Accadeva 30 anni fa/127 settembre: ''Mani Pulite'' si abbatte sul meratese. A Olgiate arriva Margherita, sorella della regina

Tangentopoli esplode anche nel lecchese: "Giampiero Omati, segretario amministrativo della Dc si presenta ai magistrati e consegna una valigia con 487 milioni di lire ottenuti dalla società che ha in appalto la costruzione del nuovo ospedale di Lecco". Così titolano a tutta pagina i settimanali locali in edicola a fine agosto. Siamo nel pieno dell'inchiesta Mani Pulite condotta dal sostituto procuratore Antonio Di Pietro affiancato dal procuratore Borrelli dai Pm Colombo e Davigo.

Cesare Golfari e Pierluigi Polverari


Nella sua "confessione" Omati finisce per coinvolgere il numero uno della Dc lecchese, il sen. Cesare Golfari che tuttavia, ai dirigenti scudocrociati del territorio, Giovanni Battista Albani in testa, garantisce la propria estraneità ai fatti. Ma le nubi di tempesta si addensano anche sui socialisti. L'on. Pierluigi Polverari, capo indiscusso della segreteria lecchese del partito e craxiano della prima ora è raggiunto da un avviso di garanzia per la stessa vicenda dell'appalto di Germanedo.


Breve storia del presidio "A.Manzoni" di Germanedo di Lecco.
Il primo documento regionale risale al 1985. Quando la regione stanzia 35 miliardi di lire per la realizzazione del presidio di Germanedo. Nel 1988 viene costituita la Commissione di valutazione delle offerte giunte dopo la pubblicazione sul Burl del bando di gara e gli inviti a partecipare: 45 imprese, 27 accolte. Il progetto firmato da tre architetti, Gorgerino, Purchiaroni e Fanfani, viene valutato da Impresit, con Colombo Costruzioni, Nessi e Maiocchi Como e Unieco,prima classificata tra le cinque che presentano l'offerta entro il 21 aprile 1989, 198 miliardi e 528 milioni. L'appalto viene assegnato dal presidente della Commissione e dell'Ussl 16 Giovanni Fiamminghi, uno dei quattro emiliani - gli altri sono Cesare Golfari, Giampiero Omati e Giovanni Maldini - giunti nel lecchese sotto le insegne dello scudocrociato. Il 4 aprile viene rilasciata la concessione per la progettazione esecutiva e il 3 ottobre viene stipulato l'atto di concessione. Nel frattempo Impresit e Cogefar si fondono. I primi scavi vengono effettuati nell'ottobre 1991 mentre la prima pietra viene posta il 2 gennaio 1992. La gigantesca struttura conta 85mila metri quadrati, 896 posti letto e 1.200 posti auto.


 


Dal 31 agosto si aprono le iscrizioni alla scuola di musica di Sabbioncello, aperta nel 1991 ma sulla scia della scuola avviata vent'anni prima da padre Vincenzo Conti. Un successo che non conosce battute d'arresto. Oltre cinquanta gli iscritti al corso precedente. Ora don Conti ha come valido assistente Pierantonio Merlini, direttore della banda musicale meratese, diplomato in tromba al Conservatorio di Milano e insegnante di educazione musicale.


Ad appena 70 anni scompare improvvisamente il dottor Giuseppe Brini, universalmente noto come "notaio" (lo diventerà il figlio Franco). Persona stimatissima, molto attivo nella vita della cittadina in pro loco e in diverse associazioni, era solito frequentare la piazza e acquistare il giornale fermandosi a chiacchierare con gli amici. Aveva seguito l'operazione di azionariato diffuso per la Tessitura di Merate.

Prima che l'Amministrazione comunale guidata dal dottor Eugenio Mascheroni prendesse in mano la situazione col piglio riconosciuto al veterano sindaco di Montevecchia, ecco come si presentava Cascina Butto, proprietà Italcementi, in parte crollata sotto il peso degli anni e dell'incuria. Oggi è sede del parco e come è stata definita, è un "paradiso nel paradiso".


