Cernusco: il pioniere della Rai Enrico Bonanomi se ne va a 88 anni



La sede storica a Milano della RAI, in Corso Sempione, era stata per 42 anni la sua seconda casa. Con una lunga vita alle spalle vissuta intensamente, a 88 anni compiuti lo scorso 13 ottobre è venuto a mancare venerdì 18 novembre il cernuschese Enrico Bonanomi. È stato un pioniere del servizio televisivo italiano. Approdò in “mamma RAI” nel 1953. Ai più attenti con le date della storia della televisione italiana non sfuggirà che ufficialmente la RAI fu fondata l’anno successivo. I primi esperimenti avveniristiche avvennero sotto l’insegna dell’EIAR. Per il progetto di rinnovamento lo volle con lui Luigi Rusca, che lo vide crescere fin dalla tenera età. Il padre di Enrico fu il fattore della famiglia Rusca. “Quando ancora era un ragazzo mio marito fece l’intero impianto elettrico della dimora dei Rusca, era per loro una persona fidata e probabilmente per questo il dott. Rusca lo volle con lui all’EIAR, che poi divenne la RAI e si dice che fu proprio Rusca a scegliere la nuova sigla, la RAI” racconta con emozione la moglie Tina Mandelli, dopo il funerale celebrato in chiesa parrocchiale nella mattinata odierna, lunedì 21 novembre.


Enrico Bonanomi con la moglie Tina Mandelli




Formato come elettricista, negli studi della RAI si occupava dei corpi illuminanti e poi dei gruppi elettrogeni. Stava al fianco dei direttori della fotografia, da cui apprendeva i trucchi del mestiere, un’esperienza che incubava e sapeva fare propria per poi a sua volta offrire consigli e indicazioni che si rivelavano utili. Una colonna sinonimo di garanzia. Diede la luce a programmi che hanno fatto la storia della TV italiana: Rischiatutto, Lascia o Raddoppia? e ancora Portobello, Italia Sera e tanti altri ancora. Con la squadra esterna curò per più edizioni da Venezia il Festival del Cinema e seguì anche il Giro d’Italia. “Non c’erano orari per lui. Quando la gente teneva il televisore acceso e stava insieme in famiglia nei giorni di festa ci doveva essere qualcuno dietro le quinte per far funzionare la macchina. La notte dello sbarco sulla Luna era stato in servizio per tutta la durata della storica diretta” ricorda il figlio Fabio.




Il laboratorio domestico

Le icone della televisione, conosciute dagli italiani nel bianco e nero dello schermo che inizialmente ben pochi potevano permettersi, furono per Bonanomi dei compagni di avventura: Mike Bongiorno. Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Enzo Tortora, Gina Lollobrigida, Nives Zegni, Mario Del Monaco.


Enrico Bonanomi con la moglie e le nipoti



Coltivò fin da giovane la propria vena artistica, che faceva di lui un creativo più che un tecnico. Quando ancora viveva con la famiglia dai Rusca aveva ricreato una camera oscura per sviluppare le proprie fotografie, alla ricerca costante del giusto equilibrio del chiaro scuro. Fu allievo a Montevecchia del pittore Pietro Tagliabue. Nel tempo libero amava stare davanti alla tavolozza e riempire di colore i paesaggi e i soggetti sulla tela. Un istinto che abbandonò proprio alla morte del suo mentore: “Dopo la morte del maestro Tagliabue Enrico perse il desiderio di dipingere, decise di posare il pennello” spiega con una leggera amarezza la moglie Tina.


I quadri dipinti da Enrico Bonanomi

Fino all’ultimo invece non ha smesso di usare l’ingegno per riparare gli elettrodomestici casalinghi, ancora perfettamente funzionanti dopo decenni e qualche suo fondamentale ritocco. Fino a un paio di mesi fa ancora scendeva nel suo laboratorio per riparare qualche aggeggio. Una passione che non riservava solo entro le quattro mura domestiche, ma che metteva a disposizione della comunità locale. In particolare al cineteatro dell’oratorio, dove con la propria umiltà riusciva comunque a fornire qualche dritta sulle luci a Mario Ferrario, Franco Torazza e al resto del gruppo del teatro. E poi le invenzioni per i carri del Palio dei rioni, una sentenza di affidabilità e inventiva per il quartiere San Dionigi. Sarà tutto Cernusco Lombardone a sentire la mancanza di Enrico Bonanomi.
M.P.
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