S. Maria: ultimo saluto a Guido Brambilla. Don Paolo: ''Nel nostro cuore c'è incredulità''
"Siamo sgomenti, increduli e ammutoliti". Don Paolo ha faticato a trovare le parole per officiare la santa Messa di commiato di Guido Brambilla, 44 anni, stroncato da un malore mentre rientrava con la moglie dopo un fine settimana trascorso vivendo la sua passione, quella della pesca sportiva.
La chiesa di santa Maria non è riuscita a contenere i tanti parenti e amici che hanno voluto stringersi attorno alla moglie, alla figlia e ai famigliari scossi da una scomparsa improvvisa.
Conosciutissimo in paese, per via anche del suo impegno in tanti settori della vita comunitaria, Guido Brambilla lavorava per una azienda che installa serramenti ed era un appassionato pescatore. Anche lo scorso fine settimana con il suo camper e la consorte si era recato in provincia di Mantova, nei pressi di un laghetto, per svagarsi qualche ora. Venerdì i primi malori e sabato, nel viaggio di rientro, un crollo improvviso delle condizioni di salute che hanno portato al decesso, senza possibilità da parte del medico, giunto con l'elicottero di salvargli la vita.
Il Vangelo della morte di Lazzaro con il risentimento della sorella Maria che "rimprovera" Gesù "Se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto", è stato al centro dell'omelia del sacerdote che ha manifestato il sentimento di sgomento, il senso che si prova di ingiustizia di fronte a una tragedia tanto inspiegabile quanto cruda.
"La morte rovina il capolavoro di Dio che è l'uomo. Il Signore sostenga il nostro cuore e non permetta che rimanga per troppo tempo nelle tenebre" ha concluso il sacerdote.
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