Comodamente sedute/66: chi troppo studia meglio diventa. Ecco il corso per stranieri

Giovanna Fumagalli Biollo
Quando frequentavo le scuole superiori e trascorrevo i miei pomeriggi in camera a studiare, ogni tanto la mia mamma se ne usciva con la famosa frase “Chi troppo studia matto diventa!”.
In verità, pur essendo una citazione di Guido Gozzano, non l’ho mai condivisa.
Studiare mi è sempre piaciuto, mi piace l’idea di apprendere cose nuove, consapevole che prima o poi potrebbero tornare utili.
Questa settimana sono accaduti due eventi importanti che hanno contribuito maggiormente a confermare il mio pensiero sul valore aggiunto che lo studio porta nella storia delle persone.
Il primo ha a che fare con la sottoscritta, la quale alla veneranda età di 56 anni, ha realizzato il grande sogno di prendersi una laurea, che da sempre aveva in cuore, ma che tante circostanze lungo la vita non le avevano permesso di realizzarlo:
La seconda notizia è che, a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni del corso di italiano per stranieri di cui avevo già scritto alcune riflessioni in questo post che ripartirà il prossimo mese, ho raccolto più di 40 iscrizioni prevalentemente femminili.
Ho sempre pensato che studiare rappresentasse per le donne un potentissimo strumento per acquisire indipendenza.
Le donne straniere che si iscrivono al corso di italiano ci insegnano una lezione importante, ci dicono che finalmente sta arrivando anche per loro il tempo del riscatto da una cultura che le costringe a dipendere in tutto e per tutto dai loro mariti.
Hanno voglia di parlare con le insegnanti dei loro figli, di aiutarli a svolgere i compiti, di fare la spesa e di leggere le etichette dei prodotti che acquistano, di non sentirsi ospiti nel paese in cui vivono, ma cittadine del mondo.
Perché studiare serve a questo, è molto più che apprendere nozioni, significa avere un atteggiamento curioso nei confronti di tutto ciò che ci circonda, sviluppare un pensiero critico che è nostro e di nessun altro, analizzare ciò che accade e saper esprimere un’opinione a riguardo.
Ma affinché tutto questo avvenga è necessario, come dice l’etimologia della parola studiare, che ci si applichi con zelo e con passione e soprattutto si comprenda il valore dell’istruzione come opportunità di rivincita su chi ci vuole controllare.
“UN BAMBINO, UN MAESTRO, UN LIBRO E UNA PENNA POSSONO CAMBIARE IL MONDO”.
MALALA YOUSAFZAI

C’è un aspetto del mio lavoro di counsellor di cui non vi ho mai parlato e riguarda il percorso di orientamento scolastico che svolgo con gli studenti di quarta e quinta superiore: ascolto le loro preoccupazioni, i loro timori, le loro indecisioni riguardo la scelta post diploma e cerco di aiutarli a districarsi nel mare di offerte che devono valutare e aspettative che si sentono in dovere di soddisfare.


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Alcuni sono entusiasti al pensiero di iniziare un nuovo percorso di studi, mentre altri non vedono l’ora di terminare il percorso scolastico per poter cominciare a lavorare e rendersi indipendenti economicamente.
Ciò che mi preme aiutarli a capire è che la vera indipendenza non si ottiene quando si hanno due soldi in tasca, ma quando dentro di noi c’è un sapere, una conoscenza che ci rende liberi, ci permette di fare delle scelte, di esprimere delle  opinioni, di pensare, di scegliere, ma soprattutto di definire noi stessi, chi siamo e cosa vogliamo.
Studiare non solo per costruirsi un futuro, ma per abitare meglio il presente.
“I VERI RIBELLI STUDIANO”
PAOLA MASTROCOLA

Certo studiare è fatica, rimanere concentrati a lungo richiede voglia, energie, tempo, interesse, testa e non bisogna distrarsi, ma è un’ottima palestra perché con questo verbo avremo a che fare tutta la vita: dovremo studiare per lavoro, per capire come funziona un elettrodomestico, per realizzare una ricetta, prendere la patente, superare un test e svolgere innumerevoli attività indispensabili alla nostra sopravvivenza.
Insomma studiare potrebbe sempre rivelarsi utile
SE QUALCUNO MI AVESSE DETTO CHE UN GIORNO SAREI DIVENTATO PAPA, AVREI STUDIATO CON PIÙ IMPEGNO.”
PAPA GIOVANNI PAOLO II

Quindi ho deciso di cambiare questo modo di dire e di trasformarlo in “Chi troppo studia meglio diventa”.
Spero che Guido Gozzano non me ne voglia, e nemmeno la mia mamma.
Amiche care vi auguro una buona domenica, io ora che ho (per il momento) terminato gli studi, mi dedicherò a qualche lavoretto in giardino, per godere di queste bellissime giornate che l’autunno ci sta regalando, in attesa di inventarmi qualcos’altro e voi cosa farete?
Non dimenticate in ogni caso di condividere questo articolo se vi è piaciuto, magari ai vostri figli o nipoti.
E naturalmente vi aspetto per un saluto nel mio blog www.comodamentesedute.com.
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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