare chi ci ha sempre aiutato e anche quei cittadini che ci hanno messo a disposizione due case ad affitti calmierati" ha concluso la presidente "rivolgiamo un appello a chi opportunità lavorative di segnalarcele così da poter inserire queste persone. Un'altra necessità, poi, è l'approvvigionamento dei nostri magazzini. Le donne spesso fuggono con indosso solo quello che hanno, quindi noi dobbiamo avere scorte di vestiti per loro e per i bambini. E poi ci serve materiale per l'igiene personale e per la pulizia delle case. Abbiamo fatto delle giornate di raccolta e sono state utilissime ma le nostre necessità non si esauriscono mai, quindi ringraziamo già fin d'ora chi sarà in grado di darci una mano".