IV Novembre: il vicesindaco Fratangeli ricorda la guerra in Ucraina

Sono state due, come da tradizione, le celebrazioni tenutesi a Olgiate Molgora nella mattinata di venerdì 4 novembre: giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il vicesindaco Matteo Fratangeli, le consigliere Irene Sala e Giovanna Fumagalli, insieme agli Alpini del gruppo locale, don Emanuele Colombo e i rappresentati delle forze dell’ordine – il comandante di Polizia Locale di Olgiate, Calco e Brivio Alberto Maggioni e il comandante della stazione dei Carabinieri di Brivio Vincenzo Valenza – si sono riuniti nel parcheggio della scuola elementare di viale Sommi Picenardi, dove hanno salutato gli alunni di terza e quinta, e i membri del consiglio dei ragazzi e delle ragazze.





Il capogruppo degli Alpini Paolo Bonfanti

È stato in questa occasione che il vicesindaco Fratangeli – che ha portato a tutti i saluti del sindaco Giovanni Battista Bernocco – ha ricordato ai ragazzi l’importanza di questa ricorrenza, soprattutto in un momento storico come questo, con una guerra nel cuore dell’Europa. Anche il capogruppo del gruppo Alpini di Olgiate e Calco Paolo Bonfanti, riportando il messaggio del presidente nazionale Sebastiano Favero, ne ha sottolineato il valore, soprattutto per le Penne Nere: “È una giornata carica di significati e di insegnamenti che ci vengono dalla storia; una giornata che, lo chiediamo con forza, meriterebbe a pieno la dignità di ritorno al rango di Festività nazionale. È questa l’occasione per ribadire il nostro attaccamento ai valori che proprio nel nome dell’Italia hanno fatto e fanno grande la nostra associazione, in un anno per noi storicamente importante, in cui abbiamo celebrato il 150° anniversario di fondazione del Corpo degli alpini, con una serie di iniziative e manifestazioni che hanno portato in tutto il Paese i nostri significati più profondi”.



Don Emanuele Colombo, la consigliera Giovanna Fumagalli e la consigliera Irene Sala



Congedati gli studenti i presenti hanno sfilato lungo viale Sommi, giungendo fino al monumento ai caduti. Come da tradizione, dopo il rito di alzabandiera e la deposizione delle corone d’alloro, è stata data lettura dei nomi degli olgiatesi caduti o dispersi durante le guerre. È intervenuto a questo punto il vicesindaco Fratangeli, dettosi onorato di poter rappresentare la sua comunità in questa importante giornata. “Leggendo i nomi incisi nel marmo sui nostri monumenti ci rendiamo conto di quanto siano costate le guerre in termini di lutti, di vite spezzate, di famiglie distrutte e che dovettero ricominciare” ha detto. “Pensando agli orrori della guerra è immediato il parallelismo con chi oggi sta combattendo in Ucraina a causa di una guerra contro la libertà di un popolo. Fin dai primi mesi del conflitto e via via nel corso di quest’anno, dobbiamo essere consapevoli che anche noi olgiatesi abbiamo avuto un ruolo in questa vicenda, non importa quanto piccolo: lo abbiamo avuto nel migliorare la vita di alcune persone che stavano soffrendo e che sono arrivate nel nostro comune disorientate e sole. La comunità di Olgiate Molgora si è distinta per la generosità con cui ha ospitato i profughi ucraini, facendoli sentire accolti e partecipando alle raccolte alimentari per chi era rimasto in patria. C’ero anch’io a fianco del sindaco e ricordo con gioia e commozione il momento in cui le prime famiglie sono state ricevute in municipio. Il primo pensiero dell’amministrazione e dei consiglieri comunali è stato far sentire i bambini a casa, cercando con la semplicità di un gioco o di un disegno di donargli una rinnovata speranza e fiducia nel futuro”.


Il vicesindaco Matteo Fratangeli


Dopo il raccoglimento in preghiera e la benedizione di don Emanuele Colombo, il gruppo si è spostato nella frazione San Zeno, dove dalla piazza della chiesa si è incamminato verso il monumento ai caduti di Vallicelli. Ad aspettarli c’era don Giancarlo Cereda, che dopo la deposizione delle corone e la lettura dei nomi dei caduti, ha raccolto i presenti in un secondo momento di preghiera, invitando a riflettere ancora una volta sulla guerra in Ucraina. Terminata la celebrazione, il gruppo si è diretto alla chiesina del Foppone, dove il sacerdote ha detto messa.



E.Ma.
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