Retesalute: ''Il fatto non sussiste''. L’accanimento contro la Ronchi stroncato dalla lucida sentenza di Nora Lisa Passoni

Passati 30 giorni dalla sentenza di assoluzione in favore di Anna Ronchi, l’ex responsabile dell’area amministrativa di Retesalute, sono state depositate le motivazioni della giudice Nora Lisa Passoni. La lucida analisi per il proscioglimento è a 360 gradi. Innanzitutto da un punto di vista formale è stato accertato che la dott.ssa Ronchi non possedeva la qualifica di “dirigente” o di altri incarichi tra quelli tassativamente indicati all’articolo 2612 del codice penale, per il presunto delitto di false comunicazioni sociali. “Tale difetto determina quindi che il fatto non risulta affatto riconducibile, già sul piano oggettivo, alla fattispecie ipotizzata” si legge nelle motivazioni. Le responsabilità dei fatti contestati (errate contabilizzazioni, storni del mastrino debito verso fornitori per far trarre a terzi – i Comuni soci e il CdA – un ingiusto profitto) andrebbero semmai imputati ad altri soggetti.


La giudice Nora Lisa Passoni e la dott.ssa Anna Ronchi

La giudice si è spinta oltre: anche sotto un profilo sostanziale la ex dipendente dell’azienda speciale non poteva essere ritenuta nemmeno “di fatto” una dirigente dell’area amministrativa: “Non vi sono agli atti elementi da cui desumere che Anna Ronchi avesse autonomia decisionale al contenuto dei documenti contabili da lei curati quale responsabile dell’area amministrativa”.


La circostanza secondo cui Ronchi avrebbe eventualmente esteso i documenti non costituisce una ragione per ritenerla responsabile delle decisioni assunte, puntualizza ulteriormente la giudice Passoni. Per tutte queste motivazioni il fatto non sussiste.
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M.P.
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