Merate: 125 anni fa veniva inaugurato Palazzo Tettamanti e la nuova scuola elementare. Viaggio tra curiosità e immagini
Fino al 1974 il Palazzo ha ospitato gli uffici comunali, trasferitisi poi in villa Confalonieri fino al ritorno nel 2008 a seguito della dichiarata inagibilità della bella villa di via Garibaldi. La decisione di tornare in piazza degli Eroi fu assunta dalla maggioranza di centrosinistra guidata da Giovanni Battista Albani - modificando l'originale destinazione a Centro Culturale indicata dall'ex sindaco Dario Perego - ma le Giunte di centrodestra che seguirono, pur criticando il trasferimento in centro non sono state in grado di ristrutturare e rendere agibile villa Confalonieri per farvi tornare gli uffici comunali, come stava scritto nei programmi di Andrea Robbiani, Andrea Massironi e Massimo Panzeri.
Toccherà alla prossima Amministrazione reperire le risorse per conseguire l'obiettivo di riportare il Municipio in via Garibaldi e destinare i 4mila mq. del Tettamanti a sede della biblioteca, del museo e di altre iniziative a carattere socio-culturale.
L'edificio, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1896 per concludersi l'anno successivo a ridosso dell'inizio del nuovo anno scolastico, fu intitolato al maestro Alessandro Tettamanti, sindaco di Merate dal 1922 al 1923 e nel 1946, da marzo a luglio, quando fu stroncato da un collasso. La proposta di intitolazione - come prevedeva la legge allora - fu avanzata dal collegio degli insegnanti della scuola elementare di Merate il 21 gennaio 1949; il 26 febbraio fu fatta propria e condivisa dalla Giunta comunale - sindaco Mario Sala - e il 4 ottobre dello stesso anno si svolse la cerimonia ufficiale di intitolazione nel cortile della scuola elementare.
Un tuffo nel passato per ricordare com'era la situazione scolastica: al primo censimento del 1861 il 75% delle persone era analfabeta; vent'anni dopo la percentuale era scesa al 63%. Sartirana, Pagnano e Novate disponevano ciascuno di una scuola elementare essendo comuni autonomi fino al 1927-28. Tra l'800 e il 900 la scuola era a totale carico del Comune, insegnanti inclusi. Solo nel 1911 la competenza è passata progressivamente ai Consigli scolastici provinciali. La legge Gabrio-Casati del 1859 imponeva l'obbligo scolastico ma esso era in gran parte ignorato in quanti i bambini e le bambine dovevano aiutare i genitori nei campi o nelle filande. La scuola funzionava allora dal 15 ottobre al 12 agosto, due ore e mezzo al mattino e altrettante al pomeriggio. Curiosamente era lo stesso orario applicato nell'antica Roma.
Il registro dell'insegnante era il contenitore di voti e giudizi, raramente lodevoli o quanto meno compassionevoli con i piccoli alunni, spesso denutriti e impiegati anche in lavori pesanti. Ecco un estratto sempre della scuola Tettamanti dell'anno scolastico 1918-1919.
L'avvento del fascismo invade anche il mondo scolastico. I temi e i dettati sono incentrati sul Duce e sul Partito Nazionale Fascista.Alessandro Tettamanti, coordinatore del plesso scolastico, così scriveva sul proprio registro dedicato agli alunni della classe V maschile, anno 1940-1941 - XIX era fascista: "Il 16 ottobre inaugurando l'anno scolastico ho parlato agli scolari, presenti le famiglie sull'argomento di attualità "Vincere" soffermandomi principalmente sulla necessità di accettare con lieta persuasione ogni sacrificio che lo stato di guerra impone a tutti per raggiungere l'immancabile vittoria...".
Nei primi anni '30 le aule scolastiche, tutte interne a palazzo Tettamanti non bastavano già più: spinte dalla propaganda che reclamava braccia per i campi, le fabbriche e la guerra le famiglie facevano sempre più figli. Fu la classe 1928 a inaugurare la nuova struttura posta accanto al palazzo municipale con aule ben illuminate. Fu incaricata la signorina Luigia Bonanomi di seguire la nuova sezione.
Come ricorda Angelo Gino Cogliati nella sua bella testimonianza, Alessandro Tettamanti mai alzava la voce, se un alunno dava fastidio si alzava senza dire una parola, gli dava un pizzicotto sul braccio poi ritornava in cattedra. E' stato anche uno dei fondatori del Gruppo Alpini di Merate.
Le aule erano intitolate a eroi locali per tramandarne la memoria alle future generazioni. Ecco alcuni esempi, sempre nel solco della devozione al Duce.
Dopo essere "figli della lupa", a partire dalla terza classe gli alunni diventavano "balilla". I più meritevoli fra loro venivano dotati di moschetto con il ruolo di "moschettieri" adibiti a semplici servizi come la guardia d'onore al monumento ai Caduti.
Ci avviciniamo ai giorni nostri quasi al termine di questo viaggio nella storia della scuola Tettamanti. Nella prima foto una classe col maestro Ugo Bosisio, poi la maestra Mauri e una classe con la maestra Broglia.
Tra i tanti ricordi di coloro che hanno insegnato ecco una bella immagine del maestro Gaspare Sala. Numerose le attestazioni di stima per questo maestro scomparso il 21 gennaio 1962. Tra queste Angelo Bonfanti, Arturo Comotti ("fu il mio maestro..") Tino Omassi, Tino Albani.
Ed ecco invece la foto della classe terza anno scolastico 1966-67.
Un'altra maestra ricordata con stima, Annamaria Vitali, eccola in una foto con una sua scolaresca.
E la maestra Caldirola con un gruppo di alunni dell'anno scolastico 1973-74.
E' bello mettere a confronto com'eravamo e come siamo. Lo ha fatto un gruppo di alunni dell'anno scolastico 1991-92.
Tra le tante iniziative del maestro Tettamanti va ricordata senz'altro al promozione della giornata del risparmio, il 31 ottobre. E mentre Cariplo e Banca Briantea distribuivano i salvadanai in ferro e i librettini di risparmio a scuola se discuteva sulla necessità di essere parsimoniosi. Quella nella foto è l'iniziativa varata dalla classe V, anno scolastico 1957-58.
Chiudiamo questo breve viaggio con una carrellata di foto di insegnanti, alunni e ambienti.
La campanella
La sirena installata sul tetto pochi anni prima della seconda guerra mondiale, a servizio dei vigili del fuoco
Articoli correlati