Pace e sicurezza
L'Italia democratica popolare chiede la pace in Ucraina è questo il messaggio che sale dalla imponente manifestazione della Pace di Roma, promossa e sostenta da oltre 600 Associazioni disseminate in tutta Italia con la partecipazione di molti esponenti politici ai quali competerà trasformare questo auspicio in atti legislativi concreti, anteporre la diplomazia favorire il dialogo e fermare le armi.
La pericolosa escalation delle armi non favorirà alcuna soluzione pacifica, dall'aggressione militare russa all'Ucraina, abbiamo solidarizzato, aiutato, accolto, il popolo ingiustamente aggredito e svilito dalla sua sovranità, subendo gli orrori e le devastazioni di una guerra fratricida.
Da quell'atto scellerato, è necessaria una svolta, riteniamo che si è giunti ad un tale punto nell'escalation militare di dare parola alla diplomazia al dialogo tra le parti.
L'Occidente, l'Europa, l'Italia, le forze democratiche europee e nazionali, devono riconoscere questa necessità prioritaria rivendicata dalle persone che sono scese in piazza, interpretando la speranza popolare anche di chi materialmente impossibilitati a parteciparvi.
Noi occidentali siamo parte di un'alleanza militare la NATO a trazione USA, noi europei abbiamo esigenze ed interessi diversificati dagli amici di oltreoceano, l'atlantismo assunto ad ideologia ci danneggia, oggi vi è un rischio reale che potrà condurci nel baratro di una guerra nucleare atomica.
La forza viva di tutti i manifestanti si unisce alle parole di Papa Francesco e di tantissimi intellettuali che da tempo si battono, contro questa guerra fratricida che poteva essere evitata.
Il nostro nuovo Governo marcatamente di destra è atteso alla prova di questo compito necessario nel contesto internazionale, nel chiedere un cambio di rotta, sia rispetto alle sanzioni alla Russia ed alla fornitura di armi considerando l'elevata pericolosità degli stessi, che oggi consentono di condurre i conflitti a distanza, da remoto, richiedono la definizione di accordi vincolanti anche con il "nemico più efferato" per far tacere le armi.
La complicata soluzione del conflitto sta nella Storia che è stata unilateralmente calpestata, negli accordi ed i trattati di pace, che sono stati disattesi, sarà necessario riconoscere le ragioni ed anche le paure reciproche, insieme le parti in campo dovranno conseguire risultati efficaci nel salvare vite umane e favorire le convenienze della Pace e della sicurezza per tutti.
La crisi sistemica di questo capitalismo aggressivo si sta consumando con piani speculativi giganteschi che ancor prima dell'invasione russa, stanno soffocando famiglie ed imprese per gli elevati ed ingiustificati aumenti del Gas e di altre materie prime a noi indispensabili, compromettendo la serenità e sicurezza economica di famiglie ed imprese.
La comunità internazionale deve favorire il dialogo tra le parti, la Pace, la convivenza, la sicurezza tra popoli diversi, non sono un regalo, ma rappresentano un vincolo da alimentare, difendere e rispettare ogni giorno.
La pericolosa escalation delle armi non favorirà alcuna soluzione pacifica, dall'aggressione militare russa all'Ucraina, abbiamo solidarizzato, aiutato, accolto, il popolo ingiustamente aggredito e svilito dalla sua sovranità, subendo gli orrori e le devastazioni di una guerra fratricida.
Da quell'atto scellerato, è necessaria una svolta, riteniamo che si è giunti ad un tale punto nell'escalation militare di dare parola alla diplomazia al dialogo tra le parti.
L'Occidente, l'Europa, l'Italia, le forze democratiche europee e nazionali, devono riconoscere questa necessità prioritaria rivendicata dalle persone che sono scese in piazza, interpretando la speranza popolare anche di chi materialmente impossibilitati a parteciparvi.
Noi occidentali siamo parte di un'alleanza militare la NATO a trazione USA, noi europei abbiamo esigenze ed interessi diversificati dagli amici di oltreoceano, l'atlantismo assunto ad ideologia ci danneggia, oggi vi è un rischio reale che potrà condurci nel baratro di una guerra nucleare atomica.
La forza viva di tutti i manifestanti si unisce alle parole di Papa Francesco e di tantissimi intellettuali che da tempo si battono, contro questa guerra fratricida che poteva essere evitata.
Il nostro nuovo Governo marcatamente di destra è atteso alla prova di questo compito necessario nel contesto internazionale, nel chiedere un cambio di rotta, sia rispetto alle sanzioni alla Russia ed alla fornitura di armi considerando l'elevata pericolosità degli stessi, che oggi consentono di condurre i conflitti a distanza, da remoto, richiedono la definizione di accordi vincolanti anche con il "nemico più efferato" per far tacere le armi.
La complicata soluzione del conflitto sta nella Storia che è stata unilateralmente calpestata, negli accordi ed i trattati di pace, che sono stati disattesi, sarà necessario riconoscere le ragioni ed anche le paure reciproche, insieme le parti in campo dovranno conseguire risultati efficaci nel salvare vite umane e favorire le convenienze della Pace e della sicurezza per tutti.
La crisi sistemica di questo capitalismo aggressivo si sta consumando con piani speculativi giganteschi che ancor prima dell'invasione russa, stanno soffocando famiglie ed imprese per gli elevati ed ingiustificati aumenti del Gas e di altre materie prime a noi indispensabili, compromettendo la serenità e sicurezza economica di famiglie ed imprese.
La comunità internazionale deve favorire il dialogo tra le parti, la Pace, la convivenza, la sicurezza tra popoli diversi, non sono un regalo, ma rappresentano un vincolo da alimentare, difendere e rispettare ogni giorno.
Sergio Fenaroli