Marcia della Pace e informazione (?)
Confortante questo azzurro romano che scorgo stamattina dalla finestra : che sia di buon auspicio per avviare il cessate il fuoco in Ucraina come chiesto a gran voce ieri da una piazza San Giovanni stracolma di multiformi partecipanti?
Contribuire a far tacere finalmente le armi era e continua ad essere l'obiettivo indicato anche agli altri Paesi non solo europei, ma già stamattina è partita la macchina mediatica della strumentalizzazione.
E un' altra "finestra" si è aperta perché, appena accesa la TV sto vedendo il solito circo di commenti e giudizi, oltre a immagini tese palesemente a dimostrare questa o quella interessata tesi.
Et voilà due piazze presentate abilmente come contrapposte e con mirate inquadrature ad hoc per assimilarle come quantità di partecipanti (5000 a Milano e 100.000 a Roma).
Et voilà evidenziare tre o quattro contestatori di Letta nel malcelato tentativo di connotare come divisiva una convergenza, pur con sensibilità diverse, da parte di forze politiche peraltro marginali rispetto alla variopinta rappresentanza della società civile, associazionistica e sindacale che ha promosso e aderito alla Marcia.
E perché minimizzare la miriade di sigle ed organizzazioni anche religiose e il cuore pulsante di una consapevole Cittadinanza presente fatta di donne e uomini, giovani, anziani, famiglie con bambini e tantissimi altri soggetti riducendola a palcoscenico di polemica politica?
Perché invece non sottolineare che nessuna bandiera partitica è sventolata e perché, ad esempio, si sono enfatizzati come "estremisti" striscioni critici rispetto al ruolo che sta giocando la Nato?
In questo martoriato Paese il dissenso argomentato pur opinabile, all'interno di un pluralismo espressivo, è da criminalizzare? esistono "dogmi" intangibili?
È così difficile comprendere che diverse sensibilità possano unirsi per cercare di preservare la Pace, uno dei beni più preziosi di una Convivenza Civile degna di tale nome?
Perché per certi media a grande diffusione è di fatto più importante alimentare la polemica che rendere un' informazione la più oggettiva possibile?
Contribuire a far tacere finalmente le armi era e continua ad essere l'obiettivo indicato anche agli altri Paesi non solo europei, ma già stamattina è partita la macchina mediatica della strumentalizzazione.
E un' altra "finestra" si è aperta perché, appena accesa la TV sto vedendo il solito circo di commenti e giudizi, oltre a immagini tese palesemente a dimostrare questa o quella interessata tesi.
Et voilà due piazze presentate abilmente come contrapposte e con mirate inquadrature ad hoc per assimilarle come quantità di partecipanti (5000 a Milano e 100.000 a Roma).
Et voilà evidenziare tre o quattro contestatori di Letta nel malcelato tentativo di connotare come divisiva una convergenza, pur con sensibilità diverse, da parte di forze politiche peraltro marginali rispetto alla variopinta rappresentanza della società civile, associazionistica e sindacale che ha promosso e aderito alla Marcia.
E perché minimizzare la miriade di sigle ed organizzazioni anche religiose e il cuore pulsante di una consapevole Cittadinanza presente fatta di donne e uomini, giovani, anziani, famiglie con bambini e tantissimi altri soggetti riducendola a palcoscenico di polemica politica?
Perché invece non sottolineare che nessuna bandiera partitica è sventolata e perché, ad esempio, si sono enfatizzati come "estremisti" striscioni critici rispetto al ruolo che sta giocando la Nato?
In questo martoriato Paese il dissenso argomentato pur opinabile, all'interno di un pluralismo espressivo, è da criminalizzare? esistono "dogmi" intangibili?
È così difficile comprendere che diverse sensibilità possano unirsi per cercare di preservare la Pace, uno dei beni più preziosi di una Convivenza Civile degna di tale nome?
Perché per certi media a grande diffusione è di fatto più importante alimentare la polemica che rendere un' informazione la più oggettiva possibile?
Germano Bosisio