Unione della Valletta: stanchi di ''non contare'' e di troppa burocrazia. Sull'Unione parla Brambilla

Il sindaco Efrem Brambilla
Nessun vantaggio per i cittadini, una burocrazia opprimente e defatigante, una mancanza totale di autonomia decisionale, una qualità dei servizi che è andata perdendosi nel tempo, figure professionali "fuggite" verso altre realtà e contributi regionali/statali che non giustificano una permanenza completa nell'Unione.
Efrem Brambilla, sindaco di Santa Maria Hoè, non arretra di un passo sulla decisione presa dalla sua amministrazione di recedere parzialmente dalla convenzione stipulata nel 2012 con La Valletta brianza e che aveva dato vita all'Unione dei comuni Lombarda della Valletta.

Allo scadere del decennio è facoltà degli enti di rivedere gli accordi, cosa che Santa Maria ha puntualmente fatto seguendo tutto l'iter e informando preventivamente l'altro comune che, senza una revisione degli accordi, la strada sarebbe stata segnata.
"Attendevamo una risposta che non è arrivata" ha commentato senza giri di parole Brambilla "e quindi siamo andati avanti per la nostra strada che peraltro avevamo annunciato ed è legittima in base a quanto prevedevano gli accordi di 10 anni fa. Siamo stati completamente ignorati e a giugno abbiamo così dato incarico ai tecnici di procedere con il recesso. Ci riprendiamo alcune funzioni e alcuni sportelli come l'anagrafe, i tributi e l'ufficio tecnico che dal primo gennaio torneranno a Santa Maria. Non è un recesso totale, ma solo parziale. È indubbio che per Santa Maria l'Unione sia stata un sacrificio ma lo è stato in maniera più incisiva rispetto a La Valletta. Tra l'altro ha causato anche lo spopolamento di alcune attività commerciali dal paese che sono state perse perchè il baricentro dei servizi è stato spostato".

Efrem Brambilla è un fiume in piena e sulla raccolta firme attivata in queste settimane (CLICCA QUI) che chiede un ripensamento a Santa Maria e a La Valletta di attivarsi per ricompattare l'ente, non ha mezze misure. "Il tempo per esprimersi c'era ma nessuno si è mosso. Si affermano cose non vere in quella petizione come la questione dei contributi. Negli anni i finanziamenti sono notevolmente diminuiti e ad oggi da Regione Lombardia per l'Unione arrivano 23mila euro non 150mila. Con il nostro recesso continueranno ad arrivare fondi per la parte di servizi che afferiscono ancora all'Unione. Quindi nulla andrà perduto e non ci sarà nemmeno da restituire alcunchè. Ora così come siamo, i fondi che arrivano non coprono le spese dell'Unione".


Volontà dunque dei santesi è quella di riportarsi in casa la quantità e il livello dei servizi cui i cittadini erano abituati e che invece in questi anni, si sono visti ridurre o comunque calare nelle prestazioni. A pesare, poi, la mancanza di autonomia decisionale che, date le dimensioni, vede comnque Santa Maria sempre in difetto rispetto a La Valletta brianza.
"I servizi al nostro comune verranno per un primo momento organizzati in continuità perché resteranno ancora in essere ali appalti dell'Unione già in vigore. Dopo la scadenza verranno organizzati i nuovi appalti (ad esempio: mensa scolastica, trasporto...). Il nostro spirito è quello di ricostruire il comune di Santa Maria Hoè riducendo la burocrazia dell'Unione, per risparmiare risorse economiche ed organizzare servizi con maggiore qualità, più efficienti e più vicini alle necessità dei cittadini di Santa Maria Hoè. I cambiamenti che ci saranno nel tempo verranno puntualmente comunicati dai cittadini, con una informazione che da gennaio sarà gestita direttamente dal nostro comune e non dovrà più passare dall'Unione dei Comuni, come invece avviene oggi".

Definitosi l'amministratore più anziano in seno all'Unione, Brambilla non ci sta ad essere accusato di voler distruggere un'entità in essere da quarant'anni. "La realtà che c'è oggi e che si è sviluppata negli ultimi dieci anni non è quella che avrebbe dovuto essere negli accordi. Le cose sono andate diversamente con regole cambiate senza che noi potessimo opporci. A questa situazione abbiano deciso di non sottostare più e quindi, come da normativa, abbiamo fatto un recesso parziale su alcune funzioni. L'Unione non è cancellata, c'è ancora. Ma i servizi sui quali lavorerà saranno diversi".
Ora non resta che attendere il 18, giorno ultimo per la raccolta delle firme, e vedere quanti sono i cittadini che hanno deciso di sottoscrivere la petizione. Un numero che, tuttavia, non farà cambiare idea all'amministrazione santese, decusa a proseguire dritta sulla propria strada.
S.V.
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