Questione di merito

Buongiorno Direttore

Vorrei condividere una breve riflessione su un articolo apparso ieri su un quotidiano on line "Perché Amadori paga una donna 18 mila euro in meno di un uomo".

Non voglio fare rivendicazioni femministe perché credo che una persona debba essere pagata per quello che vale e non perché sia donna, uomo, alta, bassa, bianca o nera.

Eppure nonostante abbia superato i 50 anni e quindi dovrei aver metabolizzato questa discriminazione di salario, ho provato ancora una volta amarezza, nausea , delusione per come mi sono comportata in questi anni, perché non ho mai lottato a fondo per una parità di stipendio, perché quando devo far quadrare il mio bilancio famigliare a fine mese preferisco privarmi di qualcosa piuttosto che insistere a chiedere quanto mi spetta. Perché molte volte ho detto no quando avrei voluto dire si, perchè ho scoperto che i vestiti "non europei" possono essere lo stesso carini quanto quelli italiani, perché fingo che non mi interessa uscire ogni tanto a mangiarmi una pizza quando in realtà mi piacerebbe ma non sempre posso permettermelo perchè prima vengono i figli, perché sento parlare di borsa che va su e giù e commento fingendomi interessata quando l'unica cosa che mi importa è non uscire dal fido della banca,

Laureata rispetto a colleghi diplomati , stesso incarico, identica quantità di lavoro assegnato e in alcuni casi con un carico di lavoro più alto , sempre presente , eppure ogni volta c'è una scusa : un collega ha il padre amico della proprietà , un altro proviene da una azienda dove lo stipendio era più alto, un altro viaggia spesso ..............e cosi via e io rimango con il mio stipendio da impiegatuccia, lavorando a testa bassa e alzando ogni tanto la testa per poi abbassarla di nuovo perché ho figli da mantenere e famiglia monogenitoriale.

Cosi va il mondo , perché solo Amadori deve essere citato come cattivo esempio quando tutta l'Italia viaggia su questi binari ? Che la discriminante sia lavorare in una multinazionale italiana?Eppure l'amministratore delegato della mia società è donna.

Alla fine prevale il senso di rassegnazione. Alla mia età non ho più voglia di discutere, lottare , tentare di cambiare.

 

Lettera firmata
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