Il 1°settembre alle 22.35 una Mercedes nera, passo lungo, targa tedesca, entra nella splendida villa di Alessandra Sommi Picenardi. A bordo c'è Margaret d'Inghilterra, sorella della regina Elisabetta II. Per tre giorni la nobildonna soggiornerà nella casa patrizia tra visite a reperti storici olgiatesi, qualche drink analcolico e una sessantina di sigarette al giorno. Il fotografo meratese Pierluigi Bonfanti riesce a immortalare parecchi momenti di questo soggiorno. Ve ne offriamo alcuni.


A Lomagna colpo grosso in casa del parroco. Ignoti riescono a intrufolarsi mentre il sacerdote è assente per un ritiro in val d'Aosta e fanno razzia di oggetti sacri tra cui il calice e la pisside d'oro massiccio. Bottino oltre trenta milioni di lire.

 
Le campane della chiesa parrocchiale di Merate compiono 100 anni. I sacri bronzi, infatti, arrivarono in città l'8 settembre 1892 caricati su alcuni carri merci. Sbarcati dal treno furono portati con grandi carri trainati da cavalli fino al piazzale della chiesa è issati sulla cima del campanile dove, da 100 anni, chiamano a raccolta i fedeli, annunciano battesimi, matrimoni e funerali e scandiscono le ore.

Una bella immagine del Palio degli asini svoltosi a Verderio Superiore domenica 6 settembre.



Con un servizio a puntate viene pubblicato il diario di Giuseppe Sangiorgio, capostipite della nota famiglia che gestisce il negozio nella centralissima piazza Prinetti. Sangiorgio è di stanza all'aeroporto Grecia Araxos (Patrasso). Svolge funzioni di autista, conducente mezzi militari. Ecco un breve estratto della data fatidica, quella dell'armistizio. "8 settembre 1943, sono le 16 quando corre voce che l'Italia ha chiesto l'armistizio. A questo annuncio siamo rimasti con un certo senso di inquietudine non sapendo se questo corrisponde alla verità. Col giornale orario delle 18.15 questo è diventato verità. Alle 20 arriva il capitano Varca, comandante del distaccamento, e ci ordina di vigliare armati nel nostro reparto. . . .Verso le 10 del mattino seguente si vede arrivare davanti al nostro reparto un autocarro pieno di soldati tedeschi che piazzano un cannone all'entrata del cancello. Un ufficiale tedesco consegna al nostro ufficiale una carta timbrata e firmata dal comandante La Piazza per la consegna di tutte le armi....."   
Un racconto davvero avvincente che descrive coraggio e meschinità di quella fase turbolenta dell'Italia.



"Mediasistem" per conto dell'Ussl 14 di Merate invia alla Regione il progetto di ampliamento del San Leopoldo Mandic da 35 miliardi. L'idea è quella di realizzare una piastra da destinare alla Radiologia e al Pronto soccorso.



Il rischio della soppressione della fermata e la richiesta di un doppio binario per consentire le coincidenze sono i cardini delle petizioni sottoscritte dai viaggiatori di Osnago. Così sabato 19 settembre circa quattrocento persone hanno dato vita ad una manifestazione di protesta con il blocco, per qualche minuto di un treno. A guidare la protesta il sindaco Angelo Bonanomi affiancato dal consigliere dei Verdi Marco Molgora e dal capo dell'opposizione Eugenio Alborghetti. Bonanomi con tanto di microfono ha arringato la folla sostenendo tutte le richieste soprattutto dei pendolari: radere al suolo la vecchia casa del capostazione per realizzare una palazzina con pensilina per l'attesa, adeguare gli spazi delle sale d'aspetto da tenere pulite, predisporre come in tutte le altra stazioni della tratta Milano-Lecco un secondo binario per le coincidenze e aumentare il numero dei convogli che fermano in stazione soprattutto nelle ore di punta. Qualche scontro verbale con i viaggiatori alle 15.55 del treno 10823 e un chiarimento con i carabinieri.
Le richieste saranno in qualche misura soddisfatte soltanto con il raddoppio ferroviario.

 
E per concludere la Hit di settembre con al primo posto "Il cielo è blu sopra le nuvole" dei Pooh, poi "Canzoni d'amore" di Francesco De Gregori, "Amen" di Lucio Dalla, "Canzoni e confusioni" di Luca Carboni e "Come l'acqua" di Mango.
 
 
 
127/continua
